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Appello generico: ricorso in Cassazione inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per falso e ricettazione. La decisione si fonda sulla natura di ‘appello generico’ dei motivi presentati, che si limitavano a riproporre una doglianza vaga senza argomentazioni specifiche. La sentenza ribadisce che la genericità dei motivi di appello è un vizio insanabile che impedisce l’esame nel merito della questione, anche in sede di legittimità.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Generico: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità del Ricorso

Un appello generico rappresenta una delle insidie procedurali più comuni e fatali nel processo penale. Con la sentenza n. 7955 del 2024, la Corte di Cassazione torna a ribadire un principio fondamentale: la specificità dei motivi di impugnazione non è un mero formalismo, ma un requisito essenziale la cui mancanza conduce inevitabilmente all’inammissibilità del ricorso, precludendo ogni discussione sul merito della vicenda. Questo caso offre uno spunto cruciale per comprendere l’importanza di una difesa tecnica e puntuale sin dalle prime fasi dell’impugnazione.

Il Caso in Esame

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un imputato, in primo e secondo grado, per i reati di falso e ricettazione. La Corte di Appello di Messina, nel confermare la sentenza del Tribunale di Patti, aveva respinto la richiesta della difesa di convertire la pena detentiva inflitta in una pena pecuniaria.

Contro tale decisione, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, lamentando due presunte violazioni di legge:
1. Il diniego della conversione della pena sarebbe stato motivato in modo discriminatorio, basandosi sulle disagiate condizioni economiche dell’imputato.
2. La Corte territoriale avrebbe erroneamente applicato una normativa (d.lgs. 150/2022) entrata in vigore solo successivamente al deposito dell’atto di appello.

La Decisione della Corte: La Scure sull’Appello Generico

Nonostante le argomentazioni sollevate, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile senza nemmeno entrare nel vivo delle questioni proposte. Il fulcro della decisione risiede interamente nella valutazione del vizio procedurale dell’atto di appello originario.

La Suprema Corte ha rilevato che i motivi presentati nel ricorso per cassazione non erano altro che una riproposizione di una doglianza già avanzata in appello in maniera del tutto generica e assertiva. L’atto di appello si era infatti limitato a ‘invocare’ la conversione della pena, senza sviluppare un’argomentazione critica e specifica contro le ragioni esposte dal giudice di primo grado. Questa mancanza di specificità ha trasformato l’impugnazione in un appello generico.

Le Motivazioni

La Cassazione, richiamando consolidati principi giurisprudenziali (tra cui la nota sentenza delle Sezioni Unite n. 8825 del 2016), ha spiegato che la genericità dei motivi è una causa di inammissibilità dell’appello che può essere rilevata d’ufficio anche nel successivo giudizio di legittimità. Quando un motivo di appello è formulato in modo vago, non assolve alla sua funzione di devolvere al giudice superiore specifiche questioni da riesaminare. Di conseguenza, il giudice dell’impugnazione non è investito del potere di decidere su quel punto.
Poiché l’appello era ab origine inammissibile per la sua genericità, anche il successivo ricorso per cassazione, che si basava su quella stessa doglianza, non poteva che subire la medesima sorte. La Corte ha quindi condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Le Conclusioni

La sentenza n. 7955/2024 è un monito severo sull’importanza della tecnica redazionale degli atti di impugnazione. Dimostra che le questioni di merito, anche se potenzialmente fondate, non verranno mai esaminate se l’atto che le introduce è viziato da difetti procedurali come la genericità. Per gli operatori del diritto, la lezione è chiara: ogni motivo di appello deve essere costruito come una critica puntuale e argomentata della sentenza impugnata, indicando con precisione le parti contestate e le ragioni giuridiche a sostegno della richiesta di riforma. In caso contrario, il rischio è quello di veder naufragare l’impugnazione prima ancora che inizi la discussione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché costituiva la mera riproposizione di un motivo di appello che era stato formulato in modo generico e assertivo, senza specifiche critiche alla sentenza di primo grado. Tale genericità è una causa di inammissibilità che impedisce l’esame nel merito.

Cosa si intende per ‘appello generico’ secondo la sentenza?
Per ‘appello generico’ si intende un atto di impugnazione i cui motivi sono formulati in maniera vaga e si limitano a riproporre una richiesta (in questo caso, la conversione della pena) senza articolare una critica specifica e argomentata contro le motivazioni della decisione che si contesta.

La Corte di Cassazione può rilevare la genericità di un atto di appello presentato nel grado precedente?
Sì, la sentenza conferma che la genericità del motivo di appello è una causa di inammissibilità che può essere rilevata anche nel giudizio di cassazione, ai sensi dell’art. 591, comma 4, del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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