LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Vizi auto nuova: contratto risolto per difetti gravi

La Corte d’Appello conferma la risoluzione di un contratto di vendita per un’auto nuova a causa di gravi difetti. Gli acquirenti avevano lamentato il malfunzionamento irreparabile del sistema multimediale e della retrocamera. La sentenza stabilisce che la gravità dei vizi auto nuova, che rendono il veicolo inidoneo all’uso e ne diminuiscono il valore, giustifica la risoluzione, indipendentemente dal costo dell’accessorio difettoso.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 18 luglio 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Vizi auto nuova e risoluzione del contratto: il caso del sistema multimediale difettoso

L’acquisto di un’automobile nuova rappresenta un investimento importante, ma cosa succede se il veicolo presenta gravi difetti fin da subito? Una recente sentenza della Corte d’Appello di Bologna ha affrontato proprio il tema dei vizi auto nuova, confermando il diritto dell’acquirente a ottenere la risoluzione del contratto di vendita di fronte a problemi seri e irreparabili. Il caso specifico riguardava un sistema multimediale e una retrocamera difettosi, che compromettevano l’utilizzo e la sicurezza del veicolo.

I Fatti di Causa: Un’auto nuova con problemi fin da subito

Due acquirenti avevano acquistato una *** *** nuova da una concessionaria. Poche settimane dopo la consegna, l’auto ha iniziato a manifestare gravi problematiche: un rumore fastidioso e, soprattutto, il malfunzionamento cronico del sistema multimediale e della retrocamera installata dalla concessionaria come accessorio “aftermarket”.

Nel corso di un anno e mezzo, gli acquirenti hanno portato l’auto in officina per ben 12 volte, ma nessun intervento si è rivelato risolutivo. Stanchi della situazione, hanno citato in giudizio la concessionaria davanti al Tribunale, chiedendo la risoluzione del contratto, la restituzione del prezzo pagato (oltre 30.000 euro) e il risarcimento dei danni. Il Tribunale, dopo aver nominato un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) per accertare i difetti, ha accolto la domanda e dichiarato risolto il contratto.

La Difesa della Concessionaria e l’Appello

La concessionaria ha impugnato la sentenza, sostenendo principalmente due punti:
1. Il vizio era di lieve entità, limitato a una retrocamera non originale, e non rendeva l’auto inidonea all’uso. Gli acquirenti, inoltre, erano consapevoli che l’accessorio non era di fabbrica.
2. Il Tribunale aveva omesso di ordinare agli acquirenti la restituzione del veicolo, come previsto dalla legge in caso di risoluzione.

La tesi della concessionaria era che i problemi non fossero così gravi da giustificare un rimedio drastico come la risoluzione del contratto.

Vizi Auto Nuova: L’Analisi della Corte d’Appello

La Corte d’Appello ha riesaminato il caso, concentrandosi sulle risultanze della perizia tecnica (CTU). L’analisi ha smentito completamente la tesi della concessionaria, confermando la gravità dei vizi dell’auto nuova. I giudici hanno stabilito che i problemi non erano affatto di lieve entità e non erano limitati alla sola retrocamera.

Il CTU aveva infatti accertato due macro-problemi:
* Un problema sistemico dell’elettronica: L’elettronica di bordo del veicolo non era in grado di supportare l’installazione di accessori aggiuntivi post-produzione. Questo significava che qualsiasi retrocamera, anche una originale, avrebbe causato gli stessi conflitti e malfunzionamenti. Il problema era quindi inemendabile.
* Gravi e pericolosi malfunzionamenti: La retrocamera non solo funzionava male, ma restituiva un’immagine invertita e speculare, creando un evidente pericolo durante le manovre. Inoltre, l’intero sistema multimediale si spegneva casualmente, costringendo il guidatore a fermare l’auto, spegnerla, attendere e riavviarla per tentare di ripristinarlo. Una procedura inaccettabile e pericolosa per un veicolo nuovo.

Le motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione su alcuni principi chiari. Innanzitutto, ha stabilito che i difetti riscontrati erano talmente gravi da rendere l’autovettura inidonea all’uso cui era destinata e da diminuirne in modo apprezzabile il valore, integrando così i presupposti dell’art. 1490 c.c. per la risoluzione del contratto.

Il carattere irreparabile dei vizi è stato un elemento decisivo. La perizia ha dimostrato che non esisteva una soluzione tecnica al problema, poiché la criticità risiedeva nell’architettura elettronica stessa del veicolo, incompatibile con accessori montati dopo l’uscita dalla fabbrica. La Corte ha sottolineato come la pericolosità della retrocamera (che mostrava la sinistra a destra e viceversa) e l’inaffidabilità del sistema multimediale costituissero un grave inadempimento contrattuale da parte del venditore.

Inoltre, i giudici hanno ritenuto irrilevante il costo relativamente basso dell’accessorio (€ 590) rispetto alla gravità delle conseguenze che il suo malfunzionamento provocava sull’intero veicolo. L’impatto sull’usabilità e sulla sicurezza era tale da giustificare pienamente la risoluzione.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte d’Appello ha deciso come segue:
1. Ha rigettato il primo motivo di appello della concessionaria, confermando la sentenza di primo grado nella parte in cui dichiarava la risoluzione del contratto di vendita. I vizi dell’auto nuova erano stati correttamente ritenuti gravi e insanabili.
2. Riguardo al secondo motivo (la mancata restituzione del veicolo), la Corte ha dichiarato “cessata la materia del contendere”. Questo perché, durante il processo d’appello, gli acquirenti avevano spontaneamente restituito l’automobile alla concessionaria, facendo così venire meno l’oggetto della disputa su quel punto.
3. Ha confermato la condanna alle spese del primo grado e ha condannato la concessionaria appellante a pagare i 2/3 delle spese legali del giudizio d’appello, compensando il resto.

Un difetto a un accessorio “aftermarket” può giustificare la risoluzione del contratto di vendita di un’auto nuova?
Sì, la sentenza chiarisce che è possibile se il difetto, seppur relativo a un accessorio, è irreparabile e compromette gravemente la funzionalità, l’affidabilità o la sicurezza dell’intero veicolo, rendendolo inidoneo all’uso.Cosa deve provare l’acquirente per ottenere la risoluzione del contratto per vizi dell’auto nuova?
L’acquirente ha l’onere di provare l’esistenza dei vizi. In questo caso, gli acquirenti hanno adempiuto a tale onere depositando la documentazione relativa ai numerosi tentativi di riparazione e, soprattutto, attraverso le conclusioni della Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) che ha accertato in modo oggettivo i difetti e la loro insanabilità.

Un vizio è considerato “grave” anche se riguarda un componente di basso costo?
Sì. La Corte ha stabilito che la gravità di un vizio non dipende dal costo del singolo componente difettoso, ma dal suo impatto sull’uso e sul valore complessivo del bene. Un accessorio da poche centinaia di euro che causa continui e pericolosi malfunzionamenti all’intero sistema elettronico di un’auto nuova costituisce un vizio grave.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati