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Aggravante spaccio vicino a scuole: la Cassazione

Un uomo condannato per detenzione di stupefacenti ricorre in Cassazione contestando le prove e l’applicazione dell’aggravante spaccio vicino a scuole. La Corte dichiara il ricorso inammissibile, confermando che la vicinanza a luoghi come oratori è sufficiente per l’aggravante, data la sua natura oggettiva di pericolo, a prescindere dall’identità degli acquirenti.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Aggravante Spaccio Vicino a Scuole: la Cassazione Chiarisce la Natura Oggettiva del Reato

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito principi fondamentali in materia di reati legati agli stupefacenti, in particolare riguardo l’applicazione dell’aggravante spaccio vicino a scuole. La decisione sottolinea come la semplice prossimità a luoghi frequentati da minori, come oratori o istituti scolastici, sia sufficiente a giustificare un aumento di pena, indipendentemente dal fatto che gli acquirenti siano maggiorenni. Questo caso offre uno spunto cruciale per comprendere i limiti del sindacato di legittimità e la logica dietro la tutela rafforzata di determinati luoghi.

I Fatti del Caso

Un individuo veniva condannato nei gradi di merito per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La condanna si basava su diverse prove, tra cui la testimonianza di un acquirente e l’osservazione da parte delle forze dell’ordine dell’imputato mentre nascondeva un involucro, poi risultato contenere 40 grammi di hashish, in un incavo del marciapiede di fronte a una chiesa con annesso oratorio.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su tre motivi principali:
1. Violazione di legge: Si sosteneva che la finalità di spaccio non fosse stata adeguatamente provata con elementi concreti, ma desunta solo dalla quantità della sostanza.
2. Vizio di motivazione: Veniva contestata l’attendibilità di un teste chiave e la logicità del collegamento tra la presenza dell’imputato in un luogo e il ritrovamento della droga 12 ore dopo, in assenza di un pedinamento continuo.
3. Errata applicazione dell’aggravante: La difesa contestava l’applicazione dell’aggravante spaccio vicino a scuole e luoghi frequentati da minori, sostenendo che non era stata provata la frequentazione abituale della zona da parte di minori.

La Valutazione dell’Aggravante Spaccio Vicino a Scuole

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile. I giudici hanno ritenuto i motivi proposti generici, fattuali e riproduttivi di censure già adeguatamente respinte dalla Corte d’Appello. La Cassazione ha colto l’occasione per ribadire che il suo ruolo non è quello di riesaminare i fatti o la credibilità delle prove, ma di verificare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Nel caso specifico, le conclusioni dei giudici di merito sono state ritenute immuni da vizi logici.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte ha specificato che i giudici d’appello avevano giustificato in modo logico e coerente sia la credibilità del testimone (spiegando che un lasso di tempo tra le dichiarazioni alla polizia e la testimonianza in aula può rendere necessaria una contestazione per rinfrescare la memoria), sia il nesso tra l’imputato e la droga ritrovata (evidenziando l’accuratezza del nascondiglio).

Il punto cruciale della decisione riguarda però l’aggravante spaccio vicino a scuole (art. 80, T.U. Stupefacenti). La Cassazione ha confermato l’orientamento consolidato secondo cui tale aggravante ha natura oggettiva. Ciò significa che per la sua applicazione è sufficiente che l’offerta o la cessione della sostanza avvenga all’interno o nelle immediate vicinanze dei luoghi indicati dalla norma (scuole, comunità giovanili, caserme, ospedali, oratori, ecc.). Non è necessario dimostrare che l’attività di spaccio sia rivolta specificamente a minori o a soggetti appartenenti a quelle categorie. La ratio della norma è quella di sanzionare con maggior rigore la creazione di una particolare condizione di pericolo derivante dallo spaccio in luoghi sensibili, frequentati da soggetti vulnerabili.

Conclusioni

L’ordinanza in esame conferma due principi cardine del nostro sistema processuale penale. In primo luogo, ribadisce i confini invalicabili del giudizio di legittimità, che non può trasformarsi in un terzo grado di merito. In secondo luogo, e con importanti implicazioni pratiche, cristallizza l’interpretazione oggettiva dell’aggravante di cui all’art. 80 T.U. Stupefacenti. Chiunque commetta reati legati alla droga in prossimità di luoghi come scuole, parchi o oratori, andrà incontro a un aumento di pena per il solo fatto di aver scelto quel contesto per la propria attività illecita, creando un pericolo presunto dalla legge che non necessita di ulteriori prove sulla natura degli acquirenti.

Quando si applica l’aggravante per lo spaccio di droga vicino a scuole o oratori?
L’aggravante si applica quando l’offerta o la cessione della sostanza stupefacente avviene all’interno o in prossimità dei luoghi indicati dalla norma, come scuole, oratori o parchi. La semplice vicinanza fisica è sufficiente.

È necessario dimostrare che lo spaccio era rivolto a minori per applicare questa aggravante?
No, non è necessario. La Corte di Cassazione ha chiarito che l’aggravante ha natura oggettiva, ovvero si applica per il solo fatto di aver creato una condizione di pericolo in un’area sensibile, a prescindere dal fatto che gli acquirenti siano minori o maggiorenni.

La Corte di Cassazione può riesaminare le prove e la credibilità di un testimone?
No. Il ruolo della Corte di Cassazione non è quello di riesaminare i fatti o di valutare nuovamente le prove, come la credibilità di un testimone. Il suo compito è verificare che la decisione del giudice di merito sia stata presa nel rispetto della legge e con una motivazione logica e non contraddittoria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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