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Attenuanti generiche: i precedenti penali bastano?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso, confermando che la mancata concessione delle attenuanti generiche può basarsi esclusivamente sui numerosi precedenti penali e sulla personalità negativa dell’imputato, senza che ciò costituisca un vizio di motivazione.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: quando i precedenti penali chiudono la porta

La concessione delle attenuanti generiche rappresenta uno degli strumenti più discrezionali a disposizione del giudice per adeguare la pena alla specifica situazione del reo. Tuttavia, questa discrezionalità non è illimitata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce come la presenza di numerosi precedenti penali e una personalità negativa possano essere elementi più che sufficienti per negare tale beneficio, anche senza un’analisi dettagliata di altri fattori.

I Fatti di Causa

Il caso in esame riguarda un individuo condannato in primo grado dal Tribunale di Grosseto e successivamente dalla Corte d’Appello di Firenze per reati di furto e danneggiamento. La condanna, pari a un anno, dieci mesi e venti giorni di reclusione, era stata confermata anche in secondo grado. L’imputato ha quindi presentato ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione da parte della Corte d’Appello. In particolare, il ricorrente contestava la mancata concessione delle attenuanti generiche e la mancata esclusione della recidiva.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo generico e aspecifico. Secondo i giudici di legittimità, il ricorrente non si è confrontato adeguatamente con le argomentazioni della sentenza impugnata, limitandosi a riproporre le stesse doglianze. La Corte d’Appello, infatti, aveva ampiamente motivato la sua decisione, evidenziando l’assenza di elementi positivi da valutare e, al contrario, la personalità negativa dell’imputato, desunta dai suoi ben diciotto precedenti penali.

Il peso dei precedenti sulle attenuanti generiche

La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: i precedenti penali di un imputato sono un elemento idoneo a fondare un giudizio di non meritevolezza delle attenuanti generiche. Non si tratta di un vizio di illogicità nella motivazione, ma di una legittima valutazione del giudice di merito. Inoltre, la Corte ha sottolineato che, ai sensi dell’art. 133 del codice penale, il giudice può limitarsi a prendere in esame anche un solo elemento, ritenuto prevalente, per decidere sulla concessione o meno del beneficio. In questo caso, la personalità del colpevole, delineata dalla sua storia criminale, è stata considerata sufficiente per escludere qualsiasi attenuazione della pena.

Le Motivazioni

La Corte Suprema ha ritenuto la motivazione della Corte d’Appello pienamente logica e coerente. I giudici di merito avevano correttamente valorizzato la personalità negativa dell’imputato, un dato oggettivo basato sui numerosi precedenti. Questo singolo elemento è stato giudicato assorbente e sufficiente per negare il beneficio delle attenuanti. Per quanto riguarda la recidiva, la sentenza impugnata aveva già argomentato in modo approfondito sull’aumentata e attuale pericolosità sociale del reo, giustificando così la sua applicazione. Il ricorso, non riuscendo a scalfire la solidità di questo impianto motivazionale, è stato dichiarato inammissibile.

Conclusioni

L’ordinanza conferma che la valutazione per la concessione delle attenuanti generiche è un giudizio complesso, in cui la biografia criminale dell’imputato assume un ruolo centrale. Un numero significativo di precedenti penali può legittimamente essere considerato dal giudice come l’elemento decisivo per negare il beneficio, senza necessità di analizzare ogni altro possibile fattore. Questa decisione ribadisce l’importanza, per chi ricorre in Cassazione, di formulare censure specifiche e puntuali, in grado di evidenziare reali vizi logici o giuridici nella sentenza impugnata, pena una declaratoria di inammissibilità.

I precedenti penali sono sufficienti per negare le attenuanti generiche?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, la considerazione dei precedenti penali dell’imputato può essere un elemento idoneo e sufficiente a determinare un giudizio di non meritevolezza delle attenuanti generiche, senza che ciò configuri un vizio di illogicità della motivazione.

Il giudice deve considerare tutti gli elementi indicati dalla legge per concedere le attenuanti generiche?
No, il giudice può limitarsi a prendere in esame, tra gli elementi indicati dall’art. 133 del codice penale, quello che ritiene prevalente. Anche un solo elemento, come la personalità del colpevole o l’entità del reato, può essere sufficiente per determinare la concessione o meno del beneficio.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione è considerato ‘generico e aspecifico’?
Se un ricorso è ritenuto generico e aspecifico, cioè non si confronta in modo puntuale con le motivazioni della sentenza impugnata, la Corte di Cassazione lo dichiara inammissibile. Ciò comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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