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Annullamento Convalida DASPO: termine 48 ore violato

La Corte di Cassazione ha proceduto all’annullamento della convalida di un DASPO con obbligo di presentazione, poiché il GIP aveva emesso la sua decisione prima dello scadere del termine di 48 ore concesso alla difesa per presentare memorie. Questo vizio procedurale, secondo la Corte, integra una nullità di ordine generale per violazione del diritto di difesa, comportando la perdita di efficacia della misura dell’obbligo di presentazione, pur lasciando intatta la parte amministrativa del divieto di accesso agli stadi.

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Pubblicato il 9 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Annullamento Convalida DASPO: La Cassazione Sancisce la Nullità per Violazione del Termine di 48 Ore

Il rispetto dei termini procedurali non è una mera formalità, ma un presidio fondamentale del diritto di difesa. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 31118/2024) lo ribadisce con forza, stabilendo un principio chiaro in materia di annullamento convalida DASPO: se il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) decide prima che siano trascorse 48 ore dalla notifica del provvedimento all’interessato, la convalida è nulla. Questo intervento giurisprudenziale consolida una garanzia essenziale per il cittadino sottoposto a misure restrittive della libertà personale.

I Fatti del Caso: Una Convalida Affrettata

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un cittadino contro un’ordinanza del GIP del Tribunale di Crotone. Il Questore aveva emesso un DASPO della durata di tre anni, accompagnato dall’obbligo per il destinatario di presentarsi presso gli uffici di polizia trenta minuti dopo l’inizio di ogni partita di calcio della sua squadra, per un periodo di due anni.

Il punto cruciale della vicenda risiede nella scansione temporale degli eventi:

1. Il provvedimento del Questore viene notificato all’interessato alle ore 10:35 dell’11 dicembre.
2. Il GIP emette l’ordinanza di convalida alle ore 12:15 del giorno successivo, 12 dicembre.
3. L’avvocato difensore deposita una memoria difensiva via PEC alle ore 19:54 dello stesso 12 dicembre.

È evidente che la decisione del GIP è intervenuta ben prima dello scadere del termine di 48 ore dalla notifica, termine che la legge e la giurisprudenza consolidata riconoscono all’interessato per esercitare il proprio diritto di difesa. Il difensore, infatti, pur avendo depositato la memoria, non ha potuto far valere le proprie argomentazioni poiché il giudice aveva già deciso.

La Decisione della Corte: Annullamento Convalida DASPO per Violazione dei Termini

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Gli Ermellini hanno constatato la palese violazione del termine di quarantotto ore, un intervallo minimo stabilito a garanzia del diritto di difesa. La decisione del GIP, intervenuta dopo poco più di 25 ore dalla notifica, ha di fatto impedito una piena e concreta valutazione delle ragioni difensive, che sono state presentate solo successivamente alla convalida.

L’Impatto sulla Misura

La Corte ha quindi disposto l’annullamento senza rinvio dell’ordinanza impugnata. È importante sottolineare che l’annullamento ha riguardato esclusivamente la parte del provvedimento relativa all’obbligo di presentazione all’autorità di polizia. La componente puramente amministrativa del DASPO, ovvero il divieto di accedere a impianti sportivi, è rimasta invece valida ed efficace, in quanto non soggetta al medesimo procedimento di convalida giurisdizionale.

le motivazioni

La motivazione della sentenza si fonda su un orientamento giurisprudenziale ormai granitico. La Corte ribadisce che il termine di 48 ore, che decorre dalla notifica del provvedimento del Questore, è perentorio e funzionale a garantire un contraddittorio, seppur differito e cartolare, tra l’autorità di polizia e l’interessato. L’emissione della convalida prima di tale scadenza integra una nullità di ordine generale, come previsto dall’art. 178, lettera c), del codice di procedura penale, poiché lede il diritto all’assistenza e alla rappresentanza dell’imputato (e, per estensione, del soggetto sottoposto a misura di prevenzione).

Lo scarto temporale tra la notifica e la decisione del giudice, per quanto apparentemente breve, è stato sufficiente per inficiare l’intero procedimento di convalida. La fretta del giudice ha precluso la valutazione di argomenti che avrebbero potuto potenzialmente influenzare la sua decisione, vanificando così la funzione stessa del termine difensivo. La Corte sottolinea che l’inosservanza di tale termine comporta la decadenza della misura dell’obbligo di presentazione, poiché la convalida tardiva o, come in questo caso, prematura, è giuridicamente inefficace.

le conclusioni

La sentenza in esame rappresenta un importante monito sull’inderogabilità delle garanzie procedurali. Stabilisce che la tutela del diritto di difesa non ammette scorciatoie, neanche quando si tratta di misure di prevenzione volte a tutelare l’ordine pubblico. Per gli operatori del diritto, questa decisione conferma la necessità di un calcolo scrupoloso dei termini e rafforza la linea difensiva nei casi di convalide affrettate. Per i cittadini, è la riaffermazione che anche di fronte a un provvedimento dell’autorità, la legge prevede tempi e modi precisi per poter far sentire la propria voce, e la violazione di queste regole non rimane senza conseguenze.

Cosa succede se il GIP convalida un DASPO con obbligo di presentazione prima che siano passate 48 ore dalla notifica?
L’ordinanza di convalida è nulla. La Corte di Cassazione ha stabilito che questa prassi viola il diritto di difesa dell’interessato, il quale deve avere a disposizione un termine di 48 ore per presentare le proprie memorie difensive. Di conseguenza, si procede all’annullamento senza rinvio dell’ordinanza.

L’annullamento della convalida elimina completamente il DASPO?
No. L’annullamento riguarda specificamente la misura dell’obbligo di presentazione all’autorità di polizia, che perde efficacia. La parte amministrativa del provvedimento, ovvero il divieto di accedere a impianti e manifestazioni sportive, rimane valida e intangibile, poiché segue un iter diverso e non è soggetta alla stessa convalida giurisdizionale.

Perché il termine di 48 ore è così importante?
Il termine di 48 ore è considerato un presidio irrinunciabile del diritto di difesa. Serve a garantire che la persona sottoposta alla misura abbia il tempo materiale per contattare un difensore, esaminare il provvedimento e preparare una memoria difensiva da sottoporre al giudice prima che questi decida sulla convalida. Una decisione prematura vanifica questo diritto fondamentale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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