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Appello generico: inammissibilità e art. 131-bis c.p.

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida con patente scaduta. La richiesta di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta non nel merito, ma perché l’atto di appello originario era un appello generico, privo di motivazioni specifiche. La Corte ha ribadito che un vizio di genericità non può essere sanato nelle fasi successive del giudizio.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Generico: La Cassazione Sancisce l’Inammissibilità del Ricorso

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: un appello generico è destinato all’inammissibilità, e questo vizio originario non può essere sanato in seguito, neppure se la motivazione del giudice d’appello risulta errata. La pronuncia chiarisce le conseguenze della mancata specificità dei motivi di impugnazione, soprattutto quando si invoca la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dalla condanna di un automobilista per il reato di guida di un veicolo con patente scaduta e non più conseguita, previsto dall’articolo 116 del Codice della Strada. La condanna, emessa dal Tribunale, era stata confermata dalla Corte di Appello.

La difesa dell’imputato aveva basato il ricorso in appello sulla richiesta di applicazione dell’articolo 131-bis del codice penale, ovvero la non punibilità per particolare tenuità del fatto. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva respinto tale richiesta, motivando il diniego sulla base della ‘reiterazione della condotta’.

Contro questa decisione, la difesa ha proposto ricorso per Cassazione, sostenendo che la motivazione della Corte d’Appello fosse viziata, poiché la reiterazione della condotta è un presupposto stesso del reato contestato e non può, da sola, escludere la tenuità del fatto.

La Decisione della Cassazione: Quando un Appello è Generico

La Suprema Corte, con la sentenza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non entra nel merito della correttezza della motivazione della Corte d’Appello, ma si concentra su un aspetto preliminare e dirimente: la genericità del motivo di appello originario.

I giudici hanno rilevato come, nel primo atto di appello, la difesa si fosse limitata a dedurre che l’imputazione riguardava una guida con patente scaduta e non una guida in totale assenza di titolo, senza però fornire alcun elemento concreto, oggettivo o soggettivo, per dimostrare la particolare tenuità dell’offesa. Questa mancanza di specificità ha reso l’atto di impugnazione un appello generico.

La Trappola dell’Appello Generico

Il principio cardine richiamato dalla Cassazione è che la genericità di un motivo d’appello costituisce un vizio di inammissibilità originario. Questo difetto non può essere ‘sanato’ o corretto da un’eventuale successiva illustrazione più dettagliata in sede di ricorso per Cassazione. Di conseguenza, anche se la motivazione della sentenza impugnata fosse stata palesemente errata (come sostenuto dalla difesa), tale errore diventa del tutto irrilevante di fronte all’inammissibilità iniziale del motivo.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione fonda la sua decisione su un orientamento giurisprudenziale consolidato. Il difetto di motivazione di una sentenza d’appello su motivi generici non può essere oggetto di ricorso per Cassazione, poiché tali motivi sono viziati da inammissibilità fin dall’origine. La Corte ha spiegato che l’atto di appello deve contenere critiche specifiche e argomentate alla decisione di primo grado. Nel caso di specie, la difesa avrebbe dovuto indicare precisamente perché il fatto dovesse essere considerato di particolare tenuità, analizzando le modalità della condotta, l’esiguità del danno o del pericolo, e altri fattori rilevanti. Limitarsi a distinguere tra patente scaduta e patente mai conseguita non è sufficiente a supportare una richiesta di applicazione dell’art. 131-bis c.p. La doglianza è risultata, quindi, ‘priva di qualsiasi indicazione dei fattori oggettivi e/o soggettivi idonei a far considerare l’offesa di particolare tenuità’.

Le Conclusioni

Questa sentenza offre un’importante lezione pratica per la difesa tecnica. La redazione di un atto di appello richiede la massima precisione e specificità. Ogni motivo di impugnazione deve essere autosufficiente e contenere tutti gli elementi di fatto e di diritto necessari a sostenere la tesi difensiva. Affidarsi a contestazioni vaghe o generiche espone al rischio concreto di una declaratoria di inammissibilità che preclude qualsiasi discussione sul merito della questione, vanificando le ragioni dell’imputato, anche se potenzialmente fondate. In sintesi, la forma e la sostanza dell’atto di appello sono inscindibili per garantire l’effettivo esercizio del diritto di difesa.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato nel precedente grado di appello era generico. La difesa non aveva fornito elementi specifici, oggettivi o soggettivi, per dimostrare che il reato fosse di ‘particolare tenuità’, limitandosi a una contestazione vaga.

È possibile correggere un appello generico in una fase successiva del processo, come il ricorso per Cassazione?
No. La sentenza chiarisce che la genericità di un motivo d’appello è un vizio originario che non può essere sanato o corretto in un momento successivo. L’inammissibilità non viene meno neanche se le argomentazioni vengono dettagliate nel ricorso per Cassazione.

Se la motivazione del giudice d’appello è errata, l’inammissibilità del ricorso viene superata?
No. Secondo la Corte, l’eventuale erroneità della motivazione della sentenza impugnata diventa irrilevante se l’appello originario era inammissibile per la sua genericità. Il vizio procedurale iniziale impedisce di esaminare il merito della decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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