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Verbale ispettivo tardivo: è prova valida? La Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7801/2024, ha stabilito che il deposito tardivo di un verbale ispettivo in un giudizio di opposizione a sanzione amministrativa non lo rende inutilizzabile. Il termine previsto dalla legge non è perentorio, ma ordinatorio, e la sua violazione costituisce una mera irregolarità. Di conseguenza, il ricorso di una datrice di lavoro, sanzionata per aver impiegato una lavoratrice in modo irregolare, è stato respinto, confermando il valore probatorio del verbale anche se prodotto oltre i termini.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Verbale Ispettivo Depositato in Ritardo: è Prova Valida?

Cosa accade se un documento cruciale come un verbale ispettivo viene depositato in tribunale oltre la scadenza prevista? Questa è la domanda al centro di una recente ordinanza della Corte di Cassazione. La questione è di fondamentale importanza nei contenziosi relativi a sanzioni amministrative, dove il verbale rappresenta spesso la prova principale a carico del cittadino o dell’impresa. La Suprema Corte ha fornito una risposta chiara, consolidando un principio chiave sulla natura dei termini processuali.

I Fatti del Caso

Una titolare di un’impresa di servizi postali riceveva un’ordinanza ingiunzione dalla Direzione territoriale del lavoro con la quale le veniva intimato il pagamento di oltre 44.000 euro. La sanzione scaturiva da un accertamento che aveva rivelato presunte violazioni relative alla posizione lavorativa di una collaboratrice. Secondo l’ispettorato, la lavoratrice, assunta con un contratto di collaborazione occasionale, svolgeva in realtà mansioni tipiche del lavoro subordinato, come la consegna di posta per cinque giorni a settimana con orari fissi e l’uso di un’auto aziendale.

La datrice di lavoro si opponeva all’ingiunzione, sostenendo la natura autonoma e occasionale della prestazione. Il Tribunale di primo grado le dava ragione, annullando la sanzione. Tuttavia, la Corte d’Appello ribaltava la decisione, accogliendo il ricorso del Ministero del Lavoro e confermando la validità della multa.

Il Deposito Tardivo del Verbale Ispettivo

Il punto cruciale del ricorso in Cassazione presentato dall’imprenditrice riguardava una questione procedurale. La difesa sosteneva che il verbale ispettivo, contenente le dichiarazioni della lavoratrice e di altri testimoni che provavano la subordinazione, era stato depositato in primo grado dall’amministrazione oltre il termine di dieci giorni prima dell’udienza, come previsto dalla legge. Secondo la ricorrente, tale ritardo avrebbe dovuto rendere il documento inutilizzabile come prova, invalidando di conseguenza l’intero impianto accusatorio.

L’Analisi della Corte sul Valore del Verbale Ispettivo

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, ritenendo l’argomentazione infondata. Gli Ermellini hanno chiarito che il termine stabilito dall’art. 23 della Legge n. 689/1981 per il deposito dei documenti da parte dell’amministrazione resistente non ha natura perentoria. Un termine è “perentorio” quando la sua violazione comporta la decadenza dal diritto di compiere l’atto, rendendolo nullo o inefficace. In questo caso, invece, il termine è considerato “ordinatorio”, ovvero ha la funzione di regolare l’attività processuale senza prevedere sanzioni di nullità in caso di inosservanza. Pertanto, la produzione tardiva del verbale ispettivo costituisce una semplice irregolarità procedurale, che non ne inficia la validità come prova. Il documento, anche se depositato in ritardo, rimane idoneo a integrare il materiale probatorio su cui il giudice può fondare il proprio convincimento.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha ribadito il suo orientamento costante, sottolineando che nel giudizio di opposizione a ordinanza ingiunzione, il legislatore ha delineato uno schema atipico in materia di prove, consentendo al giudice un’ampia facoltà istruttoria. Il principio secondo cui il termine per il deposito documentale non è perentorio è stato applicato in svariati contesti, dalle violazioni del codice della strada alle sanzioni in materia di antiriciclaggio e privacy. La Corte ha specificato che neanche le norme sul rito del lavoro, richiamate in via generale per questo tipo di controversie, derogano a questo principio specifico, che è disciplinato da una norma speciale (l’art. 23 citato). Inoltre, la Corte ha respinto le censure relative alla valutazione delle prove, ricordando che il verbale ispettivo gode di fidefacienza per quanto riguarda i fatti avvenuti in presenza del pubblico ufficiale (come la ricezione delle dichiarazioni), mentre il contenuto di tali dichiarazioni è liberamente apprezzabile dal giudice, che in questo caso le ha ritenute specifiche, concordanti e decisive.

Conclusioni

L’ordinanza consolida un importante principio di diritto processuale: la non perentorietà del termine per il deposito di documenti da parte della Pubblica Amministrazione nei giudizi di opposizione a sanzioni amministrative. Questa decisione ha implicazioni pratiche significative: chi si oppone a una sanzione non può contare su un vizio puramente procedurale, come un lieve ritardo nel deposito degli atti da parte dell’ente, per ottenere l’annullamento della multa. La validità e l’efficacia del verbale ispettivo come prova rimangono intatte, e il giudizio si concentrerà sul merito dei fatti contestati. Per le amministrazioni, ciò rappresenta una garanzia di flessibilità, mentre per i cittadini e le imprese è un monito a concentrare la propria difesa sulla sostanza delle accuse piuttosto che su cavilli formali.

Il termine per depositare il verbale ispettivo in un giudizio di opposizione a sanzione amministrativa è perentorio?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che il termine di dieci giorni prima dell’udienza, previsto dall’art. 23 della L. 689/1981, non è perentorio ma ordinatorio.

Un verbale ispettivo depositato in ritardo può essere utilizzato come prova?
Sì, la sua produzione tardiva costituisce una mera irregolarità procedurale e non ne pregiudica l’utilizzabilità come prova per la formazione del convincimento del giudice.

Quale valore probatorio ha il verbale ispettivo?
Il verbale ispettivo è un atto pubblico che fa piena prova (gode di fidefacienza) dei fatti che il pubblico ufficiale attesta essere avvenuti in sua presenza, come la raccolta di dichiarazioni. Il contenuto di tali dichiarazioni, invece, è liberamente valutabile dal giudice insieme alle altre prove.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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