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Appello patteggiamento: i motivi di ricorso ammessi

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso contro una sentenza di patteggiamento. L’imputato lamentava una pena eccessiva, ma questo non rientra tra i motivi consentiti per l’appello patteggiamento, come stabilito dall’art. 448, co. 2-bis, c.p.p. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Patteggiamento: Quando si Può Impugnare la Sentenza?

L’istituto del patteggiamento, tecnicamente noto come ‘applicazione della pena su richiesta delle parti’, rappresenta una scelta strategica per l’imputato che, in accordo con il Pubblico Ministero, ottiene uno sconto di pena. Tuttavia, una volta che il giudice ratifica l’accordo, le possibilità di impugnazione sono molto limitate. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 13760/2024) ribadisce con chiarezza i confini dell’appello patteggiamento, specificando quali motivi sono ammessi e quali no. Analizziamo la decisione per comprendere meglio la portata della normativa.

I Fatti del Caso: La Condanna e il Ricorso

Nel caso di specie, un imputato aveva patteggiato una pena detentiva per il reato di associazione per delinquere e vari furti aggravati. La sentenza, emessa dal G.U.P. del Tribunale di Forlì, applicava la pena concordata di un anno, quattro mesi e due giorni di reclusione. Non soddisfatto dell’entità della sanzione, l’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione, lamentando unicamente l’eccessiva severità della pena inflittagli.

L’Appello Patteggiamento e i Limiti Imposti dalla Legge

Il ricorso è stato immediatamente sottoposto al vaglio della Corte di Cassazione, che lo ha dichiarato inammissibile. La ragione di tale decisione risiede nell’articolo 448, comma 2-bis, del codice di procedura penale. Questa norma, introdotta nel 2017, stabilisce un elenco tassativo dei motivi per cui è possibile impugnare una sentenza di patteggiamento. I motivi consentiti sono:

1. Vizi nella formazione della volontà: problemi legati al consenso prestato dall’imputato.
2. Difetto di correlazione: quando la sentenza del giudice non corrisponde all’accordo raggiunto tra le parti.
3. Erronea qualificazione giuridica: se il fatto è stato classificato in modo errato dal punto di vista legale.
4. Illegalità della pena o della misura di sicurezza: nel caso in cui la sanzione applicata sia contraria alla legge.

Contestare la congruità o l’eccessività della pena concordata non rientra in nessuna di queste categorie. Chi sceglie il patteggiamento, di fatto, accetta la pena proposta in cambio di uno sconto, rinunciando a contestarla nel merito.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha sottolineato che la censura sollevata dal ricorrente – l’eccessiva entità della pena – è palesemente estranea ai motivi ammessi dalla legge. Di conseguenza, il ricorso non poteva essere esaminato nel merito. I giudici hanno quindi pronunciato una declaratoria di inammissibilità ‘senza formalità’, come previsto dall’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, una procedura accelerata per i ricorsi manifestamente infondati.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche dell’Inammissibilità

La decisione della Cassazione non solo ha respinto il ricorso, ma ha anche comportato conseguenze economiche per il ricorrente. Come previsto dalla legge in caso di inammissibilità, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la Corte ha disposto il versamento di una somma di 4.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione aggiuntiva è stata giustificata dall’ ‘elevato coefficiente di colpa’ del ricorrente nell’aver proposto un’impugnazione basata su motivi non consentiti, un monito a non abusare degli strumenti processuali. La sentenza riafferma un principio fondamentale: l’accesso ai mezzi di impugnazione non è incondizionato, specialmente nel contesto dei riti premiali come il patteggiamento.

È possibile fare appello contro una sentenza di patteggiamento se si ritiene la pena troppo alta?
No. Secondo la Corte di Cassazione, e in base all’art. 448, comma 2-bis, c.p.p., l’eccessiva entità della pena non è un motivo valido per impugnare una sentenza di patteggiamento, poiché l’imputato accetta la pena concordata con la scelta del rito.

Quali sono i motivi validi per impugnare una sentenza di patteggiamento?
I motivi ammessi dalla legge sono esclusivamente quelli relativi a un vizio nell’espressione della volontà dell’imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all’erronea qualificazione giuridica del fatto oppure all’illegalità della pena o della misura di sicurezza applicata.

Cosa succede se si presenta un ricorso inammissibile contro un patteggiamento?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, come sanzione per aver promosso un’impugnazione non consentita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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