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Usucapione terreno: come si ottiene la proprietà?

Il Tribunale di Trieste ha accolto la domanda di una donna per l’acquisto di un terreno per usucapione. La donna e il suo dante causa avevano posseduto il terreno, confinante con una loro proprietà, per oltre vent’anni in modo pacifico, pubblico e ininterrotto. La sentenza ha dichiarato l’avvenuto acquisto della proprietà, basandosi sulle prove testimoniali e documentali che hanno confermato il possesso uti dominus, e ha autorizzato l’intavolazione del bene a nome della ricorrente.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Usucapione di un Terreno: La Guida Completa alla Sentenza del Tribunale

L’usucapione rappresenta uno degli istituti più affascinanti e al contempo complessi del nostro ordinamento giuridico. Permette di diventare proprietari di un bene immobile non attraverso un contratto di compravendita, ma mediante il possesso prolungato nel tempo. Una recente sentenza del Tribunale di Trieste offre un chiaro esempio pratico di come questo principio venga applicato, delineando i requisiti necessari e il valore delle prove in giudizio. Analizziamo insieme questo caso per comprendere a fondo il meccanismo dell’acquisto per usucapione.

I Fatti di Causa: Il Possesso Prolungato del Terreno

La vicenda ha origine dalla richiesta di una donna di veder riconosciuto il suo diritto di proprietà su un appezzamento di terreno ad uso pascolo. Questo terreno, confinante con un’altra proprietà già sua, risultava formalmente intestato a una persona deceduta da tempo, i cui eredi non erano stati né identificati né rintracciati.

La ricorrente ha sostenuto in giudizio di aver posseduto il terreno ininterrottamente fin dal 1950, inizialmente tramite il proprio padre (il suo “dante causa”) e successivamente in prima persona. Questo possesso è stato descritto come:

* Esclusivo: Esercitato solo da lei e dalla sua famiglia, senza interferenze.
* Continuo e ininterrotto: Mantenuto costantemente nel tempo per oltre vent’anni.
* Pubblico e pacifico: Avvenuto alla luce del sole, senza atti violenti o clandestini.

Inoltre, ha dichiarato di essersi sempre occupata della manutenzione del fondo a proprie spese, comportandosi a tutti gli effetti come se ne fosse la legittima proprietaria.

L’Acquisto per Usucapione: La Decisione del Tribunale

Il Tribunale di Trieste, esaminate le prove e valutata la situazione, ha accolto pienamente la domanda della ricorrente. La sentenza ha formalmente dichiarato che la donna è diventata proprietaria del terreno per effetto dell’usucapione, come previsto dall’articolo 1158 del Codice Civile.

Di conseguenza, il giudice ha autorizzato la ricorrente a procedere con l'”intavolazione” del suo diritto di proprietà presso l’Ufficio Tavolare competente. Questo atto formale serve a registrare il trasferimento della proprietà a suo nome, rendendolo opponibile a chiunque.

Le Prove Decisive: Testimonianze e Documenti

La decisione del giudice non è stata arbitraria, ma si è fondata su un solido impianto probatorio. La ricorrente ha prodotto documentazione catastale, tavolare e fotografica a sostegno della sua tesi. Tuttavia, l’elemento cruciale è stato rappresentato dalle testimonianze. I testimoni ascoltati in aula hanno confermato in modo univoco che la donna e prima di lei suo padre avevano sempre utilizzato il terreno in modo esclusivo e pubblico, esattamente come farebbe un proprietario. Questa concordanza tra le prove documentali e quelle testimoniali ha reso la domanda pienamente fondata.

Le Motivazioni: Perché il Giudice ha Riconosciuto l’Usucapione

Il cuore della decisione risiede nell’accertamento dei presupposti legali dell’usucapione. Il giudice ha ritenuto provato che il possesso esercitato dalla ricorrente avesse tutte le caratteristiche richieste dalla legge. L’usucapione è un modo di acquisto della proprietà a titolo originario che si concretizza quando il possesso si protrae per almeno venti anni con le modalità sopra descritte. Nel caso di specie, il Tribunale ha verificato la sussistenza di un possesso qualificato, ovvero un possesso uti dominus, protrattosi per un tempo ben superiore al minimo legale.

La mancata costituzione in giudizio degli eredi del precedente proprietario, dichiarati “contumaci”, ha ulteriormente rafforzato la posizione della ricorrente, in quanto la sua domanda non è stata in alcun modo contestata. Il Tribunale ha quindi concluso che tutti gli elementi necessari per dichiarare l’avvenuto acquisto per usucapione erano presenti.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: il diritto riconosce e tutela le situazioni di fatto consolidate nel tempo. Chi si prende cura di un bene abbandonato, comportandosi come proprietario per un lungo periodo in modo palese e pacifico, può veder trasformata questa situazione di fatto in un diritto di proprietà pieno e legittimo. Il caso dimostra l’importanza di raccogliere prove solide, soprattutto testimoniali, per poter dimostrare in giudizio la continuità e la qualità del possesso. Infine, evidenzia come l’istituto dell’usucapione svolga una funzione sociale cruciale, quella di garantire la certezza dei diritti e di promuovere l’utilizzo attivo dei beni immobili.

Quali sono i requisiti per ottenere la proprietà di un immobile per usucapione?
Secondo la sentenza, è necessario dimostrare un possesso esclusivo, continuo, pubblico, pacifico e ininterrotto per almeno vent’anni, esercitato con l’animo di essere il proprietario (possesso uti dominus).

Che tipo di prove sono necessarie per dimostrare l’usucapione in tribunale?
La decisione si è basata su una combinazione di prove: documentazione tavolare e catastale, materiale fotografico e, in modo decisivo, le testimonianze che hanno confermato l’esercizio continuativo del possesso da parte della ricorrente e del suo dante causa.

Cosa succede se i proprietari originali o i loro eredi non si presentano in giudizio?
La loro assenza (dichiarata “contumacia”) non impedisce al giudice di decidere. Anzi, come emerge dal caso, la mancata contestazione della domanda da parte dei convenuti rafforza la posizione di chi agisce per l’usucapione, e il giudice può basare la sua decisione unicamente sulle prove presentate dalla parte attrice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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