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Attenuanti generiche: la personalità dell’imputato

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per porto abusivo di un coltello. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito di negare la concessione delle attenuanti generiche, sottolineando come la valutazione della ‘personalità allarmante’ dell’imputato, unita alla gravità del fatto e al contesto, sia sufficiente a giustificare tale diniego e una pena superiore al minimo edittale.

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Pubblicato il 7 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: La Personalità dell’Imputato è Decisiva

Nel processo penale, la concessione delle attenuanti generiche rappresenta un momento cruciale che può incidere significativamente sull’entità della pena. Tuttavia, la decisione del giudice non è arbitraria, ma ancorata a precisi criteri di valutazione. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce come la personalità dell’imputato, definita ‘allarmante’, possa da sola giustificare il diniego di tale beneficio, anche a fronte di una pena di poco superiore al minimo.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un uomo condannato per il porto in luogo pubblico di un coltello a serramanico di notevoli dimensioni (21 cm totali, di cui 10 di lama). L’episodio si è verificato in un contesto particolarmente delicato: un’area nota per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre, poco prima del fermo, l’individuo era stato coinvolto in un alterco. L’imputato aveva già precedenti penali, un elemento che ha pesato sulla valutazione complessiva della sua condotta.

La Decisione della Corte di Cassazione

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, contestando sia il diniego delle attenuanti generiche sia la misura della pena inflitta. La Suprema Corte ha rigettato completamente le argomentazioni della difesa, dichiarando il ricorso inammissibile. Di conseguenza, ha confermato la condanna e ha inoltre obbligato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, data l’assenza di elementi che potessero scusare la colpa nel proporre un ricorso infondato.

Le Motivazioni: il Ruolo delle Attenuanti Generiche

La Corte ha ritenuto le motivazioni dei giudici di merito pienamente logiche e giuridicamente ineccepibili. La negazione delle attenuanti generiche non è stata un atto immotivato, ma il risultato di una valutazione complessiva basata su tre fattori principali:

1. La personalità ‘allarmante’ dell’imputato: il suo coinvolgimento in altre vicende penali è stato considerato un indicatore di una certa pericolosità sociale.
2. L’elevata potenzialità offensiva dell’arma: un coltello con una lama di 10 cm è un’arma capace di infliggere gravi lesioni.
3. La dinamica e il contesto del fatto: il reato è stato commesso in una zona di spaccio e subito dopo un litigio, circostanze che aggravano la percezione della pericolosità della condotta.

La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: ai fini della concessione o esclusione delle attenuanti, il giudice può basare la sua decisione anche su un solo elemento tra quelli previsti dall’art. 133 del codice penale, se ritenuto prevalente. In questo caso, la personalità del colpevole è stata giudicata sufficiente a giustificare il diniego.

La Congruità della Pena

Anche la critica sulla misura della pena è stata respinta. Il Tribunale aveva inflitto una sanzione leggermente superiore al minimo previsto dalla legge, ma ampiamente inferiore alla media tra il minimo e il massimo. Questa scelta è stata considerata ben motivata e proporzionata, tenendo conto delle modalità concrete del fatto e, ancora una volta, della personalità dell’autore del reato. La decisione, pertanto, è stata ritenuta incensurabile in sede di legittimità.

Conclusioni

Questa ordinanza offre importanti spunti di riflessione. In primo luogo, conferma l’ampia discrezionalità del giudice di merito nel valutare la concessione delle attenuanti generiche. In secondo luogo, evidenzia come la storia personale e i precedenti di un imputato possano avere un peso determinante, non solo sulla pena finale, ma anche sulla possibilità di accedere a benefici di legge. Infine, ribadisce che un ricorso in Cassazione, per avere successo, non può basarsi su obiezioni generiche, ma deve individuare vizi logici o giuridici specifici nella sentenza impugnata. In assenza di ciò, il rischio è una dichiarazione di inammissibilità con l’ulteriore condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria.

Perché sono state negate le attenuanti generiche in questo caso?
Le attenuanti generiche sono state negate a causa di una valutazione complessiva negativa dell’imputato, basata sulla sua ‘personalità allarmante’ (evidenziata da precedenti penali), sull’elevata pericolosità del coltello che portava con sé e sul contesto in cui è avvenuto il fatto (un’area di spaccio, dopo un alterco).

È sufficiente un solo elemento per negare le attenuanti generiche?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il giudice può limitarsi a considerare anche un solo elemento tra quelli indicati dall’art. 133 del codice penale (come la personalità del colpevole o la gravità del reato) se lo ritiene prevalente e sufficiente a giustificare la sua decisione di negare o concedere il beneficio.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, come in questo caso, se non vi sono elementi che giustifichino la proposizione del ricorso, il ricorrente viene condannato a versare una somma di denaro alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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