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Usura Finanziamento: Costi Assicurativi nel TAEG

La Corte di Cassazione ha stabilito che i costi delle polizze assicurative, se stipulate contestualmente al contratto di finanziamento, devono essere inclusi nel calcolo del Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) per verificare il superamento del tasso soglia di usura. La Corte ha rigettato il ricorso di una società finanziaria, confermando che la legge penale sull’usura prevale su eventuali diverse istruzioni amministrative della Banca d’Italia. Il caso di usura finanziamento è stato quindi confermato, ribadendo il principio di onnicomprensività di tutti gli oneri legati all’erogazione del credito.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Bancario, Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Usura Finanziamento: la Cassazione Conferma i Costi Assicurativi nel TAEG

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di usura finanziamento: tutti i costi collegati all’erogazione del credito, comprese le spese per polizze assicurative, devono essere inclusi nel calcolo del Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) per verificare il rispetto del tasso soglia. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale a tutela dei consumatori e chiarisce la gerarchia delle fonti normative in materia bancaria.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dall’azione legale di una cliente contro una società finanziaria. La cliente sosteneva che il finanziamento sottoscritto nel 2009 fosse usurario, poiché il tasso di interesse effettivo, una volta incluse le spese per una polizza assicurativa stipulata contestualmente, superava il limite legale dell’epoca (13,45%). Nello specifico, il TAEG ricalcolato ammontava al 14,97%.

Sia il Giudice di Pace che il Tribunale di Napoli avevano dato ragione alla cliente, condannando la società a restituire gli interessi pagati in eccesso. La società finanziaria, tuttavia, ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo principalmente che le spese assicurative non dovessero essere incluse nel calcolo, in quanto la polizza era facoltativa e le Istruzioni della Banca d’Italia vigenti al momento della stipula non ne prevedevano l’inclusione nel TAEG.

La Decisione della Corte e l’Usura Finanziamento

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della finanziaria, confermando le sentenze dei gradi precedenti. La decisione si fonda su principi chiari e ormai consolidati in giurisprudenza.

Il Principio di Onnicomprensività dei Costi

Il punto centrale della decisione è il richiamo all’articolo 644 del codice penale, che definisce l’usura. Secondo questa norma, per la determinazione del tasso di interesse si deve tenere conto di “commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito”.

La Corte ha ribadito che qualsiasi costo la cui sostenibilità sia una condizione per ottenere il credito, o che sia comunque ad esso collegato, deve rientrare nel calcolo. La “contestualità” tra la stipula del finanziamento e quella della polizza assicurativa fa presumere tale collegamento, rendendo di fatto la spesa rilevante ai fini dell’usura.

Irrilevanza delle Istruzioni Amministrative e l’Usura Finanziamento

Uno degli argomenti principali della ricorrente era basato sulle Istruzioni della Banca d’Italia. La Cassazione, tuttavia, ha chiarito che le norme amministrative, come le istruzioni di vigilanza, non possono derogare a una norma di legge di rango superiore, specialmente se di natura penale come l’art. 644 c.p.

La circostanza che i decreti ministeriali o le istruzioni per la rilevazione del TEGM non includessero esplicitamente una voce di costo non è sufficiente a escluderla dal calcolo del TAEG del singolo contratto, se quella voce rientra nella definizione onnicomprensiva fornita dalla legge.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando la centralità della fattispecie usuraria definita dall’art. 644 c.p. Questo articolo impone di considerare tutti i fattori economici che aggravano la posizione del debitore. Il collegamento tra il costo (in questo caso, l’assicurazione) e l’erogazione del credito è il criterio decisivo, e tale collegamento può essere dimostrato con qualsiasi mezzo di prova. La stipula contestuale del contratto di finanziamento e della polizza assicurativa costituisce una forte presunzione di tale collegamento.

La giurisprudenza delle Sezioni Unite citata nell’ordinanza ha già affermato che la legge prevale sui provvedimenti amministrativi. Pertanto, il fatto che le istruzioni della Banca d’Italia del 2006 non menzionassero i costi assicurativi non ha rilievo ai fini della verifica dell’usurarietà del singolo rapporto contrattuale. Il giudice deve applicare la legge, non le istruzioni amministrative che, se in contrasto con la prima, devono essere disapplicate.

Infine, la Corte ha dichiarato inammissibile il motivo di ricorso relativo all’onere della prova, ricordando che il ricorso per cassazione non è una sede per riesaminare l’apprezzamento dei fatti e delle prove compiuto dal giudice di merito, ma solo per verificare la corretta applicazione delle norme di diritto.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un’importante conferma a tutela dei consumatori nel campo dei finanziamenti. Le implicazioni pratiche sono significative:

1. Per i Consumatori: È fondamentale essere consapevoli che tutti i costi proposti in connessione a un finanziamento (polizze, commissioni, spese di mediazione) possono essere rilevanti per il calcolo dell’usura. È un diritto del cliente ottenere trasparenza su ogni singola voce di costo.
2. Per gli Intermediari Finanziari: Vi è l’obbligo di calcolare il TAEG in modo onnicomprensivo, includendo ogni onere collegato all’erogazione del credito, indipendentemente da formulazioni contrattuali che definiscano tali costi come “facoltativi”. La mancata inclusione di tali spese espone l’intermediario a rischi legali significativi, inclusa la nullità della clausola sugli interessi e l’obbligo di restituire quanto indebitamente percepito.

I costi di una polizza assicurativa vanno sempre inclusi nel calcolo del TAEG per verificare l’usura di un finanziamento?
Sì, secondo la Corte devono essere inclusi se risultano collegati all’erogazione del credito. Il collegamento è presunto quando la polizza è stipulata contestualmente al finanziamento, anche se definita ‘facoltativa’.

Le istruzioni della Banca d’Italia possono escludere certi costi dal calcolo dell’usura, anche se collegati al finanziamento?
No. La Corte ha chiarito che la norma di legge (art. 644 del codice penale) prevale sulle istruzioni amministrative della Banca d’Italia. Se la legge impone di includere un costo, questo deve essere fatto a prescindere da quanto indicato in istruzioni di rango inferiore.

Cosa succede se un contratto di finanziamento supera il tasso soglia di usura?
Se viene accertata l’usura, la clausola che stabilisce gli interessi è nulla. Di conseguenza, secondo l’art. 1815, comma 2, del codice civile, non sono dovuti interessi e il finanziatore è tenuto a restituire quelli già riscossi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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