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Vendita aliud pro alio: casa senza abitabilità

Un acquirente si opponeva al pagamento del saldo del prezzo di un immobile che, contrariamente agli accordi, veniva consegnato privo di certificato di abitabilità, ancora suddiviso in due unità commerciali e occupato da un inquilino. La Corte di Cassazione ha accolto le sue ragioni, stabilendo che la consegna di un bene con caratteristiche diverse da quelle pattuite configura un grave inadempimento, potenzialmente qualificabile come vendita aliud pro alio, che giustifica il rifiuto dell’acquirente di adempiere alla propria prestazione.

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Pubblicato il 19 agosto 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Vendita aliud pro alio: Casa senza Abitabilità e Occupata, il Venditore è Inadempiente

L’acquisto di un immobile è un passo fondamentale, ma cosa succede se il bene consegnato non corrisponde a quanto promesso nel contratto? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un caso emblematico di vendita aliud pro alio, chiarendo gli obblighi del venditore e i diritti dell’acquirente quando l’immobile manca del certificato di abitabilità ed è difforme da quanto pattuito. Questa decisione sottolinea l’importanza della conformità del bene consegnato alle caratteristiche essenziali descritte nel contratto di vendita.

I Fatti di Causa: Un Immobile Lontano dalle Aspettative

La vicenda ha origine dall’opposizione di un acquirente a un decreto ingiuntivo per il pagamento del saldo prezzo di un immobile, pari a 30.000,00 euro. L’acquirente sosteneva che il venditore fosse gravemente inadempiente ai suoi obblighi. In particolare, l’immobile che avrebbe dovuto essere consegnato come un’unica unità abitativa si presentava, al momento della consegna, ancora suddiviso in due porzioni ad uso commerciale, privo della necessaria licenza di abitabilità e, per di più, occupato da un inquilino.

I giudici di primo e secondo grado avevano respinto le ragioni dell’acquirente. Secondo la Corte d’Appello, l’acquirente era a conoscenza dello stato urbanistico ed edilizio dell’immobile e della presenza del conduttore. Inoltre, riteneva che il mancato rilascio del certificato di abitabilità fosse imputabile all’acquirente stesso, per non aver presentato la documentazione necessaria.

La Questione della Vendita Aliud pro Alio di fronte alla Cassazione

L’acquirente ha portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando diversi vizi della sentenza d’appello. Il punto centrale del ricorso era la violazione degli obblighi contrattuali da parte del venditore, che aveva trasferito un bene totalmente diverso da quello promesso, configurando un’ipotesi di vendita aliud pro alio.

I motivi principali di ricorso si basavano su tre pilastri:

1. Difformità del bene: Le parti avevano concordato il trasferimento di un’unica unità abitativa (categoria A2), ma al momento della consegna l’immobile era ancora diviso in due unità commerciali.
2. Mancanza del certificato di abitabilità: Il venditore non aveva consegnato il certificato, documento essenziale per garantire il legittimo godimento di un immobile ad uso abitativo.
3. Occupazione dell’immobile: Il bene non era stato consegnato libero da persone e cose, come invece era obbligo del venditore.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione dei giudici di merito, accogliendo le ragioni dell’acquirente. La Corte ha chiarito che non è controverso che l’immobile, alla consegna, fosse ancora diviso, ad uso commerciale e senza certificato di abitabilità. Il contratto di acquisto, tuttavia, descriveva il bene come un’unica unità abitativa, nella configurazione che avrebbe dovuto acquisire a seguito di lavori di fusione e cambio di destinazione d’uso.

La Corte ha stabilito i seguenti principi chiave:

* Irrilevanza della conoscenza dell’acquirente: La consapevolezza dell’acquirente riguardo allo stato di fatto iniziale dell’immobile non esonera il venditore dall’adempiere agli obblighi specifici assunti nel contratto, ovvero realizzare le modifiche necessarie per renderlo conforme a quanto pattuito.
Essenzialità del certificato di abitabilità: Nella vendita di immobili ad uso abitativo, l’abitabilità è un requisito indispensabile. Il relativo certificato rientra tra i documenti che il venditore è tenuto a consegnare ai sensi dell’art. 1477 c.c. La sua mancanza costituisce un grave inadempimento che può giustificare il rifiuto dell’acquirente di pagare il prezzo, e può configurare un’ipotesi di vendita di aliud pro alio* se le difformità non sono sanabili.
* Obbligo di consegna del bene libero: Il contratto prevedeva esplicitamente che il pagamento del saldo fosse subordinato alla liberazione dell’immobile dal conduttore a cura e spese del venditore. Poiché l’immobile era ancora occupato, l’acquirente era legittimato a rifiutare il pagamento anche solo per questa ragione.

Le Conclusioni

In conclusione, la Suprema Corte ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte d’Appello di Roma. La decisione riafferma un principio fondamentale nella compravendita immobiliare: il venditore è tenuto a consegnare un bene che possieda tutte le caratteristiche promesse nel contratto, sia materiali che giuridiche. La mancanza del certificato di abitabilità e la difformità rispetto all’uso pattuito non sono vizi secondari, ma incidono sull’attitudine stessa del bene a realizzare la funzione economico-sociale desiderata dall’acquirente. Per chi compra, questa sentenza rappresenta una tutela importante, confermando il diritto a ricevere esattamente ciò per cui si è pagato e a sospendere il pagamento in caso di grave inadempimento della controparte.

La conoscenza da parte dell’acquirente dello stato iniziale dell’immobile esonera il venditore dall’obbligo di consegnare un bene conforme al contratto?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la conoscenza dello stato di fatto del bene non solleva il venditore dagli obblighi specifici assunti nel contratto, come quello di unificare due unità o di cambiarne la destinazione d’uso per renderle conformi a quanto venduto.

La mancanza del certificato di abitabilità è considerata un grave inadempimento?
Sì. Il certificato di abitabilità è un requisito indispensabile per un immobile a uso abitativo, in quanto ne attesta la capacità di assolvere alla sua funzione. La sua mancanza è un inadempimento del venditore che può giustificare il rifiuto dell’acquirente di saldare il prezzo e può integrare un’ipotesi di vendita di ‘aliud pro alio’.

L’acquirente può rifiutare di pagare il saldo se l’immobile è ancora occupato da un inquilino, nonostante quanto previsto nel contratto?
Sì. Se il contratto prevedeva, come in questo caso, che il bene dovesse essere consegnato libero da persone e che il pagamento del saldo fosse subordinato a tale liberazione, la permanenza dell’inquilino costituisce un inadempimento che legittima l’acquirente a rifiutare il pagamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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