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Vincita non pagata: il malfunzionamento la annulla?

Un giocatore cita in giudizio una società di giochi per una vincita non pagata di oltre 9 milioni di euro, ottenuta tramite una Videolottery. La società si difende sostenendo un malfunzionamento del sistema. I tribunali di primo e secondo grado danno ragione alla società. La Corte di Cassazione, riconoscendo la particolare importanza della questione, rinvia il caso a una pubblica udienza per una decisione approfondita, senza ancora pronunciarsi nel merito.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Vincita Milionaria Annullata: Quando il Malfunzionamento Giustifica una Vincita Non Pagata?

Il sogno di una vincita milionaria che si trasforma in un incubo legale è al centro di una complessa vicenda giudiziaria arrivata fino alla Corte di Cassazione. Il caso solleva una domanda cruciale per migliaia di giocatori: cosa succede se la macchina da gioco ha un’avaria? La vincita non pagata è legittima se causata da un malfunzionamento tecnico? Un’ordinanza interlocutoria della Suprema Corte ha stabilito che la questione è così importante da meritare la massima attenzione, rinviando la causa a una pubblica udienza per una disamina approfondita.

I Fatti: Una Vincita da Sogno e il Rifiuto di Pagamento

Nel 2012, un giocatore ottiene una vincita jackpot di oltre 9,5 milioni di euro da un apparecchio Videolottery. Al momento di riscuotere il premio, tuttavia, la società concessionaria del servizio si rifiuta di pagare. La motivazione? La vincita sarebbe solo apparente, frutto di un imprevedibile malfunzionamento che, in un breve lasso di tempo, avrebbe interessato l’intero sistema centrale a livello nazionale, generando un numero anomalo di jackpot di importo elevatissimo su più dispositivi contemporaneamente.

Il Percorso Giudiziario: La Tesi del Malfunzionamento Prevale

Il giocatore avvia una causa civile per ottenere il pagamento della somma. Sia il Tribunale di primo grado che la successiva Corte d’Appello, però, respingono la sua domanda. I giudici di merito ritengono credibile la tesi difensiva della società di giochi. Basandosi su consulenze tecniche svolte in casi analoghi e su prove testimoniali, concludono che un’anomalia del sistema si era effettivamente verificata. Inoltre, la vincita non aveva superato il processo di validazione previsto dalla normativa di settore, un ulteriore elemento a sostegno della tesi del malfunzionamento.

La Questione della Vincita Non Pagata di Fronte alla Cassazione

Il giocatore, non dandosi per vinto, ricorre alla Corte di Cassazione. Il fulcro della controversia legale è stabilire se un malfunzionamento tecnico, per quanto grave e diffuso, possa legittimamente annullare il diritto del giocatore a incassare una vincita regolarmente visualizzata sullo schermo dell’apparecchio. Si tratta di bilanciare l’affidamento del consumatore nel corretto funzionamento del gioco con la necessità di tutelare il gestore da errori di sistema che potrebbero generare pagamenti non dovuti e potenzialmente insostenibili.

Le Motivazioni dell’Ordinanza Interlocutoria

La Corte di Cassazione, con il provvedimento in esame, non entra nel merito della vicenda, ma compie un passo procedurale di fondamentale importanza. Rileva che il ricorso solleva ‘questioni di evidente natura nomofilattica’ e di ‘particolare rilevanza’. In altre parole, il caso non riguarda solo le parti in causa, ma ha implicazioni generali per l’interpretazione del diritto in materia di giochi e scommesse. Per questa ragione, la Corte ritiene che la trattazione in una camera di consiglio, più rapida e sommaria, non sia adeguata. Dispone quindi il rinvio della causa a una pubblica udienza, dove la questione potrà essere discussa e approfondita in modo completo prima di giungere a una decisione finale.

Conclusioni: Un Futuro Principio di Diritto

Questa ordinanza interlocutoria segnala che la Corte di Cassazione è pronta a stabilire un principio di diritto fondamentale. La decisione che emergerà dalla futura udienza pubblica farà chiarezza sui criteri per determinare la validità di una vincita in caso di presunto malfunzionamento. Si tratta di una pronuncia attesissima che definirà con maggior precisione i diritti e gli obblighi sia dei giocatori che delle società concessionarie, delineando il confine tra una vincita legittima e un errore di sistema, e stabilendo le sorti di una vincita non pagata che ha tenuto banco per oltre un decennio.

Perché la società di giochi si è rifiutata di pagare la vincita?
La società ha sostenuto che la vincita era solo apparente, in quanto generata da un imprevedibile e diffuso malfunzionamento del sistema centrale di gioco che aveva interessato contemporaneamente più apparecchi sul territorio nazionale.

Cosa hanno deciso i giudici di primo e secondo grado?
Entrambi i tribunali hanno respinto la domanda del giocatore, ritenendo provata l’anomalia del sistema di gioco. Hanno inoltre sottolineato che la vincita non era stata validata secondo le procedure previste dalla normativa di settore, confermando così la tesi della società.

Qual è la decisione finale della Corte di Cassazione in questo provvedimento?
La Corte di Cassazione non ha ancora emesso una decisione finale sul merito della questione. Con questa ordinanza, ha stabilito che il caso è troppo complesso e importante per essere deciso in una camera di consiglio e lo ha rinviato a una pubblica udienza per un esame più approfondito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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