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Vettore operativo: chi paga il risarcimento per ritardo?

La Corte di Cassazione ha stabilito che la compagnia aerea che vende il biglietto e definisce l’itinerario del volo è da considerarsi ‘vettore operativo’ e quindi responsabile per il ritardo, anche se il volo è stato materialmente operato da un’altra compagnia. In questo caso, una società aerea era stata citata in giudizio da una società di servizi legali per conto di due passeggeri per ottenere la compensazione pecuniaria dovuta a un grave ritardo. La compagnia aerea si era difesa sostenendo di non essere il vettore operativo. La Corte ha rigettato il ricorso, confermando che il vettore che assume la decisione di effettuare il volo è responsabile nei confronti dei passeggeri, in linea con l’obiettivo del Regolamento CE 261/2004 di garantire un’elevata tutela dei consumatori.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Vettore Operativo: La Cassazione Chiarisce Chi Paga per i Ritardi Aerei

Quando un volo subisce un ritardo significativo, i passeggeri hanno diritto a una compensazione pecuniaria secondo il Regolamento CE 261/2004. Ma cosa succede se la compagnia che ha venduto il biglietto non è la stessa che ha materialmente operato il volo? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un punto cruciale: l’identificazione del vettore operativo responsabile. La Corte ha stabilito che la responsabilità ricade sulla compagnia che decide ed organizza il volo, anche se si avvale di un’altra società per l’esecuzione pratica.

I Fatti di Causa: Un Volo in Ritardo e Due Compagnie Aeree

Due passeggeri, a seguito di un ritardo di oltre tre ore su un volo da Milano a San Pietroburgo, hanno conferito mandato a una società specializzata per ottenere il risarcimento previsto dalla normativa europea. La società ha quindi citato in giudizio la compagnia aerea con cui i passeggeri avevano stipulato il contratto di trasporto.

La compagnia aerea convenuta si è difesa eccependo, in primo luogo, un difetto di rappresentanza processuale della società attrice e, in secondo luogo, il proprio difetto di legittimazione passiva. Sosteneva, infatti, di essere stata solo il vettore contrattuale, mentre il volo era stato materialmente eseguito da un’altra compagnia aerea, che avrebbe dovuto essere considerata l’unica responsabile.

Sia il Giudice di Pace che il Tribunale in appello hanno dato ragione ai passeggeri, condannando la compagnia aerea contrattuale al pagamento della compensazione.

La Questione Giuridica: Chi è il Vettore Operativo Responsabile?

Il caso è giunto dinanzi alla Corte di Cassazione, che ha dovuto affrontare due questioni principali:

1. La validità del mandato: La compagnia aerea ricorrente sosteneva che la scrittura privata con cui i passeggeri avevano incaricato la società di servizi non fosse idonea a conferirle il potere di rappresentanza in giudizio, in quanto priva di sottoscrizione autenticata.
2. L’identificazione del vettore operativo: Il punto centrale era stabilire se la responsabilità per il ritardo dovesse ricadere sul vettore contrattuale (che ha venduto il biglietto) o sul vettore che ha effettivamente operato il volo.

La Decisione della Corte: La Responsabilità del Vettore Contrattuale

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso della compagnia aerea, confermando le decisioni dei precedenti gradi di giudizio.

La Validità della Rappresentanza in Giudizio

Sul primo punto, i giudici hanno chiarito che per conferire il potere di rappresentare una parte in giudizio è sufficiente una procura scritta. L’articolo 77 del codice di procedura civile non richiede formalità ulteriori, come l’autenticazione della firma, essendo sufficiente che dal documento emerga in modo inequivocabile la volontà di conferire sia la rappresentanza sostanziale (per la gestione del diritto) sia quella processuale (per agire in giudizio).

L’identificazione del Vettore Operativo secondo la Cassazione

Sul secondo e più importante punto, la Corte ha ribadito l’interpretazione, in linea con la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea, della nozione di vettore operativo. Quest’ultimo non è necessariamente chi esegue materialmente il trasporto, ma colui che assume la decisione di effettuare un determinato volo, fissandone l’itinerario e creando l’offerta di trasporto ai passeggeri.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base dell’obiettivo primario del Regolamento CE 261/2004: assicurare un elevato livello di tutela per i passeggeri. La nozione di “volo” deve essere intesa come un'”operazione di trasporto aereo” nel suo complesso. Di conseguenza, il vettore che decide di realizzare tale operazione, assumendosene la responsabilità, è qualificato come vettore operativo.

Questa interpretazione garantisce che i passeggeri possano ottenere indennizzo senza doversi preoccupare degli accordi interni tra le diverse compagnie aeree (come i contratti di noleggio o wet lease). La compagnia che ha venduto il biglietto, avvalendosi di un’altra società per l’adempimento, risponde a titolo contrattuale anche per eventuali inadempimenti o ritardi causati dalla condotta della compagnia ausiliaria, ai sensi dell’art. 1228 del codice civile. È stata inoltre respinta la doglianza relativa all’onere della prova (art. 2697 c.c.), poiché il giudice di merito ha correttamente ritenuto che spettasse alla compagnia aerea dimostrare di non essere il vettore operativo, prova che non è stata fornita in modo adeguato.

Le Conclusioni: Implicazioni per i Passeggeri

Questa ordinanza rafforza significativamente la posizione dei passeggeri. La decisione chiarisce che, ai fini della richiesta di compensazione, il passeggero può agire direttamente contro la compagnia aerea con cui ha concluso il contratto di trasporto. Sarà poi quest’ultima, se del caso, a potersi rivalere sulla compagnia che ha materialmente causato il disservizio. Questo semplifica notevolmente l’iter per ottenere il risarcimento, evitando al consumatore complesse indagini sugli accordi commerciali tra vettori e garantendo una tutela più rapida ed efficace dei propri diritti.

Chi è considerato il ‘vettore operativo’ responsabile per la compensazione in caso di ritardo aereo?
È considerato ‘vettore operativo’ la compagnia aerea che decide di effettuare un determinato volo, ne fissa l’itinerario e lo offre ai passeggeri. Questa compagnia è responsabile anche se il volo viene materialmente eseguito da un altro vettore.

Per incaricare una società di recupero crediti di agire in giudizio è necessaria una procura notarile?
No. La Corte di Cassazione ha confermato che per conferire il potere di rappresentanza in giudizio è sufficiente un mandato in forma scritta, dal quale risulti chiaramente la volontà di incaricare il soggetto sia per la gestione del diritto (rappresentanza sostanziale) sia per l’azione legale (rappresentanza processuale).

Se la compagnia che vende il biglietto utilizza un’altra compagnia per il volo, chi risponde del ritardo?
Risponde la compagnia che ha venduto il biglietto e organizzato il volo. Essa è considerata il vettore operativo e responsabile nei confronti del passeggero, anche per i ritardi causati dalla condotta colposa della compagnia ausiliaria di cui si è avvalsa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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