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Verbale autovelox: quando è nullo? La Cassazione

Un automobilista ha contestato un verbale autovelox sostenendo la sua nullità per mancata indicazione della taratura e della segnaletica preventiva. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo principi chiave: il verbale è valido anche se non menziona il certificato di taratura dell’apparecchio. Spetta all’automobilista, in sede di ricorso, contestare specificamente la mancata verifica periodica, obbligando così l’Amministrazione a produrre in giudizio la relativa certificazione. Inoltre, l’onere di dimostrare l’inidoneità della segnaletica stradale grava sull’opponente e non sulla Pubblica Amministrazione.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Verbale Autovelox: Quando è Nullo? La Cassazione Chiarisce gli Obblighi su Segnaletica e Taratura

L’impugnazione di una multa per eccesso di velocità è una delle questioni legali più comuni per gli automobilisti. Al centro del dibattito vi sono spesso la validità del verbale autovelox e gli obblighi dell’amministrazione riguardo alla segnaletica di preavviso e alla funzionalità dell’apparecchio. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti decisivi su questi aspetti, delineando con precisione i doveri delle parti nel contenzioso.

I Fatti del Caso: Dalla Multa al Ricorso in Cassazione

Un automobilista veniva sanzionato dalla Polizia Municipale di un grande comune del nord Italia per aver superato il limite di velocità di 50 km/h, violazione accertata tramite un dispositivo di controllo elettronico. L’automobilista decideva di opporsi al verbale, ma il suo ricorso veniva rigettato sia dal Giudice di Pace sia, in secondo grado, dal Tribunale. Non arrendendosi, l’interessato portava il caso fino alla Corte di Cassazione, affidando il suo ricorso a quattro distinti motivi.

I Motivi del Ricorso: Segnaletica e Taratura nel Mirino

Le censure mosse dall’automobilista si concentravano su due aspetti fondamentali:

1. La segnaletica di preavviso: Il ricorrente lamentava la violazione delle norme che impongono una preventiva e adeguata segnalazione della postazione di controllo elettronico. Sosteneva che il verbale fosse illegittimo perché non conteneva alcuna menzione della presenza del cartello di avviso.
2. La taratura dell’autovelox: Il secondo punto cruciale riguardava la mancata indicazione, nel verbale di contestazione, delle informazioni relative alla taratura periodica e alla verifica di funzionalità dell’apparecchio, adempimenti resi obbligatori da una nota sentenza della Corte Costituzionale (n. 113/2015).

La questione del verbale autovelox e dell’onere della prova

Il ricorrente riteneva che l’onere di provare la corretta installazione della segnaletica e la perfetta funzionalità del dispositivo dovesse ricadere sulla Pubblica Amministrazione e non sul cittadino. A suo avviso, l’assenza di tali prove avrebbe dovuto comportare l’annullamento della sanzione.

Le Motivazioni della Corte sulla Segnaletica

La Corte di Cassazione ha rigettato i motivi relativi alla segnaletica, ribadendo principi consolidati. I giudici hanno chiarito che l’obbligo di presegnalazione delle postazioni di controllo è inderogabile, ma la sua esistenza è una circostanza oggettiva. Di conseguenza:

* Il verbale di contestazione non deve necessariamente menzionare la presenza del cartello di avviso per essere valido.
* Grava sull’opponente, e non sull’amministrazione, l’onere di provare la concreta inidoneità della segnaletica ad assolvere la sua funzione di avviso (ad esempio, perché nascosta, illeggibile o posizionata in modo errato).

La Corte ha inoltre specificato che la funzione di avviso è assolta da qualsiasi tipo di cartello, fisso o mobile, senza che sia necessaria una doppia segnaletica.

Le Motivazioni della Cassazione sulla Taratura dell’Autovelox

Il punto più significativo della pronuncia riguarda la questione della taratura. La Corte, pur confermando l’obbligo di sottoporre tutti gli autovelox a verifiche periodiche di funzionalità, ha stabilito un principio processuale di fondamentale importanza pratica.

Validità del verbale autovelox anche senza menzione della taratura

I giudici hanno affermato che, ai fini della legittimità della sanzione, non è necessario che il verbale autovelox contenga una specifica menzione del certificato di taratura periodica, né i suoi estremi. La mancata indicazione di questi dati nel verbale non ne pregiudica la validità né i diritti di difesa del sanzionato.

Il meccanismo delineato dalla Corte è il seguente: l’apparecchiatura si presume affidabile. Tuttavia, il cittadino può vincere questa presunzione. Per farlo, deve contestare specificamente, nel suo ricorso, l’effettuazione delle verifiche periodiche. Solo a fronte di una contestazione mirata, l’onere della prova si sposta sull’amministrazione, che sarà tenuta a depositare in giudizio la certificazione di taratura per dimostrare il corretto funzionamento dell’apparecchio.

In assenza di una specifica contestazione sul punto, l’amministrazione non è tenuta a produrre tale documentazione e il verbale resta valido.

Conclusioni: Cosa Cambia per gli Automobilisti

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro con importanti implicazioni pratiche. Per chi intende impugnare un verbale autovelox, non è sufficiente una contestazione generica sulla funzionalità dell’apparecchio. È necessario sollevare, sin dal primo atto di ricorso, una doglianza specifica e puntuale sulla mancata effettuazione della taratura periodica. Sarà questo a innescare l’obbligo per l’ente accertatore di dimostrare, documenti alla mano, la piena regolarità dello strumento utilizzato. Per quanto riguarda la segnaletica, invece, l’onere di dimostrarne l’inadeguatezza rimane saldamente a carico dell’automobilista.

Il verbale autovelox deve indicare la presenza dei cartelli di presegnalazione per essere valido?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la circostanza che nel verbale di contestazione non sia indicato se la presenza dell’apparecchio sia stata preventivamente segnalata non rende nullo il verbale stesso, a condizione che l’esistenza di tale segnaletica sia comunque accertata.

Il verbale di una multa per eccesso di velocità deve contenere gli estremi del certificato di taratura dell’autovelox?
No. La Corte ha stabilito che non è necessario, ai fini della legittimità della sanzione, che il verbale di contestazione contenga una specifica menzione del certificato di taratura periodica. La mancata indicazione non pregiudica i diritti di difesa del sanzionato.

A chi spetta l’onere di provare che la segnaletica di preavviso dell’autovelox era inadeguata o non visibile?
L’onere di provare la concreta inidoneità della segnaletica ad assolvere alla sua funzione di avviso grava sull’opponente, ovvero sull’automobilista che impugna il verbale, e non sulla Pubblica Amministrazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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