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Archiviazione tenuità del fatto: decisione a sorpresa

Un Giudice per le indagini preliminari (GIP) archivia un caso di presunta colpa medica per particolare tenuità del fatto, nonostante il Pubblico Ministero avesse richiesto l’archiviazione per infondatezza della notizia di reato. La Corte di Cassazione ha annullato tale provvedimento, definendolo una decisione “a sorpresa”. L’archiviazione per tenuità del fatto, infatti, presuppone un accertamento di responsabilità e deve seguire una procedura specifica che garantisca il contraddittorio tra le parti, cosa che in questo caso non è avvenuta.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Archiviazione tenuità del fatto: nullo il provvedimento a sorpresa del Giudice

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale della procedura penale: l’archiviazione per tenuità del fatto non può essere decisa “a sorpresa” dal Giudice per le indagini preliminari (GIP). Quando il Pubblico Ministero chiede l’archiviazione per un motivo differente, come l’infondatezza della notizia di reato, il giudice non può mutare la causa della decisione senza prima aver instaurato un corretto e specifico contraddittorio sul punto. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le ragioni della Suprema Corte.

I Fatti: Dalla Richiesta di Archiviazione per Infondatezza alla Decisione sulla Tenuità

Il caso trae origine da una denuncia-querela presentata nei confronti di un chirurgo plastico per lesioni colpose (artt. 590 e 590-sexies c.p.), in seguito a un intervento chirurgico. Dopo aver disposto una consulenza tecnica, il Pubblico Ministero (PM) aveva richiesto l’archiviazione del procedimento, ritenendo che la condotta del medico, seppur connotata da imperizia, rientrasse nell’ambito di un errore scusabile, escludendone quindi la rilevanza penale.

La persona offesa si opponeva a tale richiesta. All’esito dell’udienza, il GIP, anziché pronunciarsi sulla richiesta del PM, disponeva l’archiviazione del procedimento per una causa di non punibilità differente: la particolare tenuità del fatto, ai sensi dell’art. 131-bis c.p.

Il Ricorso in Cassazione: Violazione del Diritto di Difesa

L’indagato, attraverso il suo difensore, ha impugnato l’ordinanza del GIP dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando un grave vizio procedurale. Il ricorso si fondava su due motivi principali:

1. Erronea applicazione della legge: Il GIP, archiviando per tenuità del fatto, ha di fatto esercitato un potere riservato al PM, poiché tale formula presuppone un accertamento della responsabilità penale, a differenza dell’archiviazione per infondatezza che la esclude.
2. Violazione del contraddittorio: La decisione è stata presa “a sorpresa”. Le parti si erano preparate a discutere sull’infondatezza della notizia di reato, come richiesto dal PM, e non sulla diversa ipotesi della tenuità del fatto. La procedura specifica prevista dall’art. 411, comma 1-bis c.p.p. per questo tipo di archiviazione non è stata rispettata, impedendo alla difesa e alla persona offesa di presentare le proprie argomentazioni su questo specifico punto.

Le motivazioni della Cassazione: la centralità del contraddittorio nell’archiviazione per tenuità del fatto

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, dichiarando nulla l’ordinanza del GIP. I giudici hanno chiarito che la procedura di archiviazione per particolare tenuità del fatto è speciale e non può essere aggirata. L’art. 411, comma 1-bis, c.p.p., introdotto dal D.Lgs. 28/2015, prevede espressamente che, se il PM chiede l’archiviazione per questo motivo, deve darne avviso all’indagato e alla persona offesa. Questi ultimi possono prendere visione degli atti e presentare opposizione, esponendo le ragioni del loro dissenso.

Questa procedura è posta a garanzia del diritto di difesa e del principio del contraddittorio. L’archiviazione per tenuità del fatto, infatti, non è una formula assolutoria piena: essa riconosce che il fatto-reato sussiste e che l’indagato ne è responsabile, ma lo Stato rinuncia a punirlo per la sua minima offensività. Per l’indagato, questa conclusione è ben diversa da un’archiviazione per infondatezza, che invece nega ogni sua responsabilità.

La Corte ha stabilito che, qualora il GIP ritenga di poter archiviare per tenuità del fatto a fronte di una diversa richiesta del PM, non può decidere autonomamente. Deve, invece, restituire gli atti al PM, invitandolo a valutare la possibilità di formulare una richiesta conforme all’art. 411, comma 1-bis, c.p.p., attivando così la procedura che garantisce il contraddittorio.

Le conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione in commento rafforza un principio fondamentale: nessuna decisione che incida sulla posizione dell’indagato può essere presa senza che questi sia stato messo in condizione di difendersi pienamente. Il GIP non può sostituirsi al PM né aggirare le garanzie procedurali previste dalla legge. L’ordinanza di archiviazione emessa “a sorpresa” è, pertanto, affetta da nullità. La Cassazione ha quindi annullato senza rinvio il provvedimento e ha disposto la trasmissione degli atti al Tribunale di Padova per il proseguimento del procedimento secondo le regole corrette.

Un giudice può archiviare un caso per “particolare tenuità del fatto” se il Pubblico Ministero ha chiesto l’archiviazione per un motivo diverso (es. infondatezza)?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che se il GIP intende archiviare per tenuità del fatto, ma la richiesta del PM era per un’altra causa (come l’infondatezza), non può decidere autonomamente “a sorpresa”. Deve restituire gli atti al PM affinché valuti se formulare una nuova richiesta secondo la procedura specifica.

Perché l’archiviazione per “particolare tenuità del fatto” richiede una procedura specifica?
Perché, a differenza di un’archiviazione per infondatezza della notizia di reato (che nega la colpevolezza), quella per tenuità del fatto presuppone un accertamento della commissione del reato e della responsabilità dell’indagato. Di conseguenza, la legge prevede una procedura rafforzata (art. 411, comma 1-bis c.p.p.) per garantire il diritto di difesa e il contraddittorio, permettendo a indagato e persona offesa di opporsi a tale qualificazione.

Qual è la conseguenza se il giudice non rispetta la procedura e decide l’archiviazione per tenuità del fatto “a sorpresa”?
La conseguenza è la nullità dell’ordinanza di archiviazione. Il provvedimento è viziato perché emesso in violazione del necessario contraddittorio e delle specifiche garanzie procedurali previste dalla legge a tutela delle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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