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Appello penale specifico: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché basato su un appello penale non specifico. L’appellante non aveva contestato le dettagliate motivazioni del giudice di primo grado sulla determinazione della pena, limitandosi a censure generiche. La decisione ribadisce i rigorosi requisiti di specificità introdotti dalla Riforma Cartabia, sottolineando che i motivi di gravame devono confrontarsi puntualmente con la sentenza impugnata.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Penale Specifico: Quando la Genericità Costa Caro

Con la recente Riforma Cartabia, il concetto di appello penale specifico è diventato un pilastro del sistema processuale. Non è più sufficiente un generico dissenso verso una sentenza di condanna; la legge ora impone una critica puntuale e argomentata. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito con forza questo principio, dichiarando inammissibile un ricorso che non si confrontava adeguatamente con le motivazioni del giudice di primo grado, specialmente riguardo alla determinazione della pena.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una condanna emessa dal Tribunale per il delitto di spaccio di sostanze stupefacenti. L’imputato era stato condannato a una pena di un anno, un mese e dieci giorni di reclusione, oltre a una multa. Contro questa decisione, la difesa aveva proposto appello. Tuttavia, la Corte di Appello di Bologna aveva dichiarato il gravame inammissibile per mancanza di specificità dei motivi, in applicazione del nuovo art. 581, comma 1-bis, del codice di procedura penale.

Il Ricorso in Cassazione e l’Importanza di un Appello Penale Specifico

L’imputato ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che il suo appello non fosse generico. La tesi difensiva si concentrava su un presunto errore del giudice di primo grado: la doppia valutazione dei precedenti penali. Secondo la difesa, questi erano stati usati sia per contestare la recidiva sia per giustificare una pena base superiore al minimo legale. Questo, a dire del ricorrente, rendeva il motivo di appello sufficientemente specifico.

La Suprema Corte, tuttavia, ha respinto completamente questa tesi, definendo il ricorso manifestamente infondato e confermando la decisione della Corte d’Appello. Il punto centrale non era la legittimità o meno della doppia valutazione, ma il fatto che l’atto di appello non aveva minimamente dialogato con le argomentazioni della sentenza di primo grado.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha chiarito che l’appello penale specifico richiede un confronto diretto e puntuale con le ragioni di fatto e di diritto esposte nel provvedimento impugnato. L’appello in questione, invece, si era limitato a una critica astratta e teorica, ignorando completamente le solide motivazioni del Tribunale.

Il giudice di primo grado, infatti, aveva giustificato l’aumento della pena base ben oltre il minimo edittale sulla base di elementi concreti e allarmanti:

* Numerosi precedenti specifici: L’imputato aveva ben 7 precedenti per reati in materia di stupefacenti.
* Aumento della pericolosità: Il Tribunale aveva rilevato un “visibile aumento di pericolosità” e una totale “insensibilità alle pregresse vicende giudiziarie”.
* Commissione del reato durante una misura cautelare: L’imputato aveva spacciato nonostante fosse già sottoposto al divieto di dimora.
* Circostanze del fatto: Il reato era stato commesso in pieno giorno.

L’atto di appello non aveva contestato nessuno di questi punti. Si era fermato a una censura generica sulla pena, senza spiegare perché, alla luce di un quadro così grave, la decisione del Tribunale fosse errata. Di conseguenza, il motivo di gravame è stato correttamente giudicato inammissibile per difetto di specificità.

Conclusioni

Questa sentenza è un monito fondamentale per gli operatori del diritto. L’era degli appelli basati su formule di stile o critiche generiche è terminata. La Riforma Cartabia impone un approccio analitico e rigoroso: ogni motivo di impugnazione deve essere una replica argomentata e circostanziata alla motivazione del giudice. Ignorare questo requisito significa esporre il proprio assistito a una sicura dichiarazione di inammissibilità, con la conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché un appello che contestava la misura della pena è stato dichiarato inammissibile?
Perché non si è confrontato con le specifiche ragioni addotte dal giudice di primo grado per giustificare quella pena (come i numerosi precedenti, l’aumento di pericolosità e la commissione del reato durante una misura cautelare), limitandosi a censure generiche e teoriche.

Cosa richiede la legge per presentare un appello penale specifico?
L’articolo 581, comma 1-bis, del codice di procedura penale richiede che, per ogni richiesta, l’appellante esponga in modo puntuale ed esplicito le critiche alle ragioni di fatto e di diritto della sentenza impugnata, facendo riferimento preciso ai capi e ai punti della decisione che intende contestare.

Qual è la conseguenza della presentazione di un appello non specifico?
La conseguenza è la dichiarazione di inammissibilità dell’appello. Ciò comporta che il giudice non esamina il merito delle questioni sollevate e la sentenza di primo grado diventa definitiva. Inoltre, l’appellante viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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