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Annullamento con rinvio per pena illegale

La Corte di Cassazione ha disposto l’annullamento con rinvio di una sentenza di condanna a causa dell’applicazione di una pena inferiore al minimo di legge per il reato di invasione di terreni. Parallelamente, ha annullato senza rinvio la stessa sentenza per le imputazioni di furto aggravato a carico di un coimputato, a causa di un’omessa pronuncia del giudice di primo grado e della sopravvenuta mancanza della querela, condizione di procedibilità richiesta dalla normativa vigente.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Annullamento con Rinvio per Pena Illegale e Omessa Pronuncia

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito importanti principi in materia di legalità della pena e di procedibilità dell’azione penale. Con la sentenza in esame, i giudici hanno disposto un annullamento con rinvio per l’errata determinazione di una pena, applicata al di sotto del minimo legale, e un annullamento senza rinvio per altri capi di imputazione a causa della mancanza di una condizione di procedibilità. Questo caso offre spunti di riflessione fondamentali sull’obbligo del giudice di rispettare i limiti edittali e sulle conseguenze processuali delle riforme legislative.

I Fatti del Caso: La Decisione del Tribunale di Primo Grado

Il Tribunale di Sassari aveva condannato due imputati per il reato di invasione di terreni, previsto dall’articolo 633 del codice penale. Nel determinare la pena, il giudice aveva fissato una pena base di tre mesi di reclusione, ridotta poi per le circostanze attenuanti e per la scelta del rito abbreviato. Contestualmente, lo stesso Tribunale aveva dichiarato il non doversi procedere per altri reati di furto aggravato contestati a uno degli imputati per mancanza di querela, ma aveva omesso di pronunciarsi su ulteriori due capi di imputazione per lo stesso reato, contestati all’altro imputato.

Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello ha proposto ricorso per cassazione, lamentando due vizi principali: l’irrogazione di una pena inferiore al minimo legale per il reato di cui all’art. 633 c.p. e l’omessa pronuncia sulle accuse di furto a carico del secondo imputato.

La Decisione della Corte di Cassazione: Annullamento con Rinvio e Annullamento Parziale

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, sebbene con esiti diversi per le due censure. Per quanto riguarda l’errata determinazione della pena, ha disposto l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata, limitatamente al trattamento sanzionatorio. Il caso è stato quindi rimandato al Tribunale di Sassari per una nuova valutazione della pena da applicare.

Relativamente all’omessa pronuncia sulle imputazioni di furto aggravato, la Corte ha annullato la sentenza senza rinvio. La ragione di questa decisione risiede nella constatazione che l’azione penale per quei reati non poteva essere proseguita per difetto di una condizione di procedibilità, ovvero la querela della persona offesa.

Le Motivazioni della Corte: L’Errore sul Trattamento Sanzionatorio

La Cassazione ha evidenziato come il Tribunale abbia commesso un chiaro errore di diritto. Al momento della commissione dei fatti, la pena minima per il reato di invasione di terreni (art. 633 c.p.), a seguito delle modifiche introdotte dal D.L. 113/2018, era stata elevata a un anno di reclusione. Il giudice di primo grado, invece, aveva erroneamente individuato una pena base di soli tre mesi, violando così il principio di legalità della pena. Tale errore ha reso inevitabile l’annullamento con rinvio della sentenza, poiché la Corte di Cassazione non può, in questo caso, rideterminare direttamente la pena, ma deve demandare tale compito al giudice del merito.

L’Omessa Pronuncia e la Sopravvenuta Mancanza di Querela

Per le accuse di furto aggravato (artt. 624 e 625 c.p.) su cui il Tribunale non si era pronunciato, la Cassazione ha operato una valutazione differente. I giudici hanno rilevato che, a seguito della recente riforma legislativa (D.Lgs. 150/2022, nota come ‘Riforma Cartabia’), tale fattispecie di reato è diventata procedibile a querela della persona offesa. Poiché nel caso di specie la querela non era mai stata presentata dalla società vittima del furto, l’azione penale non poteva essere proseguita. Di conseguenza, la Corte ha annullato la sentenza senza rinvio su questo punto, dichiarando l’improcedibilità dell’azione per mancanza della querela.

Conclusioni: Le Implicazioni della Sentenza

La pronuncia in esame ribadisce due principi cardine del nostro ordinamento. In primo luogo, il giudice è vincolato ai minimi e massimi edittali stabiliti dalla legge per ogni reato e non può discostarsene, pena l’illegalità della sanzione e il conseguente annullamento con rinvio della decisione. In secondo luogo, la sentenza dimostra come le modifiche normative in tema di procedibilità possano avere un impatto diretto e risolutivo sui processi in corso. La mancanza di una condizione di procedibilità, come la querela, anche se sopravvenuta, impone al giudice di dichiarare l’improcedibilità dell’azione penale, portando a un annullamento senza rinvio della sentenza.

Cosa succede se un giudice applica una pena inferiore al minimo previsto dalla legge?
La sentenza viene considerata illegale limitatamente alla parte relativa alla pena. La Corte di Cassazione, se rileva tale vizio, deve disporre l’annullamento con rinvio, ordinando a un nuovo giudice di rideterminare la sanzione nel rispetto dei limiti di legge.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio le accuse di furto?
La Corte ha annullato senza rinvio perché, a seguito di una riforma legislativa, il reato di furto aggravato contestato è diventato procedibile solo a querela della persona offesa. Poiché la querela mancava, l’azione penale non poteva essere legalmente proseguita, rendendo superfluo un nuovo giudizio.

In quali casi la Corte di Cassazione dispone un annullamento con rinvio?
La Corte dispone un annullamento con rinvio quando cassa una sentenza per vizi che richiedono un nuovo esame del merito, come la valutazione delle prove o, come in questo caso, la determinazione della pena. Il caso viene quindi rimandato a un giudice di grado inferiore per una nuova decisione sui punti annullati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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