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Vizi costruzione immobile: quando scatta il termine?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24054/2025, ha stabilito un principio fondamentale in materia di vizi costruzione immobile. Il termine di un anno per la denuncia dei gravi difetti non decorre dalla semplice manifestazione esteriore del vizio, ma dal momento in cui il proprietario acquisisce una conoscenza completa e oggettiva della gravità dei difetti e della loro causa, spesso coincidente con il deposito di una perizia tecnica. Questa decisione tutela l’acquirente, che necessita di una valutazione specialistica per comprendere appieno l’entità del problema prima di poter agire.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Vizi Costruzione Immobile: La Cassazione Chiarisce Quando Agire

L’acquisto di un immobile rappresenta uno degli investimenti più significativi nella vita di una persona. Scoprire gravi difetti strutturali dopo aver preso possesso della propria casa può trasformare un sogno in un incubo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fatta luce su un aspetto cruciale: da quale momento esatto iniziano a decorrere i termini per denunciare i vizi costruzione immobile e chiedere il risarcimento? La risposta non è scontata e tutela in modo significativo l’acquirente.

I Fatti alla Base della Controversia

Il caso esaminato riguardava un acquirente di un appartamento di nuova costruzione che, a distanza di qualche tempo dalla consegna, aveva riscontrato gravi problemi di infiltrazioni d’acqua e la formazione di crepe sui muri. L’acquirente aveva quindi citato in giudizio l’impresa costruttrice per ottenere il risarcimento dei danni, ai sensi dell’articolo 1669 del Codice Civile, che disciplina la responsabilità del costruttore per rovina e difetti di immobili.

Nei gradi di giudizio precedenti, la discussione si era incentrata sulla tempestività della denuncia dei vizi. L’impresa costruttrice sosteneva che l’acquirente avesse sporto denuncia oltre il termine di un anno dalla ‘scoperta’ dei difetti, identificando tale momento con la prima comparsa delle macchie di umidità e delle crepe. L’acquirente, al contrario, affermava che la piena consapevolezza della gravità e della causa dei vizi era emersa solo a seguito di una perizia tecnica di parte.

La Decisione della Cassazione sui Vizi Costruzione Immobile

La Suprema Corte ha accolto la tesi del proprietario, stabilendo un principio di diritto di fondamentale importanza. Ai fini della decorrenza del termine di decadenza di un anno per la denuncia, la ‘scoperta’ del vizio non coincide con la sua mera manifestazione esteriore. Il termine inizia a decorrere solo quando il committente o l’acquirente raggiunge un apprezzabile grado di conoscenza oggettiva della gravità dei difetti e della loro derivazione causale dall’imperfetta esecuzione dell’opera.

In altre parole, non basta vedere una crepa o una macchia d’umidità. È necessario che il danneggiato comprenda la portata del problema e la sua origine, una consapevolezza che, in molti casi, può essere raggiunta solo attraverso un’indagine tecnica approfondita.

Le Motivazioni della Corte

I giudici di legittimità hanno motivato la loro decisione sottolineando come una diversa interpretazione imporrebbe al proprietario un onere eccessivo e ingiusto. Non si può pretendere che un soggetto, privo di specifiche competenze tecniche, sia in grado di valutare immediatamente la serietà di un difetto e di individuarne correttamente le cause. Spesso, difetti apparentemente minori possono essere il sintomo di problematiche strutturali ben più gravi. Di conseguenza, il momento in cui si acquisisce una conoscenza sicura e completa del vizio, idonea a consentire un’azione legale consapevole, è quello che fa scattare il termine per la denuncia. Tale momento, secondo la Corte, coincide frequentemente con il deposito della relazione di un perito. Il diritto alla tutela non può essere vanificato da un’interpretazione formalistica dei termini di legge che non tenga conto della complessità tecnica delle problematiche edilizie.

Le Conclusioni

Questa ordinanza rafforza la tutela degli acquirenti di immobili e fornisce un’indicazione pratica chiara. Chiunque sospetti la presenza di gravi vizi costruzione immobile non deve attendere, ma agire con prontezza per far redigere una perizia tecnica. Questo documento non solo sarà fondamentale in un eventuale giudizio, ma cristallizzerà anche il momento della ‘scoperta’ del vizio, mettendo al riparo da possibili eccezioni di decadenza da parte del costruttore. La decisione della Cassazione bilancia equamente gli interessi in gioco, garantendo al costruttore la certezza del diritto entro termini ragionevoli, ma senza sacrificare il diritto del proprietario a veder tutelato il proprio investimento.

Da quale momento decorre il termine di un anno per denunciare i gravi vizi di un immobile?
Il termine decorre non dalla semplice apparizione del difetto, ma dal momento in cui il proprietario acquisisce una conoscenza oggettiva e completa della gravità del vizio e della sua causa, consapevolezza che spesso si ottiene solo dopo una perizia tecnica.

Cosa si intende per ‘conoscenza oggettiva’ del vizio?
Si intende una comprensione sicura, e non solo un semplice sospetto, della serietà del problema e della sua riconducibilità a un difetto di costruzione, sufficiente a permettere una valutazione informata sull’opportunità di intraprendere un’azione legale.

Perché la perizia tecnica è così importante in questi casi?
La perizia tecnica è cruciale perché fornisce la prova oggettiva della natura, causa ed entità dei difetti. Inoltre, il suo deposito è spesso considerato dalla giurisprudenza come il momento in cui il proprietario acquisisce la piena conoscenza necessaria a far decorrere il termine di decadenza per la denuncia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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