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Art. 131-bis c.p.: Sentenza annullata per omessa motivazione

Un individuo viene condannato in appello per porto di coltello. Ricorre in Cassazione lamentando, tra l’altro, la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p. La Suprema Corte respinge i motivi relativi alla giustificazione del porto e alla prescrizione, ma accoglie quello sull’omessa motivazione. La Corte di Appello, infatti, non aveva in alcun modo motivato il diniego dell’applicazione dell’art. 131-bis c.p., nonostante la richiesta specifica della difesa. La sentenza viene quindi annullata con rinvio, affinché un nuovo giudice valuti e motivi su questo specifico punto.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Art. 131-bis c.p.: Il Dovere di Motivazione del Giudice

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 23531/2024) riaccende i riflettori su un principio cardine del nostro ordinamento processuale: il dovere del giudice di motivare ogni sua decisione, soprattutto quando viene sollecitato su istituti favorevoli all’imputato come la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis c.p. Il caso in esame, relativo a una condanna per porto di coltello, si è concluso con un annullamento con rinvio proprio a causa di una lacuna motivazionale della Corte d’Appello. Analizziamo insieme la vicenda e le importanti conclusioni della Suprema Corte.

I Fatti del Processo

Un uomo veniva condannato dalla Corte d’Appello per il reato di cui all’art. 4 della Legge 110/1975, per aver portato fuori dalla propria abitazione un coltello a serramanico senza un giustificato motivo. La pena era stata determinata in due mesi di arresto e 1.000 euro di ammenda. Avverso tale decisione, la difesa dell’imputato proponeva ricorso per Cassazione, articolando tre distinti motivi.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La difesa ha basato il proprio ricorso su tre argomenti principali:

1. Violazione di legge: Si sosteneva la mancanza dell’elemento soggettivo del reato, poiché le forze dell’ordine non avevano chiesto all’imputato le ragioni del porto del coltello e la mancata giustificazione spontanea poteva derivare da un’ignoranza inevitabile della legge.
2. Mancato riconoscimento dell’art. 131-bis c.p.: La difesa lamentava che la Corte d’Appello non avesse applicato la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, pur sussistendone tutti i presupposti.
3. Intervenuta prescrizione: In via subordinata, si eccepiva l’estinzione del reato per decorso del tempo.

La Decisione della Cassazione: tra Rigetto e Accoglimento

La Suprema Corte ha esaminato singolarmente i tre motivi, giungendo a conclusioni differenziate che meritano un’analisi approfondita.

Giustificato Motivo e Prescrizione: i Motivi Respinti

I giudici di legittimità hanno dichiarato inammissibile il primo motivo. Hanno ribadito un principio consolidato: il ‘giustificato motivo’ per il porto di un’arma o di un oggetto atto ad offendere deve essere addotto immediatamente al momento del controllo, in quanto deve essere attuale e verificabile sul momento. Non sussiste alcun obbligo per gli agenti di polizia di sollecitare una giustificazione; è onere del possessore fornirla spontaneamente. Anche l’argomento dell’ignoranza della legge è stato respinto, non essendo la norma sul divieto di porto d’armi considerata oscura o di difficile interpretazione.

Anche il terzo motivo, relativo alla prescrizione, è stato giudicato infondato. La Corte ha effettuato un calcolo preciso, sommando al termine massimo di cinque anni per le contravvenzioni i periodi di sospensione derivanti dalle sentenze di primo e secondo grado, concludendo che il termine massimo non era ancora maturato.

Il Punto Cruciale: l’Omessa Motivazione sull’Art. 131-bis c.p.

È sul secondo motivo che la sentenza diventa di particolare interesse. La Corte di Cassazione ha ritenuto questo motivo fondato. Dagli atti processuali risultava chiaramente che la difesa aveva richiesto, in sede di appello, l’assoluzione ai sensi dell’art. 131-bis c.p.

La Corte d’Appello, tuttavia, non aveva fornito alcuna motivazione in merito a tale richiesta. Non aveva spiegato perché non riteneva applicabile l’istituto, né la sua decisione poteva essere desunta implicitamente dal resto della motivazione. Questo silenzio del giudice di secondo grado costituisce un vizio di ‘omessa motivazione’, che lede il diritto di difesa e impone l’annullamento della decisione.

Le Motivazioni

La motivazione della Cassazione si fonda sull’obbligo inderogabile per il giudice di rispondere a ogni specifica doglianza sollevata dalle parti. Quando la difesa formula una richiesta precisa, come l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, il giudice ha il dovere di prenderla in esame e di esplicitare le ragioni della sua eventuale reiezione. Un’omissione su un punto così decisivo, che potrebbe portare a un proscioglimento, vizia irrimediabilmente la sentenza. La Corte non può presumere una valutazione implicita, ma deve esigere una valutazione esplicita e argomentata.

Le Conclusioni

In conclusione, la Suprema Corte ha annullato la sentenza impugnata, ma limitatamente al punto concernente l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello di Cagliari per un nuovo giudizio. Il nuovo collegio dovrà, quindi, riesaminare la vicenda al solo scopo di valutare se il fatto possa essere considerato di ‘particolare tenuità’ e dovrà fornire una motivazione congrua ed esaustiva sulla sua decisione, qualunque essa sia. Questa pronuncia riafferma con forza che il diritto a una decisione motivata è un pilastro fondamentale del giusto processo.

Quando si deve fornire la giustificazione per il porto di un coltello?
Secondo la sentenza, il ‘giustificato motivo’ deve essere addotto dall’interessato spontaneamente e immediatamente al momento del controllo da parte delle forze dell’ordine, poiché deve essere riferibile all’attualità e suscettibile di una verifica immediata.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza pur respingendo gli altri motivi?
La sentenza è stata annullata perché la Corte d’Appello non ha fornito alcuna motivazione in merito alla richiesta della difesa di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.). Questa ‘omessa motivazione’ su un punto specifico e decisivo costituisce un vizio della sentenza.

Cosa accade ora nel processo?
Il procedimento torna alla Corte d’Appello per un nuovo giudizio. Questo nuovo esame sarà limitato esclusivamente a valutare l’applicabilità dell’art. 131-bis c.p. al caso di specie. Il giudice del rinvio dovrà emettere una nuova decisione, motivando adeguatamente la sua scelta in merito a questo specifico punto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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