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Analisi alimenti deperibili: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un amministratore di una società ittica, condannato per aver venduto molluschi con cariche batteriche superiori ai limiti. Il caso verteva sulla validità delle analisi alimenti deperibili. La Corte ha stabilito che, per cibi deteriorabili, la garanzia del contraddittorio è assicurata dalla comunicazione all’interessato di partecipare all’analisi, non dalla disponibilità di una seconda aliquota per la ripetizione, rendendo così valida l’analisi effettuata su un unico campione.

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Pubblicato il 26 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Analisi Alimenti Deperibili: Quando un Solo Campione è Sufficiente

La sicurezza alimentare è un pilastro della salute pubblica, e i controlli sui prodotti destinati al consumo sono rigorosi. Ma cosa succede quando la natura stessa del prodotto, come nel caso dei molluschi freschi, rende complesse le procedure di verifica? Una recente sentenza della Corte di Cassazione fa luce sulla validità delle analisi alimenti deperibili condotte su un unico campione, bilanciando la necessità di controlli efficaci con le garanzie difensive dell’imputato.

I Fatti del Caso: Molluschi Contaminati e la Difesa dell’Imprenditore

Il caso riguarda l’amministratore di una società di prodotti ittici, condannato per aver detenuto per la vendita un lotto di molluschi bivalvi (mitili) con cariche microbiche di Escherichia coli superiori ai limiti di legge. Le analisi, eseguite dall’autorità sanitaria locale, avevano confermato la non conformità del prodotto.

L’imprenditore ha presentato ricorso in Cassazione, basando la sua difesa su due motivi principali. In primo luogo, ha sostenuto l’inutilizzabilità del verbale di analisi, poiché sarebbe stata effettuata un’unica analisi senza la possibilità di una ripetizione in contraddittorio, come previsto da specifiche norme procedurali. In secondo luogo, ha lamentato la presunta inosservanza delle linee guida europee.

La Questione Giuridica: Analisi Unica o Diritto alla Ripetizione?

Il cuore della controversia legale risiedeva nella procedura seguita per l’analisi alimenti deperibili. La difesa sosteneva che, per garantire il diritto di difesa, fosse indispensabile la presenza di una seconda aliquota del campione, da conservare per un’eventuale perizia o ri-analisi in contraddittorio. Poiché era stata eseguita un’unica analisi, secondo il ricorrente, l’intero accertamento doveva essere considerato nullo.

L’autorità sanitaria, d’altro canto, aveva regolarmente comunicato all’imprenditore il giorno, l’ora e il luogo dove si sarebbero svolte le analisi, invitandolo a partecipare, anche tramite un consulente di fiducia. L’interessato, tuttavia, non si era presentato né aveva richiesto ulteriori accertamenti in quella fase. Inoltre, il lotto di molluschi in questione era già stato commercializzato e successivamente ritirato, rendendo di fatto impossibile prelevare un secondo campione.

Le Motivazioni della Cassazione: la specificità delle analisi su alimenti deperibili

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, definendolo manifestamente infondato e fornendo chiarimenti cruciali sulla procedura di analisi. I giudici hanno sottolineato che la normativa specifica per i controlli microbiologici su prodotti alimentari deteriorabili (D.Lgs. n. 123/1993) stabilisce una procedura ad hoc.

Questa norma non prevede una revisione dell’analisi, impossibile per alimenti deperibili, ma una “ripetizione garantita” su un’aliquota del campione prelevato. Il momento qualificante per la garanzia del contraddittorio è proprio questo: l’analisi effettuata dopo aver avvisato l’interessato, che ha così la possibilità di partecipare e tutelare i propri interessi. La Corte ha precisato che il diritto di difesa è stato pienamente garantito dalla comunicazione dell’avvio delle analisi, a cui l’imputato ha scelto di non partecipare. La norma, infatti, non impone la conservazione di una seconda aliquota per una futura perizia, ma assicura la partecipazione al momento cruciale dell’accertamento.

La Corte ha inoltre evidenziato come la merce fosse già stata commercializzata, rendendo oggettivamente impossibile qualsiasi successiva analisi. Infine, i giudici hanno menzionato la normativa più recente (D.Lgs. n. 27/2021), che ha sostituito la precedente e prevede esplicitamente la possibilità di prelevare un’unica aliquota per questo tipo di analisi, confermando l’orientamento legislativo a favore di procedure più snelle ma garantiste.

Le Conclusioni: Sicurezza Alimentare e Garanzie Difensive

La sentenza stabilisce un principio importante per tutti gli operatori del settore alimentare. Nel caso di analisi alimenti deperibili, la validità della prova non dipende necessariamente dalla disponibilità di un secondo campione per la ripetizione. Il diritto al contraddittorio è salvaguardato se l’interessato viene messo in condizione di partecipare, anche tramite un consulente tecnico, alle operazioni di analisi sul campione originario. La scelta di non avvalersi di questa facoltà non può trasformarsi, in un secondo momento, in un motivo per invalidare l’intero procedimento. Questa decisione conferma l’equilibrio tra la tutela della salute pubblica, che richiede controlli rapidi ed efficaci, e il diritto di difesa dell’operatore commerciale.

È sempre necessario un secondo campione per la ripetizione delle analisi su prodotti alimentari?
No, specialmente per i prodotti alimentari deperibili. La normativa di settore prevede una “ripetizione garantita” dell’analisi su un’aliquota del campione prelevato, e il diritto alla difesa è assicurato dalla possibilità per l’interessato di partecipare a tale operazione, non necessariamente dalla conservazione di una seconda aliquota.

Cosa succede se l’imputato, pur avvisato, non partecipa alle operazioni di analisi?
Se l’interessato è stato regolarmente informato del giorno, dell’ora e del luogo delle analisi ma sceglie di non partecipare, anche tramite un consulente, non può successivamente lamentare una violazione del suo diritto al contraddittorio. Le analisi eseguite sono considerate pienamente valide.

La commercializzazione del prodotto analizzato influisce sulla validità del procedimento?
Sì. Nel caso di specie, il fatto che i molluschi fossero già stati venduti (e poi ritirati dal commercio) ha reso materialmente impossibile il prelievo di un secondo campione, rafforzando la legittimità della procedura basata sulla singola analisi effettuata, alla quale l’imputato era stato invitato a partecipare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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