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Appello generico: inammissibile ricorso in Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9129/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso basato sulla mancata applicazione dell’art. 131-bis c.p. (particolare tenuità del fatto). La decisione si fonda sulla constatazione che il motivo d’appello originario era un appello generico, privo di argomentazioni specifiche. Di conseguenza, il ricorso in Cassazione è stato respinto per carenza di interesse, stabilendo che non si può contestare la mancata valutazione di un motivo che era, in partenza, inammissibile.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Generico: Quando la Cassazione Dichiara l’Inammissibilità

L’ordinanza n. 9129/2024 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sulla redazione degli atti di impugnazione, in particolare sulla necessità di formulare motivi specifici e non un appello generico. La Suprema Corte ha chiarito che un ricorso è inammissibile per carenza di interesse se contesta la mancata valutazione, da parte del giudice d’appello, di un motivo che era già in origine inammissibile per la sua genericità. Analizziamo insieme questa decisione.

I Fatti del Caso

Una persona condannata in secondo grado dalla Corte d’Appello proponeva ricorso per Cassazione. L’unico motivo di doglianza riguardava la presunta violazione dell’articolo 131-bis del codice penale, ovvero la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Il problema, tuttavia, non risiedeva tanto nella decisione della Corte d’Appello, quanto nel modo in cui la richiesta era stata originariamente formulata. Nell’atto di appello, la difesa si era limitata a una richiesta del tutto generica, semplicemente “ritenendo sussistenti i presupposti di cui all’art. 131-bis cod. pen.”, senza fornire alcuna argomentazione a sostegno di tale affermazione.

L’Appello Generico e la Carenza d’Interesse

La Corte di Cassazione ha centrato la sua analisi sul concetto di appello generico. Ha stabilito che il motivo presentato in appello era assolutamente vago e, pertanto, inammissibile fin dall’inizio. Di conseguenza, il ricorso presentato davanti alla Suprema Corte, che si lamentava della mancata considerazione di quel motivo, doveva essere dichiarato a sua volta inammissibile.

Il principio giuridico applicato è quello della “carenza d’interesse”. Secondo la Corte, anche se il ricorso fosse stato accolto e il caso rinviato a un nuovo giudice, non ci sarebbe stato alcun esito favorevole per la ricorrente. Questo perché il motivo di appello originale era così mal formulato (generico) da non poter essere comunque esaminato nel merito. In sostanza, non si può chiedere alla Cassazione di “correggere” l’omissione di un giudice su un punto che quel giudice non avrebbe comunque potuto legalmente considerare.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha ribadito un principio di diritto consolidato, citando precedenti conformi (Cass. Pen. n. 35949/2019 e n. 1878/2023): è inammissibile, per carenza d’interesse, il ricorso per cassazione avverso una sentenza che non abbia correttamente preso in considerazione un motivo di appello inammissibile in origine per genericità o manifesta infondatezza.

Inoltre, la Corte ha aggiunto un’ulteriore considerazione, quasi a rafforzare la sua decisione. Ha osservato che la richiesta di applicare la “tenuità del fatto” era del tutto incompatibile con quanto argomentato dai giudici di appello sulla “particolare gravità del fatto”, che aveva giustificato la pena inflitta. Questo dimostra una contraddizione intrinseca nella linea difensiva.

Le Conclusioni

La decisione finale è stata la dichiarazione di inammissibilità del ricorso, con la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro.

Questa ordinanza serve da monito: la redazione di un atto di impugnazione richiede precisione e specificità. Un appello generico, che si limita a enunciare una richiesta senza articolarla con argomenti di fatto e di diritto pertinenti al caso concreto, è destinato all’inammissibilità. Questo non solo preclude l’esame nel merito della questione, ma comporta anche conseguenze economiche negative per chi lo propone, confermando l’importanza di una difesa tecnica meticolosa e ben motivata.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per carenza d’interesse?
Un ricorso è inammissibile per carenza d’interesse quando il suo eventuale accoglimento non porterebbe alcun vantaggio concreto al ricorrente. Nel caso specifico, poiché il motivo d’appello originario era generico e quindi inammissibile, un annullamento con rinvio non avrebbe cambiato l’esito finale.

Cosa si intende per motivo di appello generico?
Si intende un motivo che si limita a richiedere l’applicazione di una norma o a contestare una decisione senza fornire argomentazioni specifiche, dettagliate e collegate ai fatti del processo. Ad esempio, limitarsi a chiedere il riconoscimento della tenuità del fatto “ritenendone sussistenti i presupposti” è considerato generico.

Quali sono le conseguenze della presentazione di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e, in ambito penale, anche al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, il cui importo viene fissato dal giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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