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Vittima del dovere: status imprescrittibile, ma…

La Corte d’Appello di Trieste affronta il caso di un Carabiniere che ha richiesto il riconoscimento dello status di vittima del dovere anni dopo l’evento lesivo. La sentenza stabilisce un principio fondamentale: lo status giuridico di vittima del dovere è imprescrittibile e non può essere negato per il solo passare del tempo. Tuttavia, i singoli benefici economici, come assegni e indennizzi, sono soggetti alla prescrizione decennale. Inoltre, l’accesso a determinate prestazioni, come gli assegni vitalizi, è subordinato al superamento di una soglia minima di invalidità (25%), che nel caso specifico non è stata raggiunta (17%). La Corte ha quindi riconosciuto lo status, ma ha negato la maggior parte dei benefici economici, ad eccezione dell’esenzione dalle spese sanitarie.

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Pubblicato il 11 giugno 2025 in Diritto Civile, Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Vittima del Dovere: Status Riconosciuto per Sempre, ma Benefici a Rischio Prescrizione

Il riconoscimento dello status di vittima del dovere rappresenta un atto di giustizia fondamentale per chi ha subito gravi conseguenze fisiche servendo lo Stato. Ma cosa accade se la richiesta di tale riconoscimento viene presentata a molti anni di distanza dall’evento? Una recente sentenza della Corte d’Appello di Trieste chiarisce un punto nevralgico: la distinzione tra lo status giuridico, che è per sempre, e i benefici economici, che possono scadere.

I fatti di causa

La vicenda riguarda un Appuntato Scelto dell’Arma dei Carabinieri che, nel lontano 2002, durante un servizio di pattuglia, fu brutalmente aggredito e subì gravi lesioni interne. Dopo un intervento chirurgico d’urgenza, l’infermità fu riconosciuta come dipendente da causa di servizio.

Solo nel 2018, a distanza di molti anni, il militare ha presentato istanza per il riconoscimento dello status di vittima del dovere e dei relativi benefici. L’Amministrazione ha respinto la domanda, e il Tribunale di primo grado ha confermato tale decisione, ritenendo che il diritto fosse estinto per prescrizione decennale.

La decisione della Corte d’Appello: Status e Benefici

La Corte d’Appello ha ribaltato parzialmente la decisione iniziale, introducendo una distinzione cruciale che definisce i diritti delle vittime del dovere.

Lo Status di Vittima del Dovere è Imprescrittibile

Il punto centrale della sentenza è l’affermazione, in linea con l’orientamento della Cassazione, che la condizione di vittima del dovere costituisce uno status giuridico soggettivo. In quanto tale, l’azione per ottenerne il riconoscimento è imprescrittibile. Ciò significa che una persona può chiedere di essere riconosciuta come vittima in qualsiasi momento, senza limiti di tempo. Questo diritto non si estingue mai.

La Prescrizione dei Benefici Economici

Diversamente dallo status, i benefici economici che da esso derivano (come la speciale elargizione e gli assegni vitalizi) sono considerati diritti di credito. Come tali, sono soggetti all’ordinaria prescrizione decennale. Nel caso specifico, la domanda per la speciale elargizione, presentata nel 2018, è stata considerata tardiva rispetto ai termini di legge e quindi il diritto è stato dichiarato prescritto.

La soglia di invalidità per l’accesso ai benefici

Un altro aspetto decisivo della sentenza riguarda la quantificazione del danno biologico e la sua incidenza sull’accesso ai benefici.

Il ruolo della CTU Medico-Legale

Per determinare l’entità delle conseguenze fisiche, la Corte ha disposto una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU). L’esperto ha accertato un’invalidità permanente complessiva del 17%. Questo dato è diventato il metro per valutare a quali benefici il militare avesse diritto.

Benefici Concessi e Negati

La normativa prevede che alcuni dei più importanti benefici, come lo speciale assegno vitalizio (L. 206/2004) e l’assegno vitalizio (L. 407/1998), siano concessi solo in presenza di un’invalidità permanente “non inferiore ad un quarto della capacità lavorativa”, ovvero il 25%.

Poiché l’invalidità accertata (17%) era inferiore a questa soglia, la Corte ha respinto le relative domande. Tuttavia, ha riconosciuto il diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria, un beneficio che non è subordinato a una soglia minima di invalidità.

Le motivazioni

La Corte fonda la sua decisione su un’attenta interpretazione della normativa e della giurisprudenza consolidata. La motivazione principale risiede nella distinzione netta tra la natura dello status di vittima del dovere e quella dei diritti patrimoniali che ne conseguono. Lo status è una condizione permanente e imprescrittibile, un riconoscimento morale e giuridico della persona. I benefici economici, invece, sono trattati come prestazioni periodiche soggette alle normali regole sulla prescrizione. Inoltre, la Corte applica rigorosamente le soglie di invalidità stabilite dal legislatore, che ha inteso graduare le tutele in base alla gravità delle lesioni subite. Il sistema è concepito per riservare le prestazioni più significative ai casi di maggiore gravità, garantendo comunque una tutela di base (come l’esenzione sanitaria) a tutte le vittime riconosciute.

Le conclusioni

Questa sentenza offre un insegnamento pratico di grande importanza: il diritto a essere riconosciuti vittima del dovere non ha scadenza, ma il diritto a ricevere i relativi benefici economici sì. È quindi fondamentale che chi si trova in queste sfortunate condizioni presenti la domanda entro i termini di legge (dieci anni) per non perdere importanti sostegni economici. La pronuncia conferma che, anche in caso di superamento dei termini per i benefici economici, lo status di vittima viene comunque riconosciuto, garantendo diritti fondamentali come l’esenzione dalle spese sanitarie e, soprattutto, il riconoscimento morale e giuridico del sacrificio compiuto al servizio della comunità.

Lo status di ‘vittima del dovere’ può cadere in prescrizione?
No, secondo la sentenza lo status giuridico di vittima del dovere è imprescrittibile. L’azione volta al suo accertamento può essere intrapresa in qualsiasi momento, senza limiti di tempo.

Tutti i benefici economici per una vittima del dovere sono soggetti a prescrizione?
Sì, i diritti di credito che derivano dallo status, come la speciale elargizione e i ratei degli assegni vitalizi, sono soggetti all’ordinario termine di prescrizione decennale. Una domanda presentata tardivamente comporta la perdita dei ratei maturati oltre il decennio precedente.

Per ottenere gli assegni vitalizi è sufficiente essere riconosciuti ‘vittima del dovere’?
No, non è sufficiente. La concessione di specifici benefici, come lo speciale assegno vitalizio e l’assegno vitalizio, è subordinata al raggiungimento di una soglia minima di invalidità permanente, fissata dalla legge in misura “non inferiore ad un quarto della capacità lavorativa” (25%).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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