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Vendita su campione: decadenza e aliud pro alio

La Corte di Cassazione chiarisce i confini tra vizio e ‘aliud pro alio’ in una vendita su campione. Un’impresa edile aveva contestato la fornitura di infissi non conformi al campione, ma lo aveva fatto oltre il termine di 8 giorni. La Corte ha stabilito che, trattandosi di un bene dello stesso genere (infissi in legno) seppur difforme, non si configurava un ‘aliud pro alio’ ma un vizio soggetto al termine di decadenza. Di conseguenza, la denuncia tardiva ha fatto perdere all’acquirente il diritto di far valere la garanzia.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile

Vendita su campione: la Cassazione traccia il confine tra vizio e ‘aliud pro alio’

Nel mondo dei contratti commerciali, la vendita su campione rappresenta una garanzia fondamentale per l’acquirente, ma impone anche oneri precisi. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ha ribadito l’importanza cruciale del rispetto dei termini per la denuncia dei vizi, chiarendo quando una difformità del bene costituisce un semplice vizio, soggetto a decadenza, e quando invece si trasforma in una consegna di ‘aliud pro alio’, cioè di una cosa per un’altra.

I fatti di causa

Una società di costruzioni commissionava a un fornitore la realizzazione di infissi esterni e controtelai per un valore complessivo di oltre 100.000 euro. Il contratto, qualificabile come vendita su campione, prevedeva la consegna di un prototipo da approvare. Il fornitore consegnava in cantiere un campione che, però, risultava difforme da quanto pattuito: il legno era di qualità inferiore (okumè invece di pino di prima scelta) e il design non corrispondeva a quello richiesto dalla committenza.

Nonostante l’impresa edile avesse versato un cospicuo acconto, il fornitore non procedeva a sanare le difformità. L’impresa, quindi, agiva in giudizio per la risoluzione del contratto e la restituzione delle somme versate, al netto di alcuni lavori comunque eseguiti. Il fornitore, dal canto suo, eccepiva la tardività della denuncia dei vizi, avvenuta oltre il termine di 8 giorni dalla consegna del campione.

La decisione dei giudici di merito e la vendita su campione

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello davano ragione all’impresa costruttrice. I giudici di merito ritenevano che le difformità del campione fossero talmente gravi da configurare un’ipotesi di consegna di ‘aliud pro alio’. In questi casi, secondo la giurisprudenza, il bene è così diverso da quello pattuito da essere funzionalmente inutile. Di conseguenza, non si applica il rigido termine di decadenza di 8 giorni previsto dall’art. 1495 c.c., ma il più lungo termine di prescrizione ordinario. La denuncia, sebbene tardiva rispetto agli 8 giorni, era quindi considerata valida.

L’intervento della Corte di Cassazione

Il fornitore ricorreva in Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nel qualificare il caso come ‘aliud pro alio’ e, di conseguenza, nel disapplicare il termine di decadenza. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ribaltando la decisione dei giudici di merito.

Le motivazioni

La Corte di Cassazione ha fondato la sua decisione su una rigorosa analisi giuridica dei concetti di vizio e di ‘aliud pro alio’ nel contesto della vendita su campione.

In primo luogo, i giudici hanno sottolineato che la qualificazione del contratto come ‘vendita su campione’ (art. 1522 c.c.) non era più in discussione. Tale articolo, per la denuncia delle difformità, rimanda espressamente alle norme sulla garanzia per i vizi della cosa venduta, e in particolare all’art. 1495 c.c., che impone all’acquirente di denunciare i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta, a pena di decadenza.

Il punto cruciale della motivazione risiede nella distinzione tra un vizio, per quanto grave, e la consegna di un bene completamente diverso. La Corte ha chiarito che si ha ‘aliud pro alio’ solo quando il bene consegnato è ‘completamente eterogeneo’ rispetto a quello pattuito per natura, individualità e destinazione. In altre parole, il bene deve appartenere a un genere diverso ed essere del tutto inidoneo ad assolvere alla sua funzione economico-sociale.

Nel caso specifico, il bene consegnato era un campione di infissi in legno. Sebbene realizzato con un legno diverso e con un design non conforme, apparteneva pur sempre al genere ‘infissi in legno’ ed era destinato a tale scopo. L’inidoneità a soddisfare pienamente le esigenze del compratore costituiva, quindi, un vizio della cosa e non la consegna di un bene totalmente diverso. Essendo un vizio, la sua denuncia doveva inderogabilmente avvenire entro 8 giorni. Poiché la denuncia era stata effettuata oltre tale termine, l’impresa acquirente aveva perso ogni diritto alla garanzia.

Le conclusioni

Questa pronuncia della Cassazione rappresenta un monito importante per tutti gli operatori commerciali, in particolare per chi acquista beni sulla base di un campione. La decisione sottolinea che la tutela offerta dalla vendita su campione è forte, ma è subordinata a una vigilanza attenta e tempestiva da parte dell’acquirente. Non ogni difformità, anche se significativa, può essere classificata come ‘aliud pro alio’ per sfuggire ai brevi termini di decadenza. È fondamentale ispezionare immediatamente il campione o la merce e contestare formalmente qualsiasi non conformità entro gli otto giorni previsti dalla legge, per non rischiare di perdere irrimediabilmente i propri diritti.

Qual è il termine per denunciare un difetto in una vendita su campione?
In una vendita su campione, qualsiasi difformità della merce rispetto al campione costituisce un inadempimento. La denuncia di tale difformità deve essere fatta entro il termine di decadenza di 8 giorni dalla scoperta, come previsto dall’art. 1495 del codice civile, richiamato dall’art. 1522 c.c.

Quando un difetto si considera ‘aliud pro alio’ e non un semplice vizio?
Si ha ‘aliud pro alio’ (una cosa per un’altra) solo quando il bene consegnato è completamente diverso per genere e funzione da quello pattuito, risultando del tutto inidoneo a svolgere la sua funzione economico-sociale. Un infisso realizzato con un legno di qualità inferiore rispetto a quello concordato è considerato un bene viziato, non un ‘aliud pro alio’, perché appartiene comunque al genere ‘infissi’.

Cosa succede se la denuncia dei vizi in una vendita su campione avviene dopo gli 8 giorni?
Se l’acquirente non denuncia la difformità dal campione entro il termine perentorio di 8 giorni dalla scoperta, incorre nella decadenza. Ciò significa che perde il diritto di far valere la garanzia e non potrà più chiedere la risoluzione del contratto, la riduzione del prezzo o il risarcimento del danno per quella specifica difformità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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