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Attenuanti generiche: i precedenti penali le escludono

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro il diniego delle attenuanti generiche. La Corte ha confermato che la presenza di numerosi e allarmanti precedenti penali è un elemento sufficiente a giustificare la decisione del giudice di merito, in quanto riflette un giudizio negativo sulla personalità del reo, rendendo superfluo l’esame di altri elementi.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche e Precedenti Penali: La Decisione della Cassazione

Le attenuanti generiche, previste dall’art. 62-bis del Codice Penale, rappresentano uno strumento fondamentale a disposizione del giudice per adeguare la pena alla specifica situazione del reo e del fatto commesso. Tuttavia, la loro concessione non è automatica. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 33488/2024) chiarisce come la presenza di precedenti penali possa essere un ostacolo insormontabile per ottenere tale beneficio.

I Fatti del Caso

Il caso in esame riguarda un ricorso presentato alla Suprema Corte da un imputato, a seguito della sentenza della Corte d’Appello che aveva confermato il diniego delle attenuanti generiche. Il ricorrente lamentava un’erronea applicazione degli articoli 62-bis e 133 del Codice Penale, sostenendo che la sua situazione meritasse una valutazione più favorevole e una riduzione della pena.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. Secondo gli Ermellini, i motivi presentati dal ricorrente erano generici, non si confrontavano adeguatamente con le argomentazioni della sentenza impugnata e si ponevano in contrasto con i principi consolidati della giurisprudenza di legittimità.

Le Motivazioni: Il Peso Determinante dei Precedenti Penali

Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui la Corte ha giustificato il diniego delle attenuanti generiche. La Corte ha ritenuto che la decisione del giudice di merito fosse congruamente motivata. In particolare, è stata evidenziata la “negativa personalità dell’imputato, gravato da numerosi e allarmanti precedenti penali”.

La Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: per negare le attenuanti, non è necessario che il giudice analizzi e confuti ogni singola argomentazione difensiva. È sufficiente indicare gli elementi di preponderante rilevanza che ostacolano la concessione del beneficio. In questo contesto, i precedenti penali assumono un ruolo centrale. Essi, infatti, permettono al giudice di formulare, anche implicitamente, un giudizio di disvalore sulla personalità del reo. Citando propri precedenti (sentenze n. 3896/2016 e n. 23903/2020), la Corte ha affermato che anche un solo elemento, come la personalità del colpevole desunta dai suoi trascorsi giudiziari, può essere sufficiente a giustificare il diniego.

Le Motivazioni: L’Insindacabilità della Congruità della Pena

Per quanto riguarda la critica mossa all’entità della pena, la Corte ha ricordato un altro principio cardine del giudizio di legittimità. La valutazione sulla congruità della pena rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e non può essere oggetto di una nuova valutazione in sede di Cassazione. Tale valutazione può essere censurata solo se risulta frutto di un mero arbitrio o di un ragionamento palesemente illogico, circostanze non riscontrate nel caso di specie.

Conclusioni

L’ordinanza in commento rafforza la discrezionalità del giudice di merito nella concessione delle attenuanti generiche e sottolinea l’importanza della valutazione della personalità dell’imputato. La presenza di un casellario giudiziale negativo, soprattutto se caratterizzato da precedenti numerosi e gravi, costituisce un valido e sufficiente motivo per escludere il beneficio. Questa decisione serve da monito: la condotta di vita passata di un individuo ha un peso significativo nel processo di commisurazione della pena, e la speranza di ottenere uno sconto svanisce di fronte a una personalità che dimostra una persistente inclinazione a delinquere.

I precedenti penali possono da soli giustificare il diniego delle attenuanti generiche?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che i precedenti penali possono essere un elemento sufficiente e preponderante per negare le attenuanti generiche, in quanto costituiscono la base per un giudizio di disvalore sulla personalità dell’imputato.

Il giudice è tenuto a esaminare ogni singolo argomento della difesa prima di negare le attenuanti?
No, secondo la sentenza, non è necessario. Il giudice può limitarsi a indicare gli elementi di maggiore rilevanza che ostacolano la concessione del beneficio, come i precedenti penali, senza dover esprimere una valutazione su ogni specifica deduzione difensiva.

È possibile contestare in Cassazione l’ammontare della pena decisa dal giudice di merito?
Di norma no. La valutazione sulla congruità della pena è inammissibile nel giudizio di Cassazione, a meno che la decisione del giudice non sia palesemente arbitraria o basata su un ragionamento illogico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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