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Attenuanti generiche: il ricorso deve essere specifico

La Corte di Cassazione, con ordinanza 13901/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro il diniego delle circostanze attenuanti generiche. La decisione si fonda sulla genericità del motivo di ricorso, che non conteneva un’analisi critica della sentenza impugnata, e ribadisce che il giudice di merito non è tenuto a confutare ogni singolo argomento difensivo per negare le attenuanti, essendo sufficiente indicare gli elementi ostativi prevalenti.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Quando un Ricorso Generico Porta all’Inammissibilità

Nel processo penale, la concessione delle circostanze attenuanti generiche rappresenta un momento cruciale per la determinazione della pena. Tuttavia, per contestare il loro diniego in Cassazione non è sufficiente una semplice lamentela: il ricorso deve essere specifico e criticamente argomentato. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questo principio, dichiarando inammissibile un ricorso proprio per la sua genericità.

I Fatti del Caso

L’imputato era stato condannato sia in primo grado dal Tribunale che in secondo grado dalla Corte d’Appello per due reati legati agli stupefacenti, previsti dall’articolo 73, comma 5, del Testo Unico Stupefacenti (D.P.R. 309/1990). La difesa, non soddisfatta della pena inflitta, ha deciso di presentare ricorso per cassazione, concentrando le proprie doglianze su un unico punto: la motivazione con cui i giudici di merito avevano negato la concessione delle circostanze attenuanti generiche.

Il Ricorso in Cassazione e il Diniego delle Circostanze Attenuanti Generiche

L’unico motivo di ricorso presentato dall’imputato lamentava un ‘vizio di motivazione’ da parte della Corte d’Appello. Secondo la difesa, i giudici non avevano adeguatamente giustificato la loro decisione di non applicare le attenuanti previste dall’art. 62-bis del codice penale. L’imputato riteneva che la motivazione fornita fosse inadeguata e non tenesse conto di elementi a suo favore che avrebbero potuto portare a una riduzione della pena.

L’obiettivo del ricorso era, quindi, ottenere un annullamento della sentenza limitatamente alla parte sulla determinazione della pena, sperando in una nuova valutazione più favorevole da parte del giudice del rinvio.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile. Le motivazioni di questa decisione si basano su due principi fondamentali del diritto processuale penale.

In primo luogo, il ricorso è stato giudicato generico. La Corte ha sottolineato che, per essere ammissibile, un motivo di ricorso non può limitarsi a una critica astratta, ma deve contenere un’analisi critica specifica delle argomentazioni della sentenza impugnata. Nel caso di specie, il ricorrente non aveva adeguatamente contestato le ragioni esposte dalla Corte d’Appello, rendendo il suo gravame privo della necessaria specificità. La Cassazione ha ricordato che principi consolidati, anche se nati in tema di motivi d’appello (Sez. U, Galtelli), si applicano anche al ricorso per cassazione.

In secondo luogo, la Corte ha ribadito la natura del potere discrezionale del giudice nel concedere o negare le circostanze attenuanti generiche. La legge (art. 62-bis c.p.) non impone al giudice di esaminare e confutare ogni singolo elemento potenzialmente favorevole all’imputato. È invece sufficiente che il giudice indichi gli elementi di preponderante rilevanza che, a suo giudizio, sono ostativi alla concessione del beneficio. In questo caso, la pena inflitta era comunque inferiore alla media edittale, e la motivazione della Corte d’Appello era stata ritenuta congrua.

Le Conclusioni: l’Importanza di un Ricorso Specifico

Questa ordinanza conferma un orientamento consolidato: l’onere della specificità dei motivi di ricorso è un requisito imprescindibile. Chi impugna una sentenza, specialmente davanti alla Corte di Cassazione, deve costruire una critica puntuale e argomentata, non una semplice lamentela. Per quanto riguarda le circostanze attenuanti generiche, il potere del giudice di merito è ampiamente discrezionale. La Cassazione interviene solo se la motivazione è manifestamente illogica, contraddittoria o del tutto assente, non per sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito. La decisione si conclude, come da prassi in caso di inammissibilità, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché mancava di una necessaria analisi critica delle argomentazioni della sentenza impugnata. Era, in sostanza, generico e non contestava in modo specifico le motivazioni della Corte d’Appello sul diniego delle attenuanti.

Il giudice è obbligato a motivare dettagliatamente il diniego delle circostanze attenuanti generiche su ogni singolo punto sollevato dalla difesa?
No. Secondo la Corte, non è imposto al giudice di merito di esprimere una valutazione su ogni singola deduzione difensiva. È sufficiente l’indicazione degli elementi di preponderante rilevanza che sono ritenuti ostativi alla concessione delle attenuanti.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente in caso di inammissibilità del ricorso?
Alla dichiarazione di inammissibilità segue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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