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Attenuante particolare tenuità: il valore del bene

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato per ricettazione di uno scooter. Viene negata l’attenuante particolare tenuità, poiché il valore del bene (1.200 euro) è stato ritenuto di per sé sufficiente a escluderla, senza necessità di valutare altri parametri.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuante Particolare Tenuità: Quando il Valore del Bene è Decisivo

L’applicazione dell’attenuante particolare tenuità nel reato di ricettazione è un tema complesso, che bilancia il valore economico del bene con altri parametri soggettivi e oggettivi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 10318/2024) fornisce un chiarimento fondamentale su questo punto, stabilendo che un valore non esiguo del bene ricettato è di per sé sufficiente a escludere l’applicazione di tale beneficio. Questo articolo analizza la decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un soggetto condannato in appello per i reati di porto di coltello e di ricettazione di uno scooter. L’imputato si rivolgeva alla Suprema Corte contestando, tra le altre cose, il mancato riconoscimento della circostanza attenuante della particolare tenuità del fatto per il reato di ricettazione. A sostegno della sua tesi, evidenziava il valore dello scooter, quantificato in 1.200 euro, ritenuto tale da giustificare una mitigazione della pena.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, rigettando le argomentazioni della difesa. Per quanto riguarda il porto d’armi, i giudici hanno ritenuto il motivo di ricorso una mera riproposizione di doglianze già esaminate e respinte nei gradi di merito. Il fulcro della decisione, tuttavia, risiede nell’analisi del secondo motivo, relativo all’attenuante particolare tenuità.

Le Motivazioni: Il Ruolo del Valore del Bene e l’Attenuante Particolare Tenuità

La Corte ha qualificato come manifestamente infondata la richiesta di applicazione dell’attenuante. I giudici hanno ribadito un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità: nella valutazione della particolare tenuità per il reato di ricettazione, il valore economico del bene ha un ruolo primario e pregiudiziale.

Il ragionamento della Corte segue un percorso logico a due fasi:

1. Valutazione del valore del bene: Il primo passo consiste nel determinare se il valore del bene ricettato sia “esiguo” o meno. Questo parametro agisce come un filtro iniziale.
2. Esclusione o ulteriore valutazione: Se il valore del bene non è esiguo, come nel caso di uno scooter da 1.200 euro, l’attenuante deve essere automaticamente esclusa. Non è necessario procedere a ulteriori valutazioni. Se, al contrario, il valore è accertato come lieve, allora e solo allora il giudice può e deve considerare gli altri parametri indicati dall’art. 133 del codice penale, come l’entità del profitto conseguito e la capacità a delinquere del reo.

Nel caso specifico, la Corte ha stabilito che il valore dello scooter era “da solo sufficiente a escludere la configurabilità dell’attenuante in esame”. Il valore economico del bene non è quindi un elemento che concorre in via sussidiaria, ma un vero e proprio sbarramento all’applicabilità del beneficio.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La decisione in commento rafforza un orientamento rigoroso, offrendo un’indicazione chiara per operatori del diritto e cittadini. Per sperare nel riconoscimento dell’attenuante particolare tenuità nel reato di ricettazione, è indispensabile che il fatto riguardi beni di valore economico intrinsecamente modesto. Un valore significativo, anche se non stratosferico, è sufficiente a precludere l’accesso a questa circostanza attenuante, rendendo irrilevante ogni altra considerazione sulla condotta del reo o sul profitto effettivamente ricavato. Questa pronuncia sottolinea come la consistenza economica del bene sottratto resti il criterio guida fondamentale nella valutazione della gravità del fatto.

Per il reato di ricettazione, un basso valore del bene garantisce l’applicazione dell’attenuante della particolare tenuità?
No. Un valore esiguo del bene è una condizione necessaria ma non sufficiente. Se il valore è basso, il giudice dovrà poi valutare altri parametri, come il profitto e la capacità a delinquere dell’agente, prima di concedere l’attenuante.

È possibile ottenere l’attenuante della particolare tenuità se il bene ricettato ha un valore economico rilevante?
No. Secondo la sentenza, se il valore del bene non è esiguo (nel caso di specie, uno scooter da 1.200 euro), l’attenuante della particolare tenuità deve essere sempre esclusa, senza che sia necessario considerare altri elementi.

Qual è stato l’esito finale del ricorso analizzato?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha ritenuto che il valore dello scooter fosse di per sé sufficiente a escludere l’attenuante richiesta. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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