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Associazione per delinquere: la prova in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di diversi imputati condannati per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti e altri reati collegati, tra cui l’autoriciclaggio. La sentenza ha confermato la decisione della Corte d’Appello, ribadendo i criteri per distinguere una stabile organizzazione criminale dal semplice concorso di persone in reati continuati. La Corte ha valorizzato elementi come la stabilità del vincolo, la struttura organizzativa (ruoli, mezzi, canali di approvvigionamento) e la consapevolezza dei membri di contribuire a un programma criminoso a tempo indeterminato, ritenendo tali indici sufficienti a provare l’esistenza dell’associazione per delinquere.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Associazione per Delinquere: La Prova tra Struttura e Volontà

Qual è il confine tra una serie di reati commessi in concorso da più persone e una vera e propria associazione per delinquere? La questione è centrale nel diritto penale, poiché la qualificazione giuridica ha conseguenze pesantissime sul piano sanzionatorio. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto un’analisi dettagliata dei criteri utilizzati per accertare l’esistenza di un sodalizio criminale stabile, in un caso complesso di traffico internazionale di stupefacenti e autoriciclaggio.

I Fatti: L’Operatività di un Sodalizio Criminale nel Narcotraffico

L’indagine ha portato alla luce un’organizzazione criminale dedita all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina ed eroina da paesi esteri verso l’Italia. Al vertice del gruppo vi era una coppia che gestiva le operazioni da una base operativa nel Sud Italia. L’approvvigionamento avveniva attraverso due distinti canali esteri, facenti capo a soggetti albanesi in grado di organizzare le spedizioni e gestire i corrieri.

La struttura era tutt’altro che improvvisata. L’organizzazione si avvaleva di:
Mezzi di trasporto modificati, come autobus di una specifica compagnia e camion, per occultare la droga.
Sistemi di comunicazione sofisticati, tra cui telefoni criptati (Sky, Encrochat) e disturbatori di frequenza (jammer) per eludere le intercettazioni.
Una base logistica adibita a laboratorio per il taglio e il confezionamento dello stupefacente.
Una contabilità dettagliata per gestire i proventi illeciti.

I profitti venivano sistematicamente reinvestiti nel gioco d’azzardo, configurando così anche il reato di autoriciclaggio, al fine di ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa.

La Decisione della Cassazione e l’Associazione per Delinquere

I diversi imputati, condannati in appello per aver partecipato all’associazione con vari ruoli (promotori, organizzatori, finanziatori, semplici partecipi), hanno presentato ricorso in Cassazione. I ricorsi sono stati giudicati inammissibili. La Suprema Corte ha ritenuto che le motivazioni della Corte d’Appello fossero logiche, coerenti e giuridicamente corrette nel dimostrare l’esistenza di una stabile associazione per delinquere.

La Corte ha rigettato le tesi difensive che miravano a declassare i fatti a singoli episodi di spaccio in concorso, sottolineando come la sistematicità, la durata e la complessità organizzativa del gruppo fossero elementi decisivi per qualificare la condotta come associativa.

Le Motivazioni: I Criteri Distintivi dell’Associazione Criminale

La sentenza si sofferma sugli elementi costitutivi del reato associativo, offrendo chiarimenti fondamentali.

Stabilità del Vincolo vs. Accordo Occasionale

Il primo criterio distintivo è la natura dell’accordo. Nel concorso di persone, l’accordo è occasionale, finalizzato a uno o più reati determinati, e si esaurisce con la loro commissione. Nell’associazione per delinquere, invece, l’accordo (il cosiddetto pactum sceleris) crea un vincolo permanente, stabile, destinato a durare nel tempo per la realizzazione di un programma criminoso indefinito. La struttura sopravvive ai singoli reati-scopo e ai singoli membri, come dimostrato dalla capacità del gruppo di sostituire i corrieri arrestati e proseguire l’attività.

L’Importanza della Struttura Organizzativa

Un semplice accordo non basta. È necessaria un’organizzazione, anche rudimentale, di uomini e mezzi funzionale al programma criminale. Nel caso di specie, la Corte ha individuato numerosi indicatori di una struttura stabile:
– La presenza di un nucleo centrale con ruoli apicali.
Canali di approvvigionamento stabili e diversificati.
Risorse materiali dedicate: veicoli modificati, telefoni criptati, luoghi per la lavorazione della droga.
– Un modus operandi collaudato e sistematico per l’importazione e la distribuzione.
Forme di contabilità e ripartizione degli utili.

Questi elementi dimostrano l’esistenza di un’entità che va oltre la somma dei singoli partecipanti, costituendo un supporto stabile all’attività criminale.

La Prova della Partecipazione e l’Affectio Societatis

Per essere parte di un’associazione, non è necessario conoscere tutti gli altri membri. È sufficiente la consapevolezza e la volontà (affectio societatis) di far parte di una struttura più ampia e di contribuire, con la propria condotta, al programma comune. Questa consapevolezza viene desunta dai giudici attraverso il comportamento concreto del singolo: la ripetitività delle condotte, l’uso di mezzi comuni, l’interazione costante con altri membri e l’adesione alle regole del gruppo sono tutti indici della volontà di far parte del sodalizio in modo stabile e non occasionale.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La pronuncia della Cassazione riafferma un principio consolidato: per provare un’associazione per delinquere, i giudici devono guardare al quadro d’insieme, valorizzando tutti gli indici che rivelano la stabilità e la strutturazione del gruppo criminale. La ripetitività dei reati, le modalità esecutive condivise e la disponibilità di una pur minima organizzazione sono elementi sintomatici di un vincolo che trascende il singolo episodio delittuoso. Questa qualificazione giuridica, come evidenziato dal caso in esame, apre le porte a pene molto più severe, riflettendo la maggiore pericolosità sociale di un crimine organizzato rispetto a reati isolati, anche se commessi in concorso.

Quando un gruppo di persone che commette reati di droga viene considerato un’associazione per delinquere?
Un gruppo viene considerato un’associazione per delinquere quando esiste un accordo stabile e permanente tra tre o più persone per commettere una serie indeterminata di reati. È necessaria la presenza di una struttura organizzativa, anche minima, con risorse e ruoli definiti, che sia funzionale a un programma criminoso duraturo e non occasionale.

La partecipazione a singoli reati di spaccio è sufficiente per essere considerati parte dell’associazione?
No, la semplice partecipazione a singoli reati non è di per sé sufficiente. È necessario provare la consapevolezza e la volontà del singolo (l’affectio societatis) di contribuire stabilmente al programma del gruppo. La ripetuta e non occasionale commissione di reati-scopo in concorso con altri membri è però un forte indizio che può contribuire a dimostrare tale consapevolezza.

Il reinvestimento dei guadagni illeciti nel gioco d’azzardo costituisce il reato di autoriciclaggio?
Sì. La sentenza conferma l’orientamento giurisprudenziale secondo cui il gioco d’azzardo e le scommesse rientrano tra le ‘attività speculative’ contemplate dal reato di autoriciclaggio (art. 648-ter.1 c.p.). L’impiego sistematico di denaro di provenienza illecita in tali attività è considerato un modo per ostacolare concretamente l’identificazione della sua origine criminale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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