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Associazione per delinquere: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso complesso di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La Corte ha dichiarato inammissibili o rigettato la maggior parte dei ricorsi, confermando le condanne per il reato associativo. Ha tuttavia annullato con rinvio la sentenza per un imputato, limitatamente alla determinazione della pena, a causa di una motivazione insufficiente da parte della corte d’appello. La sentenza ribadisce i limiti del giudizio di legittimità, che non può riesaminare i fatti ma solo la corretta applicazione della legge.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Associazione per Delinquere: Contrabbando e Immigrazione Clandestina, la Decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 47240 del 2024, ha affrontato un complesso caso di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La decisione offre importanti spunti sulla solidità delle prove necessarie per configurare il reato associativo e sui limiti del sindacato di legittimità, confermando la maggior parte delle condanne ma annullando una sentenza per un vizio nella motivazione della pena.

I Fatti: Una Rete Criminale tra Tunisia e Italia

L’indagine ha avuto origine da un arresto in flagranza per contrabbando di sigarette. Le successive intercettazioni telefoniche hanno svelato l’esistenza di una rete criminale ben organizzata che operava tra le coste tunisine e la provincia di Trapani. L’organizzazione si occupava di due attività illecite principali:

1. Contrabbando di tabacchi lavorati esteri: Ingente quantità di sigarette veniva trasportata via mare per essere immessa illegalmente nel mercato italiano.
2. Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: L’organizzazione gestiva sbarchi “fantasma”, trasportando cittadini extracomunitari in Italia a fronte del pagamento di somme di denaro.

Le attività investigative, basate su intercettazioni, perquisizioni e sequestri, hanno permesso di ricostruire la struttura del gruppo, i ruoli dei singoli associati (da chi forniva le imbarcazioni a chi operava come scafista) e i dettagli di diversi episodi criminali, inclusi sbarchi di migranti e sequestri di centinaia di chili di sigarette.

Le Decisioni dei Giudici di Merito

Sia in primo grado (Corte di Assise di Trapani) che in appello (Corte di Assise di Appello di Palermo), gli imputati erano stati ritenuti colpevoli di aver costituito e partecipato a due distinte associazioni per delinquere. Le condanne erano state pesanti, tenendo conto della gravità dei reati-scopo e del ruolo ricoperto da ciascun membro all’interno dei sodalizi.

I Motivi del Ricorso in Cassazione e l’associazione per delinquere

I difensori degli imputati hanno presentato ricorso in Cassazione basandosi su diverse argomentazioni, tra cui:

* Vizi procedurali: Come la mancata notifica della facoltà di richiedere la messa alla prova.
* Inutilizzabilità delle intercettazioni: Sostenendo l’incertezza sull’identità degli interpreti.
Insussistenza dell’associazione per delinquere: Contestando la mancanza di prove di un vero e proprio pactum sceleris* (accordo criminale stabile) e sostenendo che le condotte andassero al più qualificate come concorso in singoli reati.
* Vizi di motivazione sulla pena: Criticando l’eccessiva severità delle sanzioni e la mancata concessione delle attenuanti generiche.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha esaminato i singoli ricorsi, giungendo a conclusioni diverse per i vari imputati. Il principio cardine ribadito dalla Corte è che il giudizio di cassazione non costituisce un “terzo grado di merito”. Non è possibile, in questa sede, una nuova valutazione delle prove o una ricostruzione dei fatti diversa da quella, logicamente motivata, dei giudici precedenti.

Sulla base di questo principio, la Corte ha dichiarato inammissibili la maggior parte dei motivi di ricorso perché miravano a un riesame del merito, mascherato da presunte violazioni di legge. In particolare:

* Sull’esistenza dell’associazione per delinquere: La Cassazione ha ritenuto che i giudici di merito avessero adeguatamente motivato la sussistenza di una struttura organizzata e stabile. Elementi come i continui contatti tra i sodali, la disponibilità di mezzi (gommoni, motori), la gestione logistica degli sbarchi e la preoccupazione comune in seguito agli arresti dei complici costituivano prove solide di un vincolo associativo duraturo, e non di semplici accordi estemporanei.

* Sulle prove: Le eccezioni procedurali sono state respinte perché tardive o infondate. La Corte ha confermato la validità delle intercettazioni, chiarendo che la normativa non richiede l’identificazione formale degli interpreti nel verbale di esecuzione per la loro utilizzabilità.

* Sulla determinazione della pena: L’unico ricorso parzialmente accolto è stato quello di un imputato la cui pena base per il reato associativo era stata fissata dalla Corte d’Appello in misura molto vicina al massimo edittale (cinque anni di reclusione) senza una motivazione adeguata. La Cassazione ha sottolineato che, specialmente quando ci si discosta significativamente dal minimo, il giudice ha l’obbligo di specificare gli indici (gravità del fatto, personalità dell’imputato, etc.) che giustificano una sanzione così aspra. La mancanza di tale spiegazione costituisce un vizio di motivazione che impone l’annullamento della sentenza sul punto.

Le Conclusioni: Il Verdetto Finale

In conclusione, la Corte di Cassazione ha:

1. Dichiarato inammissibili i ricorsi di tre imputati, rendendo definitive le loro condanne.
2. Rigettato il ricorso di un altro imputato, confermando integralmente la sua condanna.
3. Annullato la sentenza per un imputato, ma limitatamente al trattamento sanzionatorio, rinviando il caso a un’altra sezione della Corte d’Appello per una nuova determinazione della pena, che dovrà essere sorretta da una motivazione congrua. La sua responsabilità penale è stata comunque dichiarata irrevocabile.

Questa sentenza è un chiaro esempio della funzione della Corte di Cassazione: non riscrivere la storia dei fatti, ma assicurare che il diritto sia stato applicato correttamente e che le decisioni dei giudici siano supportate da un ragionamento logico e coerente con le norme vigenti.

Quando un gruppo di persone forma un’associazione per delinquere?
Un’associazione per delinquere esiste quando è provata l’esistenza di una struttura organizzata e stabile, con un programma criminale condiviso. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto sufficienti prove come la costante comunicazione tra i membri, la fornitura di logistica (imbarcazioni), e la mutua assistenza, che dimostrano un vincolo duraturo e non un semplice accordo per commettere singoli reati.

È possibile chiedere in Cassazione di riesaminare le prove, come le intercettazioni?
No, la Corte di Cassazione ha ribadito che il suo ruolo non è quello di riesaminare i fatti o le prove (come le intercettazioni), ma solo di verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. I ricorsi che chiedono una nuova valutazione delle prove sono considerati inammissibili.

Cosa succede se la motivazione sulla pena non è sufficiente?
Se un giudice impone una pena severa, specialmente se vicina al massimo previsto dalla legge, senza spiegare adeguatamente le ragioni della sua scelta, la sentenza presenta un vizio di motivazione. In questo caso, la Corte di Cassazione può annullare la sentenza limitatamente a tale punto, ordinando un nuovo giudizio solo per la determinazione di una pena correttamente motivata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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