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Abuso edilizio: no a tenuità del fatto se grave

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per un grave abuso edilizio. La richiesta di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta a causa della consistenza delle opere (sette roulotte adibite ad abitazione in area vincolata) e della presenza di un precedente specifico a carico del ricorrente.

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Pubblicato il 21 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Abuso edilizio: la Cassazione nega la tenuità del fatto

L’ordinanza in esame offre un’importante chiarificazione sui limiti di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto in materia di abuso edilizio. La Suprema Corte di Cassazione ha confermato la condanna per un imputato, ritenendo il suo ricorso inammissibile a causa della manifesta infondatezza delle sue doglianze. Questo caso sottolinea come la gravità concreta della violazione e i precedenti dell’imputato siano elementi decisivi nella valutazione del giudice.

I Fatti del Caso

Il procedimento trae origine da una sentenza della Corte di Appello di Salerno, che aveva confermato la condanna emessa in primo grado nei confronti di un individuo per numerose violazioni edilizie e paesaggistiche. L’imputato era stato ritenuto colpevole di aver realizzato un insediamento abusivo composto da ben sette roulotte destinate a civile abitazione, complete di numerose opere a corredo. Il tutto era stato realizzato in un’area agricola, soggetta a vincolo paesaggistico e a rischio sismico. La condanna inflitta era di otto mesi di arresto e 20.000 euro di ammenda.

Il Ricorso in Cassazione e l’abuso edilizio

L’imputato ha presentato ricorso per cassazione basandosi su due motivi principali. In primo luogo, ha contestato il mancato riconoscimento della causa di esclusione della punibilità prevista dall’art. 131-bis del codice penale, sostenendo la particolare tenuità dell’offesa. In secondo luogo, ha lamentato la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche in regime di prevalenza, con un conseguente vizio di motivazione da parte della Corte di Appello.

Secondo la difesa, i presupposti per applicare i benefici richiesti erano presenti, ma i giudici di merito non li avrebbero correttamente valutati.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, giudicando la motivazione della Corte di Appello del tutto adeguata, logica e fondata su elementi concreti.

Per quanto riguarda la richiesta di applicazione dell’art. 131-bis c.p., i giudici hanno evidenziato che l’abuso edilizio commesso era di particolare consistenza. Le sette roulotte adibite a dimora stabile e le opere accessorie, realizzate in un’area agricola con vincoli paesaggistici e sismici, costituivano una violazione tutt’altro che tenue. La Corte ha inoltre bacchettato la difesa, sottolineando come il motivo di appello si fosse limitato a considerazioni teoriche, senza confrontarsi con gli elementi fattuali specifici del caso.

Relativamente alle circostanze attenuanti generiche, la Cassazione ha smontato le argomentazioni del ricorrente su due fronti. Primo, ha chiarito che, contrariamente a quanto affermato nel ricorso, l’imputato non era incensurato, ma aveva un precedente penale specifico. Secondo, la condotta non poteva essere considerata di scarsa offensività, data la pluralità delle disposizioni di legge violate. Di conseguenza, il diniego delle attenuanti era pienamente giustificato.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione ribadisce un principio fondamentale: la valutazione sulla tenuità del fatto non può essere astratta, ma deve basarsi sulla gravità concreta e sulle specifiche modalità della condotta. Un abuso edilizio di notevole entità, specialmente se commesso in zone protette da vincoli, difficilmente potrà beneficiare dell’esclusione della punibilità. Inoltre, la presenza di precedenti penali specifici rappresenta un ostacolo quasi insormontabile alla concessione delle attenuanti generiche, poiché incide negativamente sulla valutazione della personalità dell’imputato. L’ordinanza serve quindi da monito, confermando un approccio rigoroso nella repressione dei reati ambientali ed edilizi di una certa gravità.

Quando un abuso edilizio non può essere considerato di ‘particolare tenuità’ ai sensi dell’art. 131-bis c.p.?
Secondo l’ordinanza, un abuso edilizio non è considerato di particolare tenuità quando presenta una notevole consistenza (nel caso specifico, sette roulotte adibite ad abitazione con opere a corredo) e quando è realizzato in un’area soggetta a vincoli specifici, come quello paesaggistico e sismico.

Avere precedenti penali specifici influisce sulla concessione delle attenuanti generiche?
Sì, in modo decisivo. La Corte ha evidenziato che la presenza di un precedente specifico a carico dell’imputato è uno dei motivi per cui le circostanze attenuanti generiche non sono state concesse, smentendo l’affermazione del ricorrente di essere incensurato.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la Corte di Appello aveva fornito una motivazione adeguata, logica e basata su elementi concreti per negare sia la tenuità del fatto sia le attenuanti generiche. Il ricorso, al contrario, non si è confrontato con questi elementi specifici, limitandosi a considerazioni teoriche e infondate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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