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Verbale polizia: valore di prova e multa per cintura

Un automobilista, multato per non aver indossato la cintura di sicurezza, ottiene l’annullamento del verbale dal Giudice di Pace. Il Tribunale, in appello, riforma la decisione, riaffermando un principio cruciale: il verbale della polizia ha valore di prova legale privilegiata. Può essere contestato solo con una querela di falso e non può essere annullato sulla base di un convincimento personale del giudice. La multa è stata quindi confermata, chiarendo che la cintura è obbligatoria in ogni fase della marcia.

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Pubblicato il 11 ottobre 2024 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Verbale Polizia: Perché Fa Piena Prova e Non Può Essere Ignorato

Una recente sentenza del Tribunale Ordinario di Trento ha riaffermato un principio fondamentale del nostro ordinamento giuridico: l’inattaccabile valore probatorio del verbale della polizia. La decisione chiarisce che quanto attestato dagli agenti non può essere messo in discussione da semplici supposizioni o dal convincimento personale di un giudice, ma richiede una specifica procedura legale. Il caso, nato da una multa per mancato uso della cintura di sicurezza, offre spunti essenziali per comprendere i diritti e i doveri dei cittadini di fronte a una contestazione.

I Fatti del Caso: La Multa per Cintura di Sicurezza

Un automobilista veniva fermato dalla Polizia Locale mentre era alla guida della sua auto. Gli agenti contestavano la violazione dell’articolo 172 del Codice della Strada, ovvero il mancato uso della cintura di sicurezza, elevando una sanzione di 83 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente.

L’automobilista decideva di opporsi al verbale davanti al Giudice di Pace, sostenendo due argomentazioni principali:
1. Il veicolo non era in circolazione, ma si trovava fermo davanti al cancello della propria abitazione, poiché stava cercando il telecomando per aprirlo. In quel frangente, aveva momentaneamente slacciato la cintura.
2. Il verbale riportava un numero di targa errato, un errore materiale che, a suo avviso, ne inficiava la validità.

La Decisione di Primo Grado: L’Annullamento del Verbale

Il Giudice di Pace accoglieva il ricorso e annullava la multa. Nella sua motivazione, il giudice riteneva la condotta dell’automobilista “parzialmente incerta” e non di “evidente gravità”. Ipotizzava che “probabilmente” l’uomo avesse slacciato la cintura solo nell’imminenza della fermata, un comportamento che non giustificava la sanzione. Di fatto, il giudice accoglieva la versione del ricorrente, sminuendo quanto attestato dagli agenti.

L’Appello e il Valore del Verbale della Polizia

L’Amministrazione comunale non accettava la decisione e presentava appello al Tribunale Ordinario. I motivi dell’appello si concentravano su un punto di diritto cruciale: l’errata valutazione del valore probatorio del verbale della polizia.

L’Irrilevanza dell’Errore Materiale

Prima di tutto, il Tribunale ha chiarito che l’errore materiale sulla targa non rendeva nullo il verbale. Poiché l’errore era facilmente riconoscibile e non aveva in alcun modo compromesso il diritto dell’automobilista di difendersi (avendo egli piena conoscenza dei fatti contestati), non poteva essere considerato un vizio invalidante.

Il Principio della Fede Privilegiata del Verbale della Polizia

Il cuore della decisione risiede nel principio della “fede privilegiata”, sancito dall’articolo 2700 del Codice Civile. Questo principio stabilisce che un atto pubblico, come il verbale di contestazione redatto da un pubblico ufficiale, fa piena prova dei fatti che l’ufficiale attesta essere avvenuti in sua presenza. In altre parole, ciò che gli agenti scrivono di aver visto e accertato è considerato legalmente vero.

Per contestare tale verità, non è sufficiente fornire una versione diversa o sperare nel convincimento del giudice. L’unico strumento previsto dalla legge è la querela di falso, un procedimento autonomo e complesso finalizzato a dimostrare che il pubblico ufficiale ha attestato il falso.

Le Motivazioni della Decisione d’Appello

Il Tribunale ha accolto l’appello del Comune, riformando completamente la sentenza di primo grado. La motivazione del Giudice di Pace è stata giudicata carente perché fondata su un convincimento puramente personale e soggettivo (“Probabilmente il medesimo…”), non supportato da alcun riscontro probatorio oggettivo.

Il giudice di primo grado, secondo il Tribunale, ha errato nel disattendere il valore di prova legale del verbale, che invece attestava chiaramente che il veicolo era ancora in movimento quando gli agenti avevano notato il conducente senza cintura. L’obbligo di indossare la cintura, come ricorda l’art. 172 C.d.S., vige “in qualsiasi situazione di marcia”. Il Giudice di Pace ha ignorato la forza probatoria del verbale senza che fosse stata presentata una querela di falso, commettendo un errore di diritto.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce con forza un concetto fondamentale: il verbale di un pubblico ufficiale non è una semplice opinione, ma un atto con una forza probatoria speciale. Per il cittadino, ciò comporta importanti conseguenze pratiche:
1. Non basta negare: Di fronte a una multa, affermare semplicemente che i fatti si sono svolti diversamente non è sufficiente se la violazione è stata accertata direttamente dagli agenti.
2. L’onere della prova: Chi intende contestare quanto scritto nel verbale ha l’onere di avviare il complesso procedimento della querela di falso per smontarne l’efficacia probatoria.
3. La valutazione del giudice: Il giudice non può sostituire il proprio convincimento personale a quanto attestato nel verbale, ma deve applicare la legge che attribuisce a tale atto un valore di prova legale fino a querela di falso. La decisione finale ha quindi ripristinato la validità della multa, condannando l’automobilista a pagare anche le spese legali di entrambi i gradi di giudizio.

Un errore materiale sul verbale, come la targa sbagliata, lo rende nullo?
No, secondo la sentenza, se l’errore è facilmente riconoscibile e non compromette il diritto di difesa del cittadino, il verbale resta valido.

Il giudice può ignorare quanto scritto nel verbale della polizia basandosi su un suo convincimento personale?
No, il verbale della polizia ha “fede privilegiata”. Il suo contenuto fa piena prova dei fatti osservati dagli agenti e può essere contestato solo con una specifica azione legale chiamata “querela di falso”, non sulla base di una semplice supposizione del giudice.

L’obbligo di indossare la cintura vale anche se l’auto è quasi ferma o si sta per fermare?
Sì, l’articolo 172 del Codice della Strada impone l’uso delle cinture di sicurezza “in qualsiasi situazione di marcia”, il che include anche le fasi di rallentamento o di fermata imminente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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