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Vizi occulti immobile: da quando decorre la garanzia?

La Corte di Cassazione ha stabilito che la garanzia per vizi occulti immobile, come l’inadeguato isolamento acustico, decorre dal momento della scoperta effettiva del difetto e non dalla consegna dell’immobile. Annullata la decisione d’appello che aveva dichiarato prescritta l’azione degli acquirenti contro la società costruttrice, rinviando il caso per un nuovo esame.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Vizi Occulti Immobile: la Garanzia Decorre dalla Scoperta, non dalla Consegna

Quando si acquista un immobile, la speranza è quella di non incorrere in spiacevoli sorprese. Tuttavia, possono emergere difetti non visibili al momento della compravendita. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso emblematico di vizi occulti immobile, chiarendo un principio fondamentale: i termini per la denuncia e l’azione legale decorrono dal momento della scoperta del difetto, non dalla semplice consegna delle chiavi. Questa decisione rafforza la tutela degli acquirenti di fronte a problematiche costruttive non immediatamente evidenti.

I Fatti del Caso: L’Acquisto di Immobili con Difetti Acustici

La vicenda ha origine nel 2006, quando alcuni acquirenti citavano in giudizio una società costruttrice lamentando gravi difetti di isolamento acustico nelle unità immobiliari appena acquistate. Tali difetti, non riscontrabili al momento della consegna, diminuivano significativamente il valore degli immobili e causavano un notevole disagio abitativo. Gli acquirenti chiedevano quindi la riduzione del prezzo di acquisto e il risarcimento dei danni subiti.

Il Percorso Giudiziario: Dal Tribunale alla Corte d’Appello

In primo grado, il tribunale accoglieva le domande degli acquirenti, disponendo una riduzione del prezzo e il risarcimento del danno. La Corte d’Appello, tuttavia, ribaltava completamente la decisione. Secondo i giudici di secondo grado, le azioni legali erano state intraprese tardivamente e quindi erano prescritte. La Corte d’Appello aveva erroneamente fatto decorrere i termini di decadenza (per la denuncia) e di prescrizione (per l’azione legale) dalla data di consegna degli appartamenti, anziché dal momento in cui gli acquirenti avevano avuto piena e consapevole conoscenza del vizio tramite una perizia tecnica.

Garanzia per Vizi Occulti Immobile: La Decisione della Cassazione

La questione è giunta dinanzi alla Corte di Cassazione, che ha accolto i ricorsi degli acquirenti, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa per un nuovo esame. La Suprema Corte ha ribadito un principio consolidato nella sua giurisprudenza, fondamentale in materia di vizi occulti immobile.

Il Principio del “Dies a Quo” dalla Scoperta

Il punto cruciale della decisione riguarda l’individuazione del momento da cui iniziano a decorrere i termini per far valere la garanzia (il cosiddetto dies a quo). La Corte di Cassazione ha affermato che, in presenza di vizi occulti, ovvero difetti non percepibili con una verifica esteriore del bene, i termini di decadenza e prescrizione previsti dall’art. 1667 c.c. decorrono non dalla consegna, ma dalla “scoperta” del vizio. Per “scoperta” si intende il momento in cui l’acquirente acquisisce un grado di conoscenza affidabile non solo dell’esistenza del difetto, ma anche della sua riconducibilità a un problema costruttivo. Nel caso di specie, tale momento coincideva con la data della relazione tecnica specializzata, non con la consegna dell’immobile.

L’Inammissibilità del Ricorso della Società Costruttrice

La Suprema Corte ha inoltre dichiarato inammissibile il ricorso incidentale presentato dalla società costruttrice. Essendo risultata completamente vittoriosa nel giudizio di appello, la società non aveva un interesse giuridicamente tutelato (la cosiddetta “soccombenza”) a impugnare la sentenza per motivi che erano stati assorbiti dalla decisione a lei favorevole. L’eventuale accoglimento del ricorso principale degli acquirenti, infatti, avrebbe automaticamente comportato un nuovo esame di tali questioni in sede di rinvio.

Le Motivazioni

La motivazione della Cassazione si fonda sull’interpretazione logica e sistematica delle norme sulla garanzia, in particolare dell’art. 1667 c.c. in combinato disposto con il principio generale dell’art. 2935 c.c., secondo cui la prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. Per i vizi occulti, il diritto alla garanzia non può essere esercitato fino a quando il titolare non ha una conoscenza certa e completa del difetto e delle sue cause. Far decorrere i termini dalla consegna dell’immobile svuoterebbe di significato la tutela prevista per difetti che, per loro natura, si manifestano solo con il tempo e l’utilizzo del bene. La Corte d’Appello ha commesso un errore di diritto nel non applicare questo principio consolidato, errore che si è rivelato decisivo per l’esito della controversia.

Le Conclusioni

La sentenza in esame rappresenta un’importante conferma della tutela offerta agli acquirenti di immobili. Stabilendo con fermezza che per i vizi occulti il tempo per agire parte dalla loro effettiva scoperta, la Corte di Cassazione garantisce che il diritto alla garanzia non sia reso vano da termini che decorrono prima ancora che il problema sia conosciuto. La causa tornerà ora davanti alla Corte d’Appello, che dovrà attenersi a questo principio per decidere nuovamente nel merito della questione.

Da quando iniziano a decorrere i termini per denunciare i vizi occulti di un immobile?
Secondo la Corte di Cassazione, i termini di decadenza e prescrizione per la garanzia sui vizi occulti (come quelli previsti dall’art. 1667 c.c.) decorrono dal momento della loro effettiva “scoperta” da parte dell’acquirente, e non dalla data di consegna del bene.

Cosa si intende per “scoperta” di un vizio ai fini della garanzia?
La “scoperta” non coincide con il primo sospetto, ma con il momento in cui l’acquirente acquisisce un grado di conoscenza affidabile e completo sia dell’esistenza del difetto, sia della sua riconducibilità a cause costruttive. Spesso, questo momento coincide con l’esito di una perizia tecnica.

Una parte completamente vittoriosa in appello può proporre ricorso incidentale in Cassazione?
No. La Corte ha ribadito che una parte risultata totalmente vittoriosa in appello non ha interesse a proporre ricorso per cassazione (neppure in via condizionata) su questioni o eccezioni che il giudice d’appello ha ritenuto assorbite. L’interesse a far riesaminare tali questioni sorge solo in sede di rinvio, qualora il ricorso principale della controparte venga accolto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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