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Attenuante speciale: ricorso inammissibile in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro la decisione dei giudici di merito che avevano negato l’applicazione dell’attenuante speciale di cui all’art. 62, n. 4, c.p. La Suprema Corte ha ritenuto il motivo di ricorso manifestamente infondato, confermando la corretta applicazione della legge e la solidità della giurisprudenza consolidata.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuante Speciale: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile

Recentemente, la Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso riguardante il mancato riconoscimento di un’attenuante speciale, confermando la decisione dei giudici di merito. Questa ordinanza offre uno spunto importante per comprendere i limiti del ricorso in Cassazione e i criteri di valutazione delle circostanze attenuanti nel diritto penale. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione.

I Fatti del Ricorso

Il caso nasce dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. L’unico motivo di doglianza sollevato dal ricorrente riguardava il mancato riconoscimento dell’attenuante prevista dall’articolo 62, primo comma, numero 4, del codice penale. Questa specifica circostanza permette una diminuzione della pena quando il danno patrimoniale causato è di speciale tenuità, oppure quando l’imputato ha agito per motivi di particolare valore morale o sociale. Evidentemente, la difesa riteneva che nel caso specifico sussistessero i presupposti per la sua applicazione, ma sia il tribunale di primo grado che la Corte d’Appello erano stati di avviso contrario.

La Decisione della Corte e l’Attenuante speciale

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della questione, ovvero non stabilisce se l’attenuante dovesse essere concessa o meno. Piuttosto, la Corte si concentra sulla legittimità e sulla fondatezza del motivo di ricorso stesso, giungendo a una conclusione netta.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha definito il motivo di ricorso come “manifestamente infondato”. Questa formula indica che le argomentazioni del ricorrente erano prive di qualsiasi plausibilità giuridica fin da un primo esame. I giudici di legittimità hanno sottolineato due punti cruciali:

1. Corretta Applicazione della Legge: I giudici dei gradi di merito (Tribunale e Corte d’Appello) avevano applicato correttamente la legge penale. La loro valutazione sulla non applicabilità dell’attenuante speciale era in linea con l’interpretazione consolidata fornita dalla stessa Corte di Cassazione in precedenti sentenze.
2. Insindacabilità delle Motivazioni di Merito: La Corte ha ribadito un principio fondamentale del nostro ordinamento: la Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti. I giudici di merito avevano ampiamente e chiaramente spiegato le ragioni del loro convincimento nelle pagine della sentenza impugnata. Tale motivazione, se logicamente coerente e non viziata da errori di diritto, non può essere messa in discussione in sede di legittimità.

In sostanza, il ricorrente non contestava un errore nell’applicazione della norma, ma tentava di ottenere una nuova valutazione dei fatti, attività preclusa alla Corte di Cassazione.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

L’ordinanza si conclude con la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Come conseguenza diretta, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa decisione serve da monito: il ricorso in Cassazione deve basarsi su vizi di legittimità (come l’errata applicazione di una norma di legge o un vizio logico manifesto nella motivazione) e non può essere utilizzato come un appello per rimettere in discussione l’apprezzamento dei fatti compiuto dai giudici di merito. Per ottenere il riconoscimento di un’attenuante speciale, è fondamentale che la difesa fornisca fin dai primi gradi di giudizio tutti gli elementi necessari a dimostrarne la sussistenza, poiché le possibilità di far valere tali argomentazioni si riducono drasticamente in sede di legittimità.

Per quale motivo è stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato presentato per contestare il mancato riconoscimento della circostanza attenuante prevista dall’art. 62, primo comma, n. 4, del codice penale, da parte della Corte d’Appello.

Come ha deciso la Corte di Cassazione e perché?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. Ha stabilito che i giudici di merito avevano applicato correttamente la legge penale in conformità con la giurisprudenza consolidata e che le loro motivazioni non erano sindacabili in sede di legittimità.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente a seguito della decisione?
A causa della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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