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Art. 131-bis c.p.: quando il disvalore esclude la pena

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso, confermando la non applicabilità della causa di non punibilità ex art. 131-bis c.p. (particolare tenuità del fatto). La decisione si fonda sul rilevante disvalore oggettivo della condotta dell’imputato, che con una guida anomala e pericolosa in orario notturno aveva creato un concreto rischio per la sicurezza stradale.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida Pericolosa e Art. 131-bis c.p.: No alla Tenuità del Fatto per Rischio Elevato

L’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, disciplinata dall’art. 131-bis c.p., rappresenta un importante strumento di deflazione processuale. Tuttavia, la sua operatività non è automatica e incontra limiti precisi, come evidenziato da una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Il provvedimento in esame chiarisce che un comportamento, seppur rientrante in una fattispecie di reato minore, può essere escluso dal beneficio qualora presenti un ‘disvalore oggettivo’ significativo, legato alla sua concreta pericolosità. Analizziamo insieme la decisione e le sue implicazioni.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello che aveva confermato la sua condanna. La difesa contestava, tra le altre cose, la mancata applicazione della causa di non punibilità prevista dall’art. 131-bis del codice penale. L’accusa mossa all’imputato riguardava una condotta di guida avvenuta in piena notte, caratterizzata da un’andatura anomala e potenzialmente pericolosa per la sicurezza degli altri utenti della strada.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’Applicazione dell’Art. 131-bis c.p.

La Suprema Corte, con l’ordinanza in commento, ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo infondate le censure mosse dalla difesa. Il fulcro della decisione risiede nella valutazione del disvalore della condotta, elemento che i giudici di legittimità hanno considerato correttamente apprezzato nei precedenti gradi di giudizio. La Corte ha stabilito che la scelta di escludere il beneficio della particolare tenuità del fatto era stata supportata da un’argomentazione logica, coerente e priva di vizi.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha sottolineato che la valutazione richiesta dall’art. 131-bis c.p. non può limitarsi a un esame astratto del tipo di reato, ma deve calarsi nella specificità del caso concreto. Nel caso di specie, la sentenza impugnata aveva correttamente evidenziato il ‘rilevato disvalore oggettivo della condotta accertata’. Questo disvalore non derivava tanto dalla violazione formale della norma, quanto dal ‘rilevante rischio per l’incolumità degli utenti della strada’ che l’imputato aveva generato. La guida anomala e pericolosa tenuta in piena notte è stata considerata un fattore decisivo, un elemento concreto che rendeva l’offesa tutt’altro che ‘tenue’. La Corte ha ribadito che la decisione di escludere il beneficio era immune da censure in sede di legittimità, poiché basata su una motivazione logica e aderente alle risultanze processuali.

Le Conclusioni della Corte

In conclusione, l’ordinanza riafferma un principio fondamentale: la ‘particolare tenuità del fatto’ non si misura solo sulla base della pena edittale del reato, ma richiede una valutazione complessiva che tenga conto delle modalità della condotta e del grado di offesa al bene giuridico tutelato. Una condotta che, come nel caso esaminato, crea un pericolo concreto e significativo per la collettività, non può essere considerata di lieve entità. Pertanto, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito, chiarendo che la sicurezza pubblica prevale su una valutazione meramente formale della gravità del reato.

Quando può essere esclusa l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto prevista dall’art. 131-bis c.p.?
Secondo l’ordinanza, può essere esclusa quando la condotta presenta un ‘rilevato disvalore oggettivo’, anche se il reato prevede una pena lieve. Questo disvalore è valutato in base alla concreta offensività e pericolosità del comportamento.

Una guida pericolosa di notte può integrare un ‘disvalore oggettivo’ tale da impedire l’applicazione dell’art. 131-bis c.p.?
Sì. Nel caso specifico, la Corte ha confermato che l’andatura anomala di un veicolo in piena notte, creando un rilevante rischio per l’incolumità degli altri utenti della strada, costituisce un elemento di disvalore oggettivo che giustifica l’esclusione della non punibilità.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito nel provvedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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