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Arresto obbligatorio: quando il furto è grave?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20738/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di tre persone arrestate per un furto del valore di 99 euro. La Corte ha confermato la legittimità dell’arresto obbligatorio, stabilendo che la valutazione dell’attenuante del danno di speciale tenuità non deve basarsi solo sul valore economico, ma deve considerare l’intera gravità del fatto, incluse le modalità dell’azione e le aggravanti, come il concorso di più persone.

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Pubblicato il 19 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Arresto Obbligatorio e Danno di Lieve Entità: La Sentenza della Cassazione

Quando un furto di valore esiguo può comunque giustificare un arresto obbligatorio? La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20738 del 2024, offre un’importante chiave di lettura, sottolineando come la valutazione della gravità di un reato non sia una mera operazione matematica legata al valore della merce sottratta, ma un’analisi complessa dell’intera condotta criminale.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda tre individui arrestati in flagranza di reato mentre commettevano un furto all’interno di un esercizio commerciale. Gli indagati avevano sottratto beni esposti sugli scaffali, principalmente capi di abbigliamento e un’ascia, per un valore complessivo accertato di 99,00 euro. Il Tribunale di Roma convalidava l’arresto, considerandolo obbligatorio ai sensi di legge, e applicava una misura cautelare non detentiva.

Il Ricorso e la questione dell’arresto obbligatorio

La difesa degli indagati ha presentato ricorso in Cassazione, contestando la natura obbligatoria dell’arresto. Secondo i ricorrenti, il valore irrisorio della merce (99,00 euro) avrebbe dovuto far riconoscere la circostanza attenuante del danno di speciale tenuità, prevista dall’art. 62 n. 4 del codice penale. Il riconoscimento di tale attenuante avrebbe trasformato l’arresto da obbligatorio a facoltativo, mettendo in discussione la legittimità della procedura seguita dalla Polizia Giudiziaria.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato i ricorsi inammissibili, ritenendoli manifestamente infondati e confermando la decisione del Tribunale. Le motivazioni della Corte si basano su due principi fondamentali.

Il primo riguarda la corretta valutazione della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità. La Cassazione ribadisce un orientamento consolidato: per determinare se il danno sia di “speciale tenuità”, non basta guardare al valore economico del bene sottratto. È necessario un giudizio complesso sul “danno criminale” nella sua globalità. Questo significa considerare:
* Le modalità dell’azione: il furto è stato commesso da tre persone in concorso, un’aggravante che denota una maggiore pianificazione e pericolosità.
* La tipologia di merce: sono stati sottratti non solo capi di abbigliamento, ma anche un’ascia.
* Il valore complessivo: sebbene modesto, un valore di quasi 100 euro non è stato ritenuto “irrisorio” nel contesto specifico.

Il secondo principio, altrettanto cruciale, è quello del giudizio “ex ante” che il giudice della convalida deve compiere. La legittimità dell’operato della Polizia Giudiziaria va valutata sulla base degli elementi a disposizione al momento dell’arresto. Nel caso di specie, gli agenti si trovavano di fronte a un furto pluriaggravato (commesso da più persone su merce esposta alla pubblica fede) e, inoltre, alcuni capi erano stati privati del cartellino. Questa circostanza impediva una valutazione economica immediata e completa, giustificando la procedura dell’arresto obbligatorio per un reato che, sulla carta, rientrava nelle ipotesi previste dall’art. 380 del codice di procedura penale.

Le Conclusioni

La sentenza rafforza un principio cardine del diritto penale e processuale: la gravità di un reato non si misura con il solo metro del pregiudizio economico. L’arresto obbligatorio è legittimo anche in caso di furti di modico valore se sono presenti aggravanti significative, come il concorso di persone, che delineano una maggiore pericolosità sociale della condotta. La decisione della Corte invita a una valutazione olistica del fatto, che tenga conto di tutte le sue sfumature per determinare la corretta applicazione delle misure precautelari.

Un furto di valore modesto, come 99 euro, giustifica sempre l’arresto facoltativo anziché obbligatorio?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la valutazione non si basa solo sul valore economico, ma sull’intero “danno criminale”. La presenza di aggravanti, come il furto commesso da più persone, può rendere l’arresto obbligatorio anche per valori contenuti.

Quali elementi considera il giudice per escludere l’attenuante del danno di speciale tenuità?
Il giudice considera non solo il valore del bene sottratto, ma anche le modalità dell’azione criminosa (es. il numero di persone coinvolte), la tipologia di merce e ogni altro elemento che definisce la gravità complessiva del reato, anziché il solo danno patrimoniale.

Cosa significa che la valutazione sull’arresto deve essere fatta “ex ante”?
Significa che la legittimità dell’arresto va giudicata in base alle informazioni disponibili alla polizia giudiziaria al momento dell’intervento. Elementi non conoscibili in quel momento, o resi tali dagli indagati (come la rimozione dei cartellini dei prezzi), non possono inficiare la correttezza della procedura seguita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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