LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Abbagliamento solare: non è caso fortuito

Un automobilista, condannato per omicidio stradale a seguito dell’investimento di un pedone, ha presentato ricorso sostenendo che l’incidente fosse stato causato da un improvviso abbagliamento solare. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che l’abbagliamento non costituisce un caso fortuito e impone al conducente l’obbligo di rallentare o fermarsi per garantire la sicurezza.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Abbagliamento solare alla guida: non è scusabile per la Cassazione

L’abbagliamento solare improvviso non costituisce un ‘caso fortuito’ e, pertanto, non esclude la responsabilità penale del conducente in caso di incidente. Questo è il principio fondamentale ribadito dalla Corte di Cassazione in una recente sentenza, che ha confermato la condanna per omicidio stradale a carico di un automobilista che aveva investito un pedone. La decisione sottolinea il rigoroso obbligo di diligenza che grava su chi si mette al volante, specialmente in condizioni di visibilità ridotta.

I fatti del processo

Il caso riguarda un conducente che, alla guida della sua autovettura, urtava con lo specchietto destro un pedone che camminava sul margine della carreggiata, causandone il decesso. Condannato in primo e secondo grado per il reato di cui all’art. 589-bis del Codice Penale, l’imputato ha proposto ricorso in Cassazione.

La sua difesa si basava sull’imprevedibilità e inevitabilità dell’evento, attribuendolo a una concomitanza di fattori: un improvviso abbagliamento solare che gli avrebbe impedito la visuale, la necessità di una manovra repentina a destra per evitare un veicolo proveniente dalla direzione opposta e la scarsa visibilità del pedone, che indossava abiti scuri e si trovava nell’ombra di un albero. Secondo il ricorrente, la sua velocità, inferiore ai limiti consentiti, e l’imprevedibilità del sole non potevano configurare una sua colpa.

La responsabilità del conducente in caso di abbagliamento solare

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, rigettando completamente la tesi difensiva. Gli Ermellini hanno chiarito che, secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, l’abbagliamento solare non integra un caso fortuito. Si tratta, al contrario, di una condizione di pericolo prevedibile che impone al conducente un dovere di diligenza ancora più stringente.

In una situazione del genere, il guidatore è tenuto a moderare la velocità in modo significativo e, se necessario, anche a interrompere la marcia. L’obbligo è quello di adottare ogni cautela per prevenire l’insorgere di pericoli, attendendo che gli effetti del fenomeno che impedisce la visibilità si esauriscano. Non averlo fatto, nel caso di specie, è stato considerato una chiara violazione del dovere di prudenza.

Le motivazioni

La Corte ha spiegato che la responsabilità del conducente in caso di investimento di un pedone può essere esclusa solo in circostanze del tutto eccezionali. È necessario dimostrare che la condotta della vittima sia stata la causa esclusiva dell’evento, ponendosi come un fattore atipico, imprevedibile e inevitabile. Inoltre, il conducente deve provare di essersi trovato nell’oggettiva impossibilità di avvistare il pedone e di osservarne i movimenti in modo tempestivo.

Nel caso analizzato, nessuna di queste condizioni era presente. La Corte territoriale aveva già escluso un concorso di colpa della vittima e la Cassazione ha ritenuto generica la doglianza riproposta. Il fulcro della decisione risiede nel principio per cui un fenomeno naturale e prevedibile come il sole basso all’orizzonte non può mai diventare una scusante. Il conducente ha il dovere di adeguare la propria condotta di guida alle condizioni della strada e della visibilità, un principio cardine del Codice della Strada.

Le conclusioni

La sentenza in esame rappresenta un importante monito per tutti gli automobilisti. Essa chiarisce, senza lasciare spazio a dubbi, che la ridotta visibilità dovuta a fenomeni naturali come il sole, la nebbia o la pioggia intensa non diminuisce la responsabilità di chi guida, ma al contrario la aggrava. Il conducente non può invocare l’imprevedibilità di un evento come l’abbagliamento solare. Egli deve prevederlo e agire di conseguenza, rallentando fino a fermarsi se la sicurezza lo richiede. In caso contrario, la colpa per gli eventuali danni a persone o cose sarà inevitabilmente a suo carico.

Essere abbagliati dal sole mentre si guida è considerato un caso fortuito che esclude la responsabilità in caso di incidente?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’abbagliamento da raggi solari non integra un caso fortuito e, pertanto, non esclude la responsabilità penale del conducente per i danni che ne derivano.

Cosa deve fare un conducente quando la sua visibilità è compromessa dal sole?
Il conducente è tenuto a ridurre la velocità e, se necessario, anche a interrompere la marcia, adottando tutte le cautele opportune per non creare intralcio o altri pericoli, fino a quando non siano superati gli effetti del fenomeno che impedisce la visibilità.

La responsabilità del conducente per aver investito un pedone può essere esclusa?
Sì, ma solo in casi eccezionali. La responsabilità è esclusa quando la condotta del pedone si pone come causa eccezionale, atipica, imprevista e imprevedibile dell’evento, tale da essere stata da sola sufficiente a produrlo, e quando il conducente si sia trovato nell’oggettiva impossibilità di notare il pedone e osservarne i movimenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati