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Appello imputato assente: nuove regole e inammissibilità

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7201/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza. La decisione si fonda sull’applicazione delle nuove norme introdotte dalla Riforma Cartabia, che impongono requisiti formali più stringenti per l’appello dell’imputato assente, come il rilascio di un mandato specifico al difensore dopo la sentenza. La Corte ha ritenuto tali norme pienamente costituzionali, respingendo le obiezioni della difesa.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Imputato Assente: la Cassazione conferma le nuove regole

La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 7201 del 2024 offre un’importante chiarificazione sull’applicazione delle nuove norme procedurali introdotte dalla Riforma Cartabia, in particolare riguardo i requisiti per l’appello dell’imputato assente. La Corte ha stabilito che la mancanza di uno specifico mandato ad impugnare, rilasciato dopo la sentenza, rende il ricorso inammissibile, confermando la legittimità costituzionale di tali disposizioni. Analizziamo insieme i dettagli del caso e le motivazioni della Suprema Corte.

I Fatti di Causa: dalla Guida in Stato di Ebbrezza al Ricorso in Cassazione

Il caso ha origine da un incidente stradale avvenuto a Milano. Un motociclista perdeva il controllo del proprio veicolo, andando a collidere con un palo della luce. Sottoposto a controlli presso il pronto soccorso, gli veniva riscontrato un tasso alcolemico superiore al limite di legge (1,26 g/l), configurando il reato di guida in stato di ebbrezza.

Il Tribunale di primo grado lo condannava, ma la Corte d’Appello riformava parzialmente la sentenza, riducendo la pena in considerazione del fatto che l’incidente aveva causato solo danni a cose e che l’imputato non aveva precedenti specifici. Contro questa decisione, la difesa proponeva ricorso per Cassazione, procedendo però in assenza dell’imputato e senza essere in possesso di un mandato specifico ad impugnare rilasciato dopo la sentenza d’appello.

La Questione Giuridica: i nuovi requisiti per l’appello dell’imputato assente

Il fulcro del ricorso verteva sulla presunta incostituzionalità delle nuove norme introdotte dalla Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022), in particolare l’articolo 581, commi 1-ter e 1-quater, del codice di procedura penale. Queste disposizioni richiedono, a pena di inammissibilità, che l’impugnazione presentata nell’interesse di un imputato giudicato in assenza sia accompagnata da:

1. Uno specifico mandato a impugnare, rilasciato dopo la pronuncia della sentenza.
2. Una dichiarazione o elezione di domicilio per le notificazioni del successivo grado di giudizio.

La difesa sosteneva che tali oneri formali limitassero eccessivamente il diritto di difesa, specialmente nei casi in cui il difensore non riesca a mettersi in contatto con il proprio assistito dopo la condanna. Si lamentava una violazione dei principi di uguaglianza, del diritto di difesa e del giusto processo, sanciti dalla Costituzione e dalla CEDU.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo le questioni di legittimità costituzionale sollevate come “manifestamente infondate”.

Secondo gli Ermellini, la scelta del legislatore di introdurre oneri formali più stringenti per l’appello dell’imputato assente è del tutto ragionevole e rientra nella sua discrezionalità. La norma distingue logicamente tra l’imputato presente, che partecipa attivamente al processo, e l’imputato assente, definito come colui che, pur a conoscenza del procedimento, sceglie deliberatamente di non prendervi parte.

Questa scelta volontaria e consapevole di assentarsi giustifica la richiesta di un successivo atto formale (il mandato specifico) che confermi la volontà di impugnare la sentenza. L’obiettivo è garantire che il diritto di impugnazione sia esercitato in modo consapevole dall’interessato. La Corte sottolinea che il difensore di un imputato che ha scelto l’assenza non dovrebbe incontrare “soverchie difficoltà” a ottenere tale mandato.

Inoltre, il legislatore ha previsto dei meccanismi di bilanciamento per non pregiudicare il diritto di difesa. Tra questi:

* L’aumento di quindici giorni dei termini per impugnare per il difensore dell’imputato assente.
* L’estensione del rimedio della restituzione nel termine, qualora l’imputato provi di non aver avuto effettiva conoscenza del processo.

La Corte ha quindi concluso che le nuove disposizioni non violano i principi costituzionali invocati, ma rappresentano un equilibrato esercizio della discrezionalità legislativa volto a responsabilizzare l’imputato che sceglie di non partecipare al processo.

Conclusioni

La sentenza n. 7201/2024 consolida l’interpretazione delle nuove norme sull’impugnazione dell’imputato assente. Stabilisce un principio chiaro: la scelta di non partecipare al processo comporta oneri specifici per esercitare il diritto di appello. I difensori devono ora prestare la massima attenzione a munirsi di un mandato ad hoc, rilasciato dopo la sentenza, e di una nuova elezione di domicilio per evitare una declaratoria di inammissibilità. Questa decisione rafforza la logica della Riforma Cartabia, che mira a garantire una partecipazione più consapevole e responsabile di tutte le parti al processo penale.

Quali nuovi requisiti sono necessari per l’appello di un imputato giudicato in assenza dopo la Riforma Cartabia?
A pena di inammissibilità, l’impugnazione deve essere accompagnata da uno specifico mandato rilasciato al difensore dopo la pronuncia della sentenza e da una dichiarazione o elezione di domicilio per le notifiche del grado successivo.

La Corte di Cassazione ha ritenuto incostituzionali queste nuove regole?
No, la Corte ha giudicato le questioni di legittimità costituzionale “manifestamente infondate”. Ha stabilito che i nuovi requisiti sono una scelta ragionevole e discrezionale del legislatore, bilanciata da tutele come l’aumento dei termini per impugnare.

Cosa succede se l’appello dell’imputato assente viene presentato senza il mandato specifico post-sentenza?
L’appello viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che i giudici non esamineranno il merito dell’impugnazione, la sentenza impugnata diventerà definitiva e il ricorrente sarà condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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