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Arresto senza querela: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 32080/2024, ha annullato l’ordinanza di un GIP che non aveva convalidato l’arresto di tre persone per furto aggravato a causa della presunta assenza di querela. In realtà, la querela esisteva ma non era stata trasmessa per un errore materiale. La Corte ha stabilito che, in ogni caso, l’arresto senza querela è legittimo per i reati procedibili a querela, purché questa venga presentata entro 48 ore, come previsto dalla nuova formulazione dell’art. 380 del codice di procedura penale.

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Pubblicato il 14 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Arresto senza querela: quando è legittimo? La Cassazione fa il punto

L’arresto senza querela rappresenta un tema cruciale nella procedura penale, specialmente dopo le recenti modifiche legislative. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 32080/2024) offre un’importante chiave di lettura, stabilendo la piena legittimità di un arresto in flagranza anche se la querela, condizione di procedibilità per quel reato, non è stata contestualmente presentata. Analizziamo questa decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: Un Errore Materiale e la Mancata Convalida

Il caso trae origine da un’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Avezzano, che aveva deciso di non convalidare l’arresto di tre individui accusati di due episodi di furto aggravato. La motivazione del GIP si fondava sulla presunta mancanza della querela da parte della persona offesa, un requisito indispensabile per procedere per quel tipo di reato.

Tuttavia, la situazione era più complessa: la querela era stata regolarmente presentata prima della richiesta di convalida, ma a causa di un mero errore materiale nella fotocopiatura degli atti, non era stata trasmessa al GIP insieme al resto del fascicolo. Il Pubblico Ministero ha quindi impugnato l’ordinanza, sostenendo che l’arresto avrebbe dovuto essere comunque convalidato.

La Decisione della Cassazione e l’impatto dell’arresto senza querela

La Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Pubblico Ministero, annullando senza rinvio l’ordinanza di non convalida. La Corte ha affermato che gli arresti erano stati legittimamente eseguiti, basando la sua decisione su due distinti ma convergenti ordini di ragioni.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha innanzitutto chiarito che la querela, una volta presentata, è un atto con “valenza esterna” e produce i suoi effetti giuridici a prescindere da eventuali errori nella trasmissione degli atti. Poiché era stata regolarmente sporta prima della richiesta di convalida, essa dispiegava già i suoi “effetti legittimanti” sull’arresto. L’errore di fotocopiatura, quindi, non poteva inficiare la legittimità dell’operato della polizia giudiziaria.

Ma il passaggio più significativo della sentenza riguarda l’interpretazione della nuova formulazione dell’art. 380, comma 3, del codice di procedura penale, modificato dalla legge n. 60 del 2023. Questa norma ora prevede esplicitamente che, per i delitti perseguibili a querela, l’arresto in flagranza può essere eseguito anche se la querela non è stata ancora sporta, specialmente quando la persona offesa non è prontamente rintracciabile. La legge stabilisce un termine di 48 ore dall’arresto entro cui la querela deve sopraggiungere; in caso contrario, l’arrestato deve essere immediatamente liberato. La Corte sottolinea che questa disposizione crea un necessario “raccordo” tra i tempi della convalida e quelli di presentazione della querela. Nel caso specifico, questo raccordo era stato perfettamente rispettato, poiché la querela era stata presentata nei tempi previsti dalla legge.

Conclusioni

La sentenza consolida un principio di fondamentale importanza pratica: l’arresto senza querela è legittimo. La riforma del 2023 ha fornito una base normativa chiara per consentire alle forze dell’ordine di agire con immediatezza di fronte a un reato colto in flagranza, anche se la vittima non ha ancora potuto formalizzare la sua volontà di procedere. La convalida dell’arresto è quindi possibile, a condizione che la querela venga presentata entro il termine perentorio di 48 ore. Questa decisione non solo legittima l’operato della polizia giudiziaria in situazioni di urgenza, ma garantisce anche il corretto bilanciamento con il diritto della persona offesa di decidere se avviare o meno l’azione penale.

È possibile arrestare una persona in flagranza di reato se la vittima non ha ancora sporto querela?
Sì. La sentenza chiarisce che, in base alla nuova formulazione dell’art. 380, comma 3, cod. proc. pen., l’arresto in flagranza per un reato procedibile a querela è legittimo anche se la querela non è stata contestualmente proposta.

Cosa succede se la querela non viene presentata entro 48 ore dall’arresto?
Se la querela non viene proposta nel termine di 48 ore, o se la persona avente diritto dichiara di rinunciarvi, l’arrestato deve essere posto immediatamente in libertà, come espressamente previsto dalla legge.

Un errore nella trasmissione degli atti, come una querela mancante nel fascicolo del giudice, rende illegittimo un arresto?
No. La Corte ha stabilito che la querela, una volta regolarmente presentata, è un atto con valenza esterna che produce i suoi effetti giuridici. Un errore meramente materiale nella trasmissione degli atti al giudice non può invalidare la legittimità di un arresto già eseguito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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