LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Appello penale generico: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per truffa aggravata. La decisione conferma che un appello penale generico, ovvero privo di critiche specifiche e argomentate contro la sentenza di primo grado, non può essere esaminato nel merito. Il caso riguardava l’incasso di un assegno clonato di importo rilevante.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 17 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Penale Generico: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità

Presentare un’impugnazione in ambito penale richiede precisione e un confronto diretto con le motivazioni della sentenza che si intende contestare. Un appello penale generico, privo di critiche puntuali, rischia di essere dichiarato inammissibile, precludendo un nuovo esame del caso. Con la sentenza n. 20192 del 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito questo principio fondamentale, offrendo importanti chiarimenti sull’onere di specificità dei motivi di appello.

I Fatti del Caso: Truffa Aggravata e Assegno Clonato

Il caso trae origine dalla condanna in primo grado di un uomo per il reato di truffa aggravata dal rilevante danno. L’imputato aveva posto all’incasso e negoziato un assegno circolare risultato clonato, per un’ingente somma di 149.500 euro. Le indagini avevano rivelato una serie di comportamenti che, secondo il Tribunale, dimostravano la sua piena consapevolezza dell’illecito: aveva chiesto alla banca di non attendere i giorni di valuta, aveva immediatamente smistato il denaro a terzi soggetti e aveva agito in modo da impedire il blocco del pagamento.

Il Percorso Giudiziario e i Profili di Inammissibilità

Contro la sentenza di primo grado, l’imputato proponeva appello. Tuttavia, la Corte di Appello di Bologna dichiarava l’impugnazione inammissibile, ritenendo che i motivi presentati fossero aspecifici. Secondo i giudici di secondo grado, l’atto di appello non si confrontava adeguatamente con l’articolato apparato motivazionale della sentenza del Tribunale.

L’imputato decideva quindi di ricorrere per cassazione, lamentando un vizio di motivazione da parte della Corte di Appello e sostenendo che i suoi motivi non fossero affatto generici, avendo contestato sia gli elementi costitutivi del reato sia la sussistenza della circostanza aggravante.

L’importanza di un appello penale non generico

La Corte di Cassazione, nel respingere il ricorso, ha colto l’occasione per riaffermare i requisiti di specificità dell’atto di appello, così come delineati dall’art. 581 del codice di procedura penale e dall’interpretazione costante della giurisprudenza, incluse le Sezioni Unite. L’onere di specificità a carico dell’impugnante è direttamente proporzionale alla specificità con cui le ragioni della decisione sono state esposte nel provvedimento impugnato. In altre parole, più una sentenza è motivata, più l’appello deve essere dettagliato nel criticarla.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha stabilito che sia l’appello iniziale sia il successivo ricorso per cassazione erano caratterizzati dallo stesso difetto: la genericità. Le censure dell’imputato erano rimaste astratte, senza mai confutare gli elementi decisivi che avevano fondato la sua condanna. Egli non aveva fornito spiegazioni alternative o contestazioni puntuali riguardo alla sequenza cronologica dei fatti che, secondo il Tribunale, provavano in modo inequivocabile la sua consapevolezza che l’assegno fosse clonato.

Anche la contestazione relativa alla circostanza aggravante del danno patrimoniale di rilevante entità è stata giudicata generica. L’appello, infatti, aveva sorvolato sull’oggettiva e insormontabile evidenza dell’ingente somma riportata sull’assegno (149.500 euro) e sul danno correlativo subito dalla persona offesa.

Conclusioni: L’Onere di Specificità come Garanzia di Serietà

La sentenza in esame rafforza un principio cardine del sistema delle impugnazioni penali: non è sufficiente dissentire genericamente da una sentenza per ottenere un nuovo giudizio. È necessario articolare una critica ragionata, specifica e pertinente, che si confronti punto per punto con la motivazione del giudice precedente. Un appello penale generico non solo è inefficace, ma comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie. Per i professionisti del diritto, questa pronuncia è un monito a redigere atti di impugnazione che siano un vero e proprio dialogo critico con la decisione impugnata, pena la loro irricevibilità.

Quando un appello penale è considerato generico e quindi inammissibile?
Un appello è considerato generico quando i suoi motivi non enunciano e argomentano esplicitamente i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto e di diritto su cui si fonda la decisione impugnata. Deve esserci un confronto diretto e specifico con la motivazione della sentenza di primo grado.

Per contestare una circostanza aggravante in appello, cosa è necessario fare?
Secondo l’art. 581 c.p.p., per contestare la sussistenza di una circostanza aggravante, l’atto di appello deve contenere la richiesta specifica di eliminarla, supportata da una contestazione delle argomentazioni svolte a tale proposito dalla decisione di primo grado.

Qual è la conseguenza della dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro alla Cassa delle Ammende, la cui entità è commisurata al grado di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati