LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Associazione per delinquere: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo sottoposto ad arresti domiciliari per partecipazione a un’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi. La difesa contestava l’uso di intercettazioni e la qualificazione del fatto come reato associativo. La Corte ha ritenuto le censure infondate, confermando la solidità del quadro probatorio che delineava una struttura criminale stabile e organizzata, e non un mero concorso di persone nel reato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Associazione per delinquere: quando il ricorso in Cassazione è inammissibile

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 4224 del 2024, offre importanti chiarimenti sui requisiti di un’associazione per delinquere e sui limiti dell’impugnazione delle misure cautelari. Il caso riguarda un’organizzazione criminale dedita al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, per la quale un indagato aveva proposto ricorso avverso l’ordinanza che disponeva gli arresti domiciliari. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la validità delle prove raccolte e la corretta qualificazione del reato.

I Fatti: Un Opificio Clandestino per il Contrabbando

Le indagini avevano portato alla luce una stabile struttura associativa finalizzata alla produzione e commercializzazione di ingenti quantitativi di sigarette di contrabbando. Queste venivano confezionate in pacchetti che riproducevano marchi noti, ma contraffatti. L’indagato che ha proposto ricorso era accusato di aver svolto un ruolo logistico cruciale: si sarebbe occupato dell’allestimento di un opificio clandestino e della gestione del contratto di locazione del capannone, sfruttando la propria società come locataria dell’immobile.

Sulla base di questi elementi, il GIP e successivamente il Tribunale del Riesame avevano applicato la misura degli arresti domiciliari, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando (art. 291-quater d.P.R. 43/1973).

I Motivi del Ricorso: Intercettazioni e Natura del Sodalizio

La difesa ha basato il ricorso in Cassazione su due motivi principali:

1. Inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche: Si contestava l’uso di intercettazioni disposte in un altro procedimento per reati di droga, sostenendo che non fossero state legittimamente estese al reato di contrabbando. Inoltre, si affermava che il restante materiale probatorio non fosse sufficiente a sostenere l’accusa.
2. Insussistenza del reato associativo: Secondo la difesa, gli elementi raccolti non provavano l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere, ma al massimo un concorso di persone nel reato (art. 110 c.p.). Si sosteneva che il contributo dell’indagato fosse stato meramente occasionale e che egli non conoscesse la maggior parte degli altri soggetti coinvolti.

La Decisione della Cassazione: Un’analisi sulla associazione per delinquere

La Suprema Corte ha respinto entrambi i motivi, giudicandoli manifestamente infondati e dichiarando il ricorso inammissibile.

Le Motivazioni

In primo luogo, riguardo alle intercettazioni, i giudici hanno evidenziato che il Tribunale del Riesame aveva già correttamente motivato la loro piena utilizzabilità, data la presenza di specifici decreti autorizzativi. Ancora più importante, la Corte ha sottolineato la cosiddetta “prova di resistenza”: anche escludendo le conversazioni intercettate, il quadro probatorio rimaneva estremamente solido. Le prove includevano osservazioni, perquisizioni, sequestri e videoriprese che, da sole, erano sufficienti a dimostrare i gravi indizi di colpevolezza.

Sul punto cruciale, ovvero la sussistenza dell’associazione per delinquere, la Cassazione ha confermato la valutazione del giudice del riesame. Gli elementi raccolti dimostravano in modo congiunto l’esistenza di un’organizzazione stabile e strutturata, non di una collaborazione estemporanea. L’attività era preordinata, organizzata e finalizzata alla produzione e vendita di ingenti quantitativi di tabacchi di contrabbando all’interno di una fabbrica appositamente allestita. Questo complesso di elementi, secondo la Corte, delinea chiaramente i contorni del reato associativo, superando l’ipotesi del semplice concorso di persone.

Le Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: per configurare un’associazione per delinquere, è necessaria la prova di una struttura organizzata e stabile con un programma criminale definito, elementi che la differenziano dal concorso di persone, caratterizzato da un accordo occasionale per la commissione di uno o più reati. Inoltre, la pronuncia conferma che il ricorso in Cassazione contro le misure cautelari non può limitarsi a riproporre una diversa lettura dei fatti già vagliata dai giudici di merito, ma deve sollevare questioni di legittimità specifiche e fondate. In assenza di tali vizi, e di fronte a una motivazione logica e coerente del provvedimento impugnato, il ricorso è destinato a essere dichiarato inammissibile.

Quando sono utilizzabili le intercettazioni provenienti da un altro procedimento penale?
Secondo la sentenza, le intercettazioni sono utilizzabili se vi sono specifici decreti autorizzativi che ne estendono la validità anche alle nuove ipotesi di reato. Inoltre, la loro eventuale esclusione non invalida la misura cautelare se il restante quadro probatorio è così grave e consistente da superare la “prova di resistenza”, risultando di per sé sufficiente a fondare i gravi indizi di colpevolezza.

Qual è la differenza tra concorso di persone e associazione per delinquere secondo questa sentenza?
La sentenza chiarisce che l’associazione per delinquere si distingue per l’esistenza di una struttura stabile, organizzata e preordinata alla commissione di una serie indeterminata di delitti. Nel caso di specie, elementi come l’allestimento di una fabbrica clandestina e la pianificazione delle attività di produzione e vendita dimostravano un sodalizio criminale permanente, e non un accordo occasionale tipico del concorso di persone.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati sono stati ritenuti “manifestamente infondati”. La difesa si è limitata a riproporre censure già correttamente respinte dal Tribunale del Riesame, senza evidenziare vizi di legittimità (cioè violazioni di legge) nella motivazione del provvedimento. La Corte di Cassazione ha ritenuto la decisione del Tribunale logica, coerente e giuridicamente corretta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati