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Attenuante per ricettazione: il valore del bene

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato per ricettazione, confermando che l’attenuante per ricettazione di particolare tenuità non può essere concessa se il valore del bene non è esiguo. La Corte ha ribadito che la valutazione economica è un prerequisito fondamentale: solo se il valore è minimo, si possono considerare altri parametri come l’entità del profitto e la capacità a delinquere dell’agente.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuante per Ricettazione: Quando il Valore del Bene è Decisivo

L’applicazione dell’attenuante per ricettazione legata alla particolare tenuità del fatto è un tema centrale nel diritto penale, spesso oggetto di dibattito nelle aule di giustizia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 14547/2024) ha fornito un chiarimento cruciale, stabilendo un principio netto: la valutazione del valore economico del bene è il primo e imprescindibile passo. Se tale valore non è esiguo, ogni altra considerazione diventa superflua.

Il Caso in Esame: Il Ricorso alla Corte di Cassazione

Il caso trae origine dal ricorso di un soggetto condannato per il reato di ricettazione. La difesa lamentava il mancato riconoscimento, da parte della Corte d’Appello, della circostanza attenuante speciale prevista dall’art. 648, quarto comma, del codice penale, ovvero quella della “particolare tenuità del fatto”. Secondo il ricorrente, la motivazione della Corte territoriale era viziata e non aveva adeguatamente considerato tutti gli elementi del caso.

Criteri per l’Attenuante per Ricettazione: il Valore come Filtro

La Corte di Cassazione, nel dichiarare il ricorso manifestamente infondato, ha colto l’occasione per ribadire un principio giurisprudenziale consolidato. Ai fini della concessione dell’attenuante per ricettazione, il valore del bene assume un ruolo di filtro preliminare.

Il ragionamento della Corte è il seguente:
1. Valutazione Primaria: Il giudice deve prima accertare se il valore economico del bene ricettato sia “esiguo” o di “lieve consistenza”.
2. Esclusione Automatica: Se il valore non è esiguo, come nel caso di specie giudicato dalla Corte di merito, la tenuità del fatto deve essere sempre esclusa. Non è necessario procedere a ulteriori valutazioni.
3. Valutazione Sussidiaria: Solo se si accerta la lieve consistenza economica del bene, il giudice può passare a esaminare gli altri parametri indicati dall’art. 133 del codice penale. Questi includono elementi oggettivi (come l’entità del profitto) e soggettivi (come la capacità a delinquere dell’agente).

In sostanza, il valore del bene non è solo uno dei tanti elementi da considerare, ma il cancello d’ingresso per poter discutere dell’applicazione dell’attenuante.

Le Motivazioni della Corte Suprema

La Corte di Cassazione ha ritenuto la decisione della Corte d’Appello immune da vizi logici e giuridici. La Corte territoriale aveva correttamente negato l’applicazione dell’attenuante proprio perché aveva stabilito che il valore del bene non era affatto esiguo. Di conseguenza, la sua decisione di non procedere a ulteriori analisi era pienamente conforme al diritto.

Il ricorso è stato quindi dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. La decisione sottolinea come un ricorso basato su una pretesa errata in punto di diritto, e in contrasto con un orientamento consolidato, sia destinato all’insuccesso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica per la difesa in casi di ricettazione. Chiunque intenda invocare l’attenuante della particolare tenuità del fatto deve, prima di tutto, concentrare i propri sforzi nel dimostrare il valore irrisorio del bene oggetto del reato. Senza questa prova fondamentale, ogni altra argomentazione sulla modestia del profitto o sulla scarsa pericolosità sociale dell’imputato risulterà vana. La gerarchia dei criteri di valutazione è chiara e il valore economico del bene ne costituisce la pietra angolare.

Per ottenere l’attenuante della particolare tenuità nel reato di ricettazione, qual è il primo elemento da valutare?
Il primo e fondamentale elemento da valutare è il valore economico del bene ricettato. Secondo la Corte, questo parametro agisce come un filtro preliminare per l’applicazione della circostanza attenuante.

Se il valore del bene ricettato non è esiguo, è possibile ottenere comunque l’attenuante speciale?
No. L’ordinanza stabilisce chiaramente che se il valore del bene non è ritenuto esiguo, l’attenuante della particolare tenuità del fatto deve essere sempre esclusa, senza che sia necessario considerare altri parametri.

Cosa succede se viene accertata la lieve consistenza economica del bene ricettato?
Solo nel caso in cui sia accertata la lieve consistenza economica del bene, il giudice può procedere a una valutazione più ampia, considerando gli ulteriori parametri desumibili dall’art. 133 del codice penale, come l’entità del profitto e la capacità a delinquere dell’agente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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