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Agevolazione mafiosa: custodia cautelare e nuovi fatti

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un indagato per agevolazione mafiosa, finalizzata a un’evasione. La richiesta di modifica della custodia cautelare è stata negata perché non fondata su elementi nuovi, ma su una versione dei fatti in contrasto con le intercettazioni che provavano la sua consapevolezza del contesto criminale. La Corte ha confermato la sussistenza delle esigenze cautelari, ritenendo irrilevanti le dichiarazioni difensive e la documentazione medica datata.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Agevolazione Mafiosa: Quando la Custodia Cautelare Non Si Modifica

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 26573/2025, offre un importante chiarimento sui criteri per la modifica delle misure cautelari in presenza della grave aggravante di agevolazione mafiosa. Il caso analizzato riguarda un soggetto indagato per aver favorito l’evasione di un detenuto, con la contestazione di aver agito per facilitare un’associazione criminale di stampo mafioso. La Suprema Corte ha delineato con precisione i confini entro cui una richiesta di attenuazione della misura può essere accolta, sottolineando l’importanza di presentare elementi di novità concreti e non mere reinterpretazioni di fatti già noti.

I Fatti del Caso

Il ricorrente, sottoposto alla custodia cautelare in carcere, si era visto respingere dal Tribunale del riesame l’appello contro la decisione del GIP che negava la sostituzione della misura con gli arresti domiciliari o l’obbligo di dimora. L’accusa era quella di aver partecipato a un’evasione, aggravata ai sensi dell’art. 416-bis.1 c.p., per aver agevolato un’organizzazione mafiosa.

La difesa sosteneva che i giudici di merito avessero errato nel valutare le esigenze cautelari e la presunzione di adeguatezza della sola custodia in carcere. Secondo il ricorrente, non vi erano prove della sua consapevolezza riguardo l’esistenza di un’associazione mafiosa e il suo ruolo si sarebbe limitato a un aiuto occasionale a un conoscente, ignorando il calibro criminale del detenuto evaso. A sostegno della sua richiesta, l’indagato adduceva le proprie dichiarazioni, il tempo trascorso e le sue condizioni di salute.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso infondato, confermando la decisione del Tribunale del riesame. I giudici hanno stabilito che la richiesta di revoca o sostituzione di una misura cautelare non può basarsi sugli stessi elementi già valutati in precedenza. È necessario, infatti, che emergano fatti nuovi capaci di modificare in meglio (‘in melius’) il quadro indiziario a carico dell’indagato.

Le Motivazioni: Agevolazione Mafiosa e la Necessità di Fatti Nuovi

La Corte ha smontato la linea difensiva punto per punto. Innanzitutto, le dichiarazioni rese dall’indagato, in cui si limitava a parlare di un ‘favore a un amico’, non sono state considerate un elemento di novità. Al contrario, sono state giudicate in palese contrasto con le risultanze delle intercettazioni. Proprio queste ultime, infatti, avevano chiarito la pianificazione dell’azione e la piena consapevolezza del ricorrente riguardo alla caratura mafiosa del soggetto da far evadere, definito come un ‘boss della mala della Puglia’.

Di conseguenza, in assenza di elementi nuovi e concreti idonei a giustificare una rivalutazione della gravità indiziaria, la tesi difensiva è stata liquidata come una semplice prospettazione di un contributo occasionale, smentita dai dati oggettivi. Anche sul fronte delle esigenze cautelari, la Corte ha ritenuto logica la motivazione del Tribunale, che aveva sottolineato la mancanza di elementi di rescissione dei rapporti con l’organizzazione criminale e la disponibilità, emersa dalle intercettazioni, a prestare nuovamente aiuto dietro compenso. Infine, la documentazione medica prodotta è stata giudicata risalente e, quindi, non idonea a superare la presunzione di adeguatezza della misura carceraria.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale in materia di misure cautelari, specialmente in contesti di criminalità organizzata. Per ottenere una modifica della custodia in carcere in casi di agevolazione mafiosa, non è sufficiente offrire una versione alternativa dei fatti o contestare le valutazioni già operate dal giudice. È indispensabile presentare ‘fatti nuovi’ che indeboliscano concretamente il quadro accusatorio o dimostrino un affievolimento delle esigenze cautelari. Le dichiarazioni auto-assolutorie dell’indagato, se smentite da prove oggettive come le intercettazioni, non hanno alcun valore di novità e non possono fondare una richiesta di revoca o sostituzione della misura.

È possibile ottenere la revoca di una misura cautelare riproponendo gli stessi elementi già valutati dal giudice?
No, la sentenza chiarisce che un’istanza di revoca o modifica di una misura cautelare deve fondarsi su fatti nuovi, che determinino un cambiamento favorevole del quadro indiziario, e non può limitarsi a contestare elementi già esaminati dal giudice.

Le dichiarazioni dell’indagato possono essere considerate un ‘fatto nuovo’ per la modifica della misura?
No, se tali dichiarazioni sono in palese contrasto con le risultanze processuali, come le intercettazioni. In questo caso, la Corte ha ritenuto che le dichiarazioni difensive non avessero carattere di novità perché smentite dalle prove che dimostravano la piena consapevolezza dell’indagato.

Cosa si intende per esigenze cautelari nel contesto di un’agevolazione mafiosa?
Si riferiscono al pericolo concreto che l’indagato possa commettere altri gravi delitti, inquinare le prove o darsi alla fuga. Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto persistenti tali esigenze basandosi sulla mancanza di prove di una rottura dei legami con l’organizzazione criminale e sulla disponibilità dell’indagato a commettere ulteriori reati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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