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Attenuante particolare tenuità: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato che chiedeva l’applicazione dell’attenuante speciale particolare tenuità per il reato di ricettazione. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, i quali avevano negato l’attenuante basandosi sull’oggettiva entità del profitto e sulla capacità a delinquere dell’imputato, ritenendo la motivazione della sentenza impugnata sufficiente e non illogica.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuante Speciale Particolare Tenuità: Quando il Ricorso è Inammissibile

La recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 22341/2024 offre un importante chiarimento sui limiti del ricorso per cassazione in materia di concessione dell’attenuante speciale particolare tenuità, prevista per alcuni reati contro il patrimonio come la ricettazione. La Suprema Corte, dichiarando inammissibile il ricorso, ha ribadito che la valutazione del giudice di merito, se adeguatamente motivata, non può essere messa in discussione in sede di legittimità.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte di Appello di Milano. La difesa contestava la mancata applicazione dell’attenuante prevista dall’art. 648, secondo comma, del codice penale. Secondo la tesi difensiva, il danno cagionato era di lieve entità e, pertanto, la pena avrebbe dovuto essere ridotta. La Corte territoriale, tuttavia, aveva respinto questa richiesta, aprendo la strada al successivo ricorso in Cassazione.

La Decisione della Cassazione sull’Attenuante Speciale Particolare Tenuità

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso, concentrandosi sull’unico motivo proposto: la presunta violazione di legge relativa al diniego dell’attenuante. I giudici di legittimità hanno concluso per l’inammissibilità del ricorso.

La Corte ha specificato che il suo ruolo non è quello di riesaminare i fatti del processo, ma di verificare la correttezza giuridica e la coerenza logica della decisione impugnata. In questo caso, la sentenza della Corte di Appello era stata ritenuta sorretta da una motivazione ‘sufficiente e non illogica’, basata su un ‘adeguato esame delle deduzioni difensive’. Di conseguenza, non sussistevano i presupposti per annullare la decisione.

Le Motivazioni: Oltre la Lievità del Danno

Il punto centrale della decisione risiede nelle motivazioni che hanno portato i giudici di merito a negare il beneficio. La Corte di Appello non si era limitata a considerare l’aspetto puramente economico del danno, come sostenuto dalla difesa. La sua valutazione era stata più ampia e complessa, fondandosi su due elementi cruciali:

1. L’oggettiva entità del profitto: I giudici hanno considerato il valore effettivo dei beni ricettati, ritenendolo non trascurabile e quindi non meritevole della speciale attenuante.
2. La valutazione negativa della capacità a delinquere: Questo elemento, spesso decisivo, si basa sulla personalità dell’imputato, sui suoi precedenti e sulla sua propensione a commettere reati. Una valutazione negativa in questo senso ha pesato in modo significativo sulla decisione di non concedere il trattamento sanzionatorio più mite.

La Cassazione ha confermato che l’applicazione corretta dei principi giuridici relativi all’attenuante speciale particolare tenuità richiede un’analisi complessiva che vada oltre il mero valore del bene.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti. Per ottenere un annullamento, è necessario dimostrare un vizio di legge o un’illogicità manifesta nella motivazione della sentenza impugnata. La valutazione sulla ‘particolare tenuità’ del fatto è una prerogativa del giudice di merito e, se supportata da argomentazioni logiche e complete come nel caso di specie, diventa insindacabile in sede di legittimità. La decisione sottolinea che, per la concessione di tale attenuante, fattori come il profitto oggettivo e la personalità dell’imputato sono determinanti quanto l’entità del danno.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché contestava un punto della decisione della Corte di Appello che era sorretto da una motivazione sufficiente e non illogica. La Cassazione non può riesaminare nel merito le valutazioni dei giudici precedenti se queste sono ben argomentate.

Quali fattori sono stati decisivi per negare l’attenuante della particolare tenuità?
I due fattori decisivi sono stati l’oggettiva entità del profitto derivante dal reato e la valutazione negativa della capacità a delinquere dell’imputato, basata sulla sua personalità e sui suoi precedenti.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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