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Associazione per delinquere: la Cassazione decide

Un soggetto accusato di dirigere un’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi ricorre contro la misura della custodia in carcere. La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, confermando la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, la corretta applicazione delle aggravanti, inclusa la transnazionalità, e la legittimità della detenzione basata sulla presunzione di adeguatezza per reati di tale gravità.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Associazione per Delinquere e Contrabbanda: La Cassazione Conferma la Custodia in Carcere

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso complesso di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi, offrendo importanti chiarimenti sull’applicazione delle misure cautelari e sulla valutazione delle circostanze aggravanti, come quella della transnazionalità. La decisione conferma la linea rigorosa della giurisprudenza in materia di criminalità organizzata.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un’ordinanza del Tribunale di Palermo che applicava la misura della custodia cautelare in carcere a un soggetto, indagato per essere, insieme al padre, al vertice di un’organizzazione criminale dedita al contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Il Tribunale del riesame, pur annullando l’ordinanza per alcuni specifici reati-fine, aveva confermato la misura cautelare sia per l’ipotesi di reato associativo sia per le restanti fattispecie, riconoscendo la sussistenza delle aggravanti contestate.

Contro questa decisione, la difesa dell’indagato ha proposto ricorso per cassazione, articolando quattro motivi principali:
1. Errata valutazione della gravità indiziaria riguardo alla partecipazione e al ruolo direttivo nell’associazione.
2. Insussistenza dei gravi indizi per i reati-fine e per le circostanze aggravanti.
3. Violazione di legge riguardo all’applicazione di una specifica aggravante legata al traffico di tabacchi.
4. Mancata valutazione dei motivi che contestavano l’idoneità della sola misura carceraria.

La Valutazione della Corte sull’Associazione per Delinquere

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo tutti i motivi sollevati. Per quanto riguarda il primo motivo, relativo alla partecipazione all’associazione per delinquere, i giudici hanno chiarito che l’esclusione della gravità indiziaria per alcuni reati-fine non è di per sé sufficiente a far venir meno la solidità del quadro accusatorio per il reato associativo e per gli altri delitti contestati. La Corte ha ritenuto che la posizione dell’indagato fosse ancora gravata da pesanti indizi di colpevolezza, rendendo il motivo di ricorso manifestamente infondato.

Le Motivazioni

La parte centrale della sentenza si concentra sull’analisi delle aggravanti e sulla scelta della misura cautelare.

L’Applicabilità delle Aggravanti Oggettive

La Corte ha affrontato la questione delle aggravanti, in particolare quella della transnazionalità. Citando precedenti giurisprudenziali, ha ribadito la natura oggettiva di tale aggravante. Ciò significa che essa si applica a tutti i concorrenti nel reato, a meno che non si dimostri che la sua esistenza non fosse conoscibile usando l’ordinaria diligenza. Nel caso di specie, l’impressionante quantità di tabacchi movimentata e i contatti continui con fornitori esteri rendevano palese l’esistenza di un’articolata organizzazione criminale operante anche all’estero. Di conseguenza, tutti i membri del sodalizio, specialmente le figure apicali, dovevano esserne consapevoli.

Un ragionamento analogo è stato applicato all’aggravante prevista dalla normativa speciale sul contrabbando, legata al fatto che uno degli Stati di provenienza della merce non avesse ratificato convenzioni di assistenza giudiziaria con l’Italia. Anche in questo caso, la natura oggettiva dell’aggravante e la condivisione del programma criminoso comportano che tutti gli associati ne rispondano, quantomeno a titolo di colpa grave.

La Doppia Presunzione per la Custodia in Carcere

Infine, la Corte ha respinto le censure sulla scelta della custodia in carcere. I giudici hanno ricordato che per reati di particolare gravità, come l’associazione per delinquere in esame, opera una doppia presunzione relativa: sia la sussistenza delle esigenze cautelari, sia l’adeguatezza della sola misura detentiva. Le argomentazioni della difesa, relative a una presunta disarticolazione del gruppo e alla scarsa professionalità dei suoi membri, sono state giudicate inidonee a superare tale presunzione. Al contrario, la ramificazione territoriale e l’elevata rilevanza economica delle attività illecite smentivano tale rappresentazione, confermando la necessità della misura più afflittiva.

Le Conclusioni

La sentenza consolida principi fondamentali in materia di criminalità organizzata. In primo luogo, la valutazione della gravità indiziaria per il reato associativo è autonoma rispetto ai singoli reati-fine. In secondo luogo, le aggravanti oggettive, come la transnazionalità, si estendono a tutti i membri consapevoli del piano criminale complessivo. Infine, per i delitti di grave allarme sociale, la presunzione di adeguatezza della custodia in carcere può essere superata solo con argomentazioni solide e concrete, capaci di dimostrare l’insussistenza delle esigenze cautelari.

Perché la Cassazione ha ritenuto validi gli indizi per l’associazione per delinquere nonostante l’annullamento di alcune accuse specifiche?
La Corte ha stabilito che l’esclusione della gravità indiziaria per alcuni reati-fine non indebolisce il quadro probatorio complessivo relativo al reato associativo e ad altri delitti. La posizione dell’indagato rimaneva gravata da pesanti indizi di colpevolezza sufficienti a giustificare la misura.

Come funziona l’applicazione di un’aggravante oggettiva come la transnazionalità a tutti i membri di un gruppo criminale?
Un’aggravante di natura oggettiva, come la transnazionalità, si estende a tutti i concorrenti nel reato, a meno che non provino che la sua esistenza non era conoscibile con l’ordinaria diligenza. Nel caso esaminato, la vasta portata delle operazioni e i contatti con l’estero rendevano conoscibile tale circostanza a tutti i partecipanti.

Perché è stata confermata la misura della custodia in carcere?
Per il tipo di reato di associazione per delinquere contestato, la legge prevede una doppia presunzione: la sussistenza delle esigenze cautelari e l’adeguatezza della sola custodia in carcere. Le argomentazioni della difesa non sono state ritenute sufficienti a vincere questa presunzione legale, data la gravità e l’organizzazione delle attività criminali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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