LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Valore probatorio home banking: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2607 del 2024, ha stabilito l’importante principio sul valore probatorio dei documenti estratti dall’home banking. In un caso riguardante l’opposizione a un decreto ingiuntivo da parte di alcuni fideiussori, la Corte ha chiarito che la stampa dei movimenti contabili ottenuta tramite home banking costituisce piena prova, a meno che la banca non sollevi contestazioni chiare, circostanziate ed esplicite sulla loro non conformità ai dati conservati nei propri archivi. Una semplice negazione generica non è sufficiente a privare di efficacia tale documentazione. La sentenza di primo grado è stata cassata con rinvio, poiché aveva erroneamente negato il valore probatorio home banking sulla base di una contestazione generica dell’istituto di credito.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Valore probatorio home banking: la Cassazione stabilisce la piena efficacia delle stampe

Con la recente sentenza n. 2607 del 29 gennaio 2024, la Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande attualità e rilevanza pratica: il valore probatorio home banking. La decisione chiarisce in modo definitivo l’efficacia in giudizio delle stampe dei movimenti di conto corrente ottenute tramite i servizi bancari online. Questo pronunciamento segna un punto di svolta per i correntisti, rafforzando la loro posizione processuale nei confronti degli istituti di credito.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dall’opposizione promossa da alcuni fideiussori contro un decreto ingiuntivo emesso su richiesta di una banca. L’istituto di credito chiedeva il pagamento di una somma cospicua in virtù di fideiussioni prestate a garanzia di mutui concessi a una società. I fideiussori, opponendosi alla richiesta, sostenevano che la società debitrice non solo non fosse debitrice, ma vantasse un cospicuo credito nei confronti della banca. Tale controcredito sarebbe derivato da addebiti illegittimi (interessi usurari, commissioni non dovute) sul conto corrente della società.

L’Iter Giudiziario e la questione del valore probatorio home banking

In primo grado, il Tribunale rigettava l’eccezione dei fideiussori. La motivazione principale si basava sulla mancata produzione in giudizio degli estratti conto ufficiali. I fideiussori avevano infatti depositato una perizia di parte corredata da una “Stampa Movimenti” del conto corrente, ottenuta tramite il servizio di home banking. Il giudice di merito, accogliendo le contestazioni generiche della banca, riteneva tale documento inidoneo a provare le movimentazioni, definendolo come una “mera stampata […] liberamente elaborato dalla parte che lo produce, non avendo una chiara provenienza dall’istituto bancario ed essendo comunque modificabile”.
L’appello veniva dichiarato inammissibile e la questione giungeva così all’esame della Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi sulla questione cruciale del valore probatorio home banking.

Il Principio di Diritto Sancito dalla Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dei fideiussori, cassando con rinvio la sentenza di primo grado. Il cuore della decisione risiede nella corretta interpretazione dell’art. 2712 del Codice Civile e del Codice dell’Amministrazione Digitale (D.Lgs. n. 82/2005).

La Corte ha stabilito che la stampa dei movimenti contabili risultanti a video dal data base della banca, ottenuta dal correntista tramite il servizio di home banking, costituisce una copia analogica di un documento informatico. In quanto tale, essa gode di una presunzione di conformità rispetto alle scritturazioni contabili originali. Per superare questa presunzione, non è sufficiente una contestazione generica da parte della banca.

Le Motivazioni della Corte

Nelle sue motivazioni, la Cassazione ha chiarito che il “disconoscimento” idoneo a privare di efficacia probatoria la stampa da home banking deve essere chiaro, circostanziato ed esplicito. La banca ha l’onere di contestare specificamente la non conformità di quanto riportato nella stampa prodotta dal cliente rispetto ai dati conservati nel proprio archivio (cartaceo o digitale). Il tribunale di primo grado aveva errato nel ritenere sufficiente la semplice negazione della valenza processuale sollevata dalla banca e la mera affermazione di una generica “modificabilità” del documento, senza che venisse minimamente chiarito se, quando e come tale modifica fosse concretamente avvenuta nel caso di specie.

La Corte ha equiparato la stampa da home banking a una riproduzione informatica ai sensi dell’art. 2712 c.c., che forma piena prova dei fatti e delle cose rappresentate se la parte contro cui è prodotta non ne disconosce la conformità in modo specifico. Pertanto, la decisione del giudice di merito di non considerare tale prova è stata ritenuta un errore di diritto.

Conclusioni

La sentenza in esame rappresenta un’importante affermazione a tutela dei correntisti e degli utenti dei servizi bancari digitali. Viene finalmente riconosciuto pieno valore probatorio home banking alle stampe dei movimenti, ponendo un argine alle contestazioni pretestuose e generiche da parte degli istituti di credito. Per invalidare tale prova, la banca dovrà d’ora in poi fornire elementi concreti e specifici che dimostrino una discrepanza tra il documento prodotto dal cliente e i propri registri ufficiali. Questa decisione adegua l’interpretazione delle norme processuali alla realtà tecnologica, garantendo una maggiore parità di armi nel contenzioso bancario.

Che valore ha in un processo la stampa dei movimenti del conto corrente scaricata dall’home banking?
Secondo la Corte di Cassazione, la stampa dei movimenti contabili ottenuta tramite home banking ha valore di piena prova dei fatti e delle operazioni in essa riportati. Essa è considerata una copia analogica di un documento informatico e si presume conforme alle scritturazioni del conto.

Come può una banca contestare efficacemente una stampa prodotta dall’home banking del cliente?
La banca non può limitarsi a una contestazione generica. Per privare di efficacia probatoria la stampa, deve effettuare un disconoscimento chiaro, circostanziato ed esplicito, specificando puntualmente la non conformità dei dati riportati nella stampa rispetto a quelli conservati nei propri archivi, siano essi cartacei o digitali.

Una semplice affermazione che la stampa da home banking è “modificabile” è sufficiente per invalidarla come prova?
No. La Corte ha stabilito che una generica affermazione sulla modificabilità del documento non è sufficiente. La contestazione deve essere concreta e specifica, altrimenti la stampa mantiene la sua piena efficacia probatoria ai sensi dell’art. 2712 del Codice Civile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati