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Arresto facoltativo: quando è legittimo? La Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza che non convalidava un arresto per tentato furto. La sentenza chiarisce che per l’arresto facoltativo è sufficiente la presenza di uno solo tra i criteri della gravità del fatto o della pericolosità del soggetto. Il giudice di merito aveva errato nel sottovalutare elementi come l’orario notturno, il valore della refurtiva e i precedenti degli indagati, ritenendo l’arresto illegittimo. La Cassazione ha invece stabilito che l’operato della polizia giudiziaria era corretto e ragionevole.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Arresto Facoltativo: i Criteri di Gravità e Pericolosità

L’arresto facoltativo rappresenta uno strumento cruciale a disposizione della polizia giudiziaria, ma la sua applicazione richiede una valutazione attenta e ponderata. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto importanti chiarimenti sui parametri che ne giustificano l’adozione, ovvero la gravità del fatto e la pericolosità del soggetto. Il caso esaminato riguardava la mancata convalida di un arresto per tentato furto, una decisione poi annullata dalla Suprema Corte per un’errata valutazione dei presupposti di legge.

I Fatti del Caso

Due individui venivano arrestati in flagranza di reato mentre tentavano di rubare un cerchio con pneumatico del valore di circa 1.000 euro. Il fatto era avvenuto di notte, all’interno dell’area di pertinenza di un gommista. Nonostante le circostanze, il Tribunale di Paola decideva di non convalidare l’arresto, ritenendo il fatto di ‘modesta entità’ e i soggetti ‘sostanzialmente incensurati’, escludendo così la gravità del fatto e la pericolosità dei soggetti come richiesto dall’art. 381, comma 4, del codice di procedura penale.

Il Procuratore della Repubblica ricorreva in Cassazione, sostenendo che la valutazione del Tribunale fosse errata. Secondo il ricorrente, il fatto era grave per le modalità (ingresso abusivo in orario notturno) e il valore del bene, e i soggetti erano pericolosi, dato che uno aveva precedenti specifici per ricettazione e recenti contatti con la polizia, ed entrambi erano privi di un’occupazione stabile.

La Decisione della Cassazione sull’Arresto Facoltativo

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando senza rinvio l’ordinanza impugnata e dichiarando che l’arresto era stato eseguito legittimamente. La Suprema Corte ha chiarito che il giudice della convalida deve effettuare un controllo di mera ragionevolezza, ponendosi nella stessa situazione della polizia giudiziaria al momento dell’arresto. L’obiettivo è verificare se la scelta di limitare la libertà personale rientri nei limiti della discrezionalità concessa dalla legge.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si concentrano sulla corretta interpretazione dei presupposti per l’arresto facoltativo.

I Criteri Alternativi: Gravità del Fatto e Pericolosità del Soggetto

Il punto centrale della decisione è che i due parametri previsti dalla legge – la gravità del fatto e la pericolosità del soggetto – sono alternativi. Ciò significa che è sufficiente la sussistenza di uno solo di essi per giustificare l’arresto. La polizia giudiziaria deve indicare le ragioni della sua scelta, che possono emergere anche dal verbale di arresto e dagli atti connessi, senza la necessità di una motivazione formale separata.

L’Errata Valutazione del Giudice di Merito

La Cassazione ha censurato la valutazione del Tribunale come ‘generica e non pertinente’. Il giudice di merito aveva erroneamente considerato il fatto di ‘modesta entità’ basandosi sull’assenza di violenza sulle cose o sulle persone. La Corte ha ricordato che la violenza sulle cose avrebbe reso l’arresto obbligatorio, mentre quella sulle persone avrebbe configurato il più grave reato di rapina.

L’Importanza degli Indici di Pericolosità

Il Tribunale aveva omesso di considerare importanti indici di pericolosità, quali le circostanze del fatto (concorso di persone, orario notturno), il valore non trascurabile del bene e la condizione di disoccupazione di entrambi gli arrestati. Inoltre, aveva definito gli indagati ‘sostanzialmente incensurati’, ignorando che uno di essi aveva una condanna per ricettazione e recentissimi precedenti di polizia, come risultava dalla comunicazione della notizia di reato.

Le Conclusioni

La sentenza ribadisce un principio fondamentale: il controllo del giudice sulla legittimità dell’arresto facoltativo deve essere ancorato agli elementi concreti disponibili al momento dell’intervento della polizia giudiziaria. Una valutazione ex post che minimizzi la gravità dei fatti o ignori chiari indici di pericolosità sociale svuota di significato la discrezionalità che la legge affida agli agenti operanti. Questa pronuncia rafforza la legittimità dell’azione della polizia quando, in presenza di circostanze indicative, procede a un arresto per prevenire la commissione di reati, anche in assenza di una violenza manifesta.

Quando è giustificato un arresto facoltativo?
L’arresto facoltativo è giustificato quando la misura sia supportata dalla gravità del fatto oppure dalla pericolosità del soggetto. I due requisiti sono alternativi, quindi è sufficiente che ne ricorra anche solo uno dei due.

Quali elementi deve considerare il giudice per convalidare un arresto facoltativo?
Il giudice deve verificare la ragionevolezza della decisione della polizia giudiziaria basandosi sugli elementi noti al momento dell’arresto. Deve considerare tutte le circostanze del fatto (come l’orario, il luogo, il valore dei beni) e la personalità del soggetto (come i precedenti penali o di polizia e la sua condizione lavorativa).

Perché la Cassazione può annullare una decisione senza disporre un nuovo giudizio (senza rinvio)?
La Corte annulla senza rinvio quando la fase processuale a cui si riferisce il provvedimento è ormai conclusa, come nel caso della convalida dell’arresto. La decisione serve quindi a stabilire la corretta interpretazione della legge e la legittimità dell’operato della polizia, ma non ha più effetti pratici sulla misura precautelare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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