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Abuso edilizio sismico: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un costruttore condannato per un abuso edilizio sismico. L’imputato aveva contestato la necessità dell’autorizzazione sismica, la decorrenza della prescrizione e il mancato riconoscimento di benefici di legge. La Corte ha stabilito che il reato è di natura permanente e che i motivi di ricorso erano generici e basati su una rivalutazione dei fatti. Inoltre, i benefici come le attenuanti e la sospensione condizionale non erano stati specificamente richiesti in primo grado.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Abuso Edilizio Sismico: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 46544/2024, offre importanti chiarimenti sui requisiti di ammissibilità di un ricorso in materia di abuso edilizio sismico. La pronuncia sottolinea la necessità di formulare motivi di impugnazione specifici e ribadisce la natura permanente del reato, con dirette conseguenze sul calcolo della prescrizione. Analizziamo nel dettaglio la decisione e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso: La Costruzione Senza Autorizzazione

Il caso ha origine da una sentenza del Tribunale di Messina, che condannava un soggetto alla pena di 400 euro di ammenda. L’imputato era stato ritenuto responsabile per aver realizzato opere edili in zona sismica senza la prescritta autorizzazione del competente ufficio tecnico, in violazione degli artt. 93, 94 e 95 del d.P.R. 380/2001 (Testo Unico dell’Edilizia).

Per altri capi di imputazione, relativi alla violazione edilizia generale e paesaggistica, era stato invece dichiarato il non doversi procedere a seguito di sanatoria e accertamento di conformità.

L’Appello in Cassazione: I Tre Motivi di Doglianza

L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione basandosi su tre motivi principali:
1. Violazione di legge: Sosteneva che il Tribunale non avesse adeguatamente motivato perché le opere non potessero rientrare tra quelle di ‘minore rilevanza’ o ‘prive di rilevanza’ ai sensi dell’art. 94-bis del d.P.R. 380/2001, che avrebbero potuto esonerarlo dall’autorizzazione preventiva.
2. Prescrizione del reato: Contestava la data di commissione del fatto, sostenendo che l’accertamento del 10 marzo 2021 non provava che i lavori non fossero stati eseguiti in epoca precedente (prima del 2019). In base al principio del favor rei, a suo dire, il reato doveva considerarsi prescritto.
3. Mancata concessione dei benefici di legge: Lamentava il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, della sospensione condizionale della pena, della non menzione della condanna e della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis cod. pen.), in ragione della modesta entità delle opere e del suo stato di incensuratezza.

L’Abuso Edilizio Sismico e l’Analisi della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile, smontando punto per punto le argomentazioni della difesa.

Il Reato Permanente e la Prescrizione

Sul secondo motivo, la Corte ha ribadito un principio consolidato: il reato di costruzione senza autorizzazione sismica è un reato permanente. La sua consumazione si protrae fino a quando la condotta antigiuridica non cessa. Tale cessazione avviene con la fine dei lavori, con il conseguimento dell’autorizzazione o con un provvedimento di sequestro. Nel caso di specie, il verbale di accertamento attestava che i lavori erano ‘in corso di esecuzione’ al momento del sopralluogo. Pertanto, il reato era ancora in fase di consumazione e il termine di prescrizione non aveva nemmeno iniziato a decorrere. La doglianza è stata quindi ritenuta inammissibile in quanto mirava a una rivalutazione dei fatti, preclusa in sede di legittimità.

La Genericità dei Motivi di Ricorso

Anche il primo motivo è stato giudicato inammissibile. La Corte ha osservato che l’affermazione secondo cui le opere sarebbero classificabili come ‘di minore rilevanza’ o ‘prive di rilevanza’ era una mera asserzione, priva di un confronto specifico con i criteri tecnici indicati dalla legge (art. 94-bis). Il ricorso non può limitarsi a contestare genericamente la valutazione del giudice di merito, ma deve articolare una critica argomentata e puntuale, cosa che nel caso specifico non è avvenuta.

Benefici di Legge: La Necessità di una Richiesta Specifica

Infine, riguardo al terzo motivo, la Cassazione ha ricordato che il giudice di merito non è tenuto a concedere d’ufficio le attenuanti generiche, la sospensione condizionale o la non menzione se non vi è una specifica richiesta nelle conclusioni del difensore. Una generica richiesta di assoluzione o di condanna al minimo della pena non è sufficiente. Per quanto riguarda la causa di non punibilità ex art. 131-bis cod. pen., sebbene rilevabile d’ufficio, la doglianza in sede di ricorso deve essere adeguatamente argomentata, spiegando perché sussistono i presupposti legali, cosa che l’imputato non aveva fatto, rendendo il motivo generico e, quindi, inammissibile.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte si fondano su principi procedurali e sostanziali chiari. In primo luogo, il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio nel merito; non si possono riproporre questioni di fatto già valutate dal Tribunale, a meno che non si dimostri un vizio logico manifesto della motivazione. In questo caso, le doglianze dell’imputato si risolvevano in un tentativo di ottenere una nuova e diversa valutazione delle prove. In secondo luogo, la natura permanente del reato edilizio sismico blocca il decorso della prescrizione fino alla cessazione dell’attività illecita. Infine, la Corte ha riaffermato l’onere della difesa di formulare richieste specifiche e dettagliate per l’ottenimento di benefici di legge, non potendo pretendere che il giudice vi provveda d’ufficio in assenza di una precisa istanza.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza n. 46544/2024 conferma la rigorosa posizione della giurisprudenza in materia di abuso edilizio sismico e sui requisiti formali del ricorso in Cassazione. Per i professionisti legali, emerge l’importanza cruciale di formulare motivi di ricorso non generici, ma ancorati a precise violazioni di legge e a vizi logici della sentenza impugnata. È altrettanto fondamentale, durante il giudizio di merito, avanzare richieste chiare e specifiche per tutti i benefici di cui si intende usufruire, poiché una richiesta generica o la sua totale omissione preclude la possibilità di lamentarsene in sede di impugnazione. Per i cittadini, la decisione ribadisce che la costruzione in zone sismiche è soggetta a controlli severi e che l’illecito non si ‘estingue’ facilmente con il passare del tempo, data la sua natura permanente.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per un abuso edilizio sismico?
Secondo la sentenza, il reato di costruzione senza autorizzazione sismica è un reato permanente. La prescrizione inizia a decorrere solo dal momento in cui cessa la condotta illecita, ovvero con la fine dei lavori, l’ottenimento dell’autorizzazione in sanatoria o un provvedimento di sequestro. Se i lavori sono in corso, il reato è ancora in fase di consumazione.

È sufficiente una richiesta generica di pena minima per ottenere le attenuanti generiche o la sospensione condizionale della pena?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che il giudice di merito non è obbligato a motivare il diniego di tali benefici se non è stata formulata una specifica istanza in tal senso nelle conclusioni difensive. Una richiesta generica di assoluzione o di condanna al minimo della pena non equivale a una richiesta specifica di concessione delle attenuanti o di altri benefici.

Perché il motivo di ricorso basato sulla classificazione dell’opera come ‘di minore rilevanza’ è stato respinto?
È stato respinto perché ritenuto generico. La Corte ha stabilito che non è sufficiente asserire che un’opera rientri in tale categoria; è necessario confrontarsi criticamente con i criteri specifici previsti dalla legge (art. 94-bis d.P.R. 380/2001) e argomentare in modo puntuale. Limitarsi a una mera affermazione costituisce un tentativo di rivalutazione dei fatti, non consentito in sede di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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