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Attenuanti generiche: la motivazione del diniego

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso, ribadendo due principi fondamentali. Primo, i motivi di ricorso non possono essere una mera ripetizione di quelli d’appello. Secondo, per negare le attenuanti generiche, il giudice può motivare la decisione basandosi su elementi decisivi, come i precedenti penali dell’imputato, senza dover analizzare ogni singolo aspetto favorevole o sfavorevole.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Quando la Motivazione del Giudice è Sufficiente?

La concessione delle attenuanti generiche rappresenta uno dei poteri discrezionali più significativi del giudice penale. Tuttavia, questa discrezionalità non è illimitata, ma deve essere esercitata attraverso una motivazione adeguata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 10279/2024) offre spunti cruciali per comprendere i limiti di tale potere e i requisiti di un ricorso ammissibile. Vediamo nel dettaglio la pronuncia.

Il Caso in Analisi

Un imputato, a seguito di una condanna confermata in secondo grado, presentava ricorso per cassazione affidandosi a due motivi principali. Il primo motivo contestava la ricostruzione dei fatti e l’affermazione di responsabilità, mentre il secondo si doleva del mancato riconoscimento delle attenuanti generiche da parte della Corte d’Appello. La difesa sosteneva che il giudice non avesse adeguatamente considerato gli elementi a favore dell’imputato.

I Motivi del Ricorso e la decisione della Corte

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo entrambi i motivi con argomentazioni nette.

La Reiterazione dei Motivi d’Appello

Il primo motivo è stato giudicato meramente reiterativo delle doglianze già presentate in appello. I giudici di legittimità hanno sottolineato che il ricorrente non si era confrontato specificamente con le argomentazioni della sentenza di secondo grado, limitandosi a riproporre le stesse questioni. Questo approccio rende il ricorso inammissibile, poiché il giudizio di cassazione non è un terzo grado di merito, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge.

Il Diniego delle attenuanti generiche e i poteri del giudice

Il secondo motivo, relativo al diniego delle attenuanti generiche, è stato ritenuto manifestamente infondato. La Corte d’Appello aveva basato la sua decisione sulla personalità negativa dell’imputato, desunta dai suoi numerosi e gravi precedenti penali. La Cassazione ha colto l’occasione per ribadire un principio consolidato in giurisprudenza.

Le motivazioni

La motivazione della Suprema Corte è chiara e si fonda su un orientamento giurisprudenziale stabile. Per negare la concessione delle attenuanti generiche, il giudice di merito non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o emergenti dagli atti. È sufficiente che egli motivi la sua decisione facendo riferimento agli elementi che ritiene decisivi o, comunque, più rilevanti.

Nel caso specifico, la Corte territoriale ha legittimamente individuato nei precedenti penali dell’imputato l’elemento decisivo per escludere il beneficio. Tale valutazione, secondo la Cassazione, assorbe e supera ogni altra possibile considerazione su elementi di segno contrario. Concentrarsi sulla personalità dell’imputato, gravata da un passato criminale significativo, è un criterio valido e sufficiente per giustificare il diniego delle attenuanti.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame offre due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, un ricorso per cassazione deve essere specifico e criticare puntualmente le ragioni della decisione impugnata, evitando di riproporre in modo sterile le argomentazioni già respinte. In secondo luogo, conferma l’ampia discrezionalità del giudice di merito nella valutazione delle attenuanti generiche. Una motivazione che si fonda su elementi concreti e decisivi, come la personalità dell’imputato desunta dai precedenti penali, è pienamente legittima e difficilmente censurabile in sede di legittimità.

È possibile presentare in Cassazione gli stessi motivi già respinti in Appello?
No, un motivo di ricorso che si limita a ripetere le stesse argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata, è considerato inammissibile.

Per negare le attenuanti generiche, il giudice deve esaminare tutti gli elementi a favore dell’imputato?
No, la Corte di Cassazione ribadisce che il giudice di merito, nel motivare il diniego delle attenuanti generiche, non è obbligato a considerare tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli. È sufficiente che si concentri su quelli ritenuti decisivi, come i precedenti penali e la personalità dell’imputato.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta non solo la conferma della decisione impugnata, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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