LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Appello generico: inammissibilità e condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per falso. La Corte ha confermato la decisione della Corte d’Appello, che aveva già rigettato l’impugnazione per la sua natura di appello generico, ovvero privo di critiche specifiche alla sentenza di primo grado. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Generico: la Cassazione Ribadisce l’Inammissibilità e Condanna alle Spese

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità dell’atto di appello nel processo penale. La Corte di Cassazione ha confermato che un appello generico, privo di critiche specifiche e puntuali alla sentenza di primo grado, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. Questa decisione sottolinea la necessità di una difesa tecnica precisa e argomentata.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dalla condanna di un imputato da parte del Tribunale di Crotone per i reati di falso in atto pubblico e uso di atto falso, previsti dagli articoli 476 e 482 del codice penale. L’imputato proponeva appello avverso tale sentenza. La Corte d’Appello di Catanzaro, tuttavia, non entrava nel merito della questione, dichiarando l’appello inammissibile a causa della sua manifesta genericità. Contro questa decisione, l’imputato presentava ricorso per Cassazione, lamentando l’erroneità della valutazione di inammissibilità e, subordinatamente, vizi relativi alla valutazione delle prove e alla violazione di legge.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con l’ordinanza in commento, ha rigettato il ricorso, dichiarandolo a sua volta inammissibile. I giudici di legittimità hanno pienamente condiviso la valutazione della Corte territoriale. L’appello presentato era stato ritenuto correttamente generico in quanto non conteneva alcuna critica specifica e mirata rispetto alle motivazioni della sentenza di primo grado. Di conseguenza, il primo motivo di ricorso per Cassazione, che contestava proprio tale valutazione, è stato giudicato manifestamente infondato.

Analisi dei motivi di un appello generico

La Corte ha inoltre osservato che anche gli altri motivi di ricorso, relativi alla valutazione delle prove e alla presunta violazione dell’art. 530, comma 2, del codice di procedura penale, erano del tutto aspecifici. La ragione è squisitamente processuale: la Corte d’Appello si era fermata a un rilievo preliminare, quello dell’inammissibilità. Non avendo esaminato il merito della responsabilità penale, il thema decidendum (l’oggetto della decisione) su cui il ricorrente poteva legittimamente dolersi in Cassazione era limitato alla sola questione della genericità dell’appello, e non poteva estendersi ai profili di merito che la Corte d’Appello non aveva, per l’appunto, trattato.

Le Motivazioni: Perché un Appello Generico è Inammissibile?

La motivazione della Corte si fonda su un principio cardine del diritto processuale: l’effetto devolutivo dell’appello non è illimitato. L’impugnazione deve indicare specificamente i punti della decisione che si contestano e le ragioni di fatto e di diritto a sostegno. Un appello generico, che si limita a riproporre doglianze vaghe o a contestare genericamente l’impianto accusatorio senza confrontarsi con le argomentazioni del primo giudice, non assolve a questa funzione. La valutazione di inammissibilità, pertanto, non è un mero formalismo, ma una garanzia di efficienza e serietà del processo, che impedisce la proposizione di impugnazioni meramente dilatorie o non adeguatamente ponderate. Quando una Corte d’Appello rileva tale vizio, il suo giudizio si arresta, non potendo procedere all’esame del merito della causa.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche

La decisione della Cassazione conferma che la redazione di un atto di appello richiede la massima diligenza e specificità. La conseguenza diretta dell’inammissibilità del ricorso è stata la condanna del ricorrente, ai sensi dell’art. 616 c.p.p., non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende. Tale sanzione è determinata in via equitativa, tenendo conto della colpa del ricorrente nel promuovere un’impugnazione priva dei requisiti di legge. Questa pronuncia serve da monito: un’impugnazione superficiale o non adeguatamente argomentata non solo è inefficace, ma comporta anche un significativo onere economico.

Perché il ricorso in appello è stato dichiarato inammissibile in prima istanza?
L’appello è stato dichiarato inammissibile dalla Corte d’Appello perché ritenuto un appello generico, ossia privo di specificità critica e di argomentazioni puntuali contro le motivazioni della sentenza di primo grado.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione ha dichiarato a sua volta inammissibile il ricorso, confermando la decisione della Corte d’Appello. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

Perché la Cassazione non ha esaminato i motivi relativi alla valutazione delle prove?
La Cassazione non ha esaminato tali motivi perché erano aspecifici. La Corte d’Appello si era fermata al rilievo preliminare dell’inammissibilità dell’appello, senza entrare nel merito della responsabilità. Pertanto, l’unico tema che poteva essere contestato in Cassazione era la correttezza di tale valutazione di inammissibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati