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Usucapione su ex bene demaniale: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione affronta il tema dell’usucapione su ex bene demaniale. Un proprietario, dopo aver acquistato un terreno dall’Agenzia del Demanio, si è visto opporre da alcuni confinanti una servitù di passaggio acquisita per usucapione. La Suprema Corte ha annullato la decisione di merito, stabilendo che il possesso utile ai fini dell’usucapione può iniziare a decorrere solo dal momento in cui il bene perde la sua natura demaniale. Sarà necessario accertare la data esatta della sdemanializzazione per calcolare il ventennio.

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Usucapione su ex bene demaniale: quando inizia a decorrere il termine?

L’acquisto di un diritto per usucapione su ex bene demaniale è una questione complessa che richiede un’attenta valutazione del momento in cui il bene perde la sua natura pubblica. Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: il possesso utile ai fini dell’usucapione può iniziare solo dopo la formale sdemanializzazione del bene. Analizziamo insieme questo interessante caso.

I fatti di causa

La vicenda ha origine dall’azione legale intrapresa dal proprietario di un terreno, acquistato nel 2003 dall’Agenzia del Demanio. L’attore si era rivolto al Tribunale per ottenere l’accertamento dei confini della sua proprietà e, soprattutto, per far dichiarare l’inesistenza di qualsiasi diritto di servitù di passaggio a favore dei fondi vicini.

Alcuni dei proprietari confinanti si costituivano in giudizio, avanzando a loro volta una domanda riconvenzionale: chiedevano il riconoscimento di una servitù di passaggio, sostenendo di averla acquisita per usucapione, avendo utilizzato la stradina presente sul fondo dell’attore per oltre vent’anni.

Dopo una prima decisione meramente processuale del Tribunale, la Corte di Appello riformava la sentenza, accogliendo la domanda di usucapione dei vicini. Secondo i giudici di secondo grado, era stata raggiunta la prova dell’esercizio del transito per oltre un ventennio, ritenendo così configurabile l’acquisto della servitù.

La decisione della Corte di Cassazione sull’usucapione su ex bene demaniale

Il proprietario del fondo ha impugnato la decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando un errore fondamentale da parte della Corte di Appello. Il punto cruciale del ricorso verteva sulla natura del bene: essendo stato di proprietà del demanio marittimo fino al 2003, non poteva essere oggetto di usucapione prima di tale data.

Il divieto di usucapione sui beni pubblici

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, richiamando il principio consolidato secondo cui i beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dello Stato non possono essere sottratti alla loro destinazione pubblica. L’art. 828 del Codice Civile è chiaro su questo punto: tali beni non possono costituire oggetto di diritti a favore di terzi se non nei modi e limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano. Di conseguenza, non sono suscettibili di usucapione.

La necessità di accertare la data di sdemanializzazione

L’errore della Corte d’Appello è stato quello di aver riconosciuto un possesso ultraventennale senza prima indagare sullo statuto proprietario del fondo. Il possesso esercitato su un bene pubblico è giuridicamente irrilevante ai fini dell’usucapione. Il termine ventennale utile per l’acquisto della servitù poteva iniziare a decorrere solo ed esclusivamente dal momento in cui il bene ha perso la sua natura demaniale, ovvero dalla data dell’atto formale di sdemanializzazione.

Poiché l’acquisto da parte del privato era avvenuto solo nel 2003, era materialmente impossibile che a quella data fosse già maturato il ventennio necessario. La Corte d’Appello avrebbe dovuto accertare la data esatta in cui il terreno era uscito dal demanio marittimo per poter valutare correttamente la domanda dei vicini.

Le motivazioni

La Cassazione ha motivato la sua decisione sottolineando che il possesso su un bene demaniale o appartenente al patrimonio indisponibile è inidoneo a fondare un acquisto per usucapione. Qualsiasi condotta di transito esercitata prima che il bene diventasse privato è irrilevante. Per i beni del demanio marittimo, inoltre, la sdemanializzazione non può avvenire per facta concludentia (comportamenti concludenti), ma richiede un provvedimento formale dell’autorità competente, basato su una valutazione tecnica. La Corte di Appello ha errato nel non considerare questa impossibilità giuridica e nel non accertare il momento preciso della cessazione della natura demaniale del bene, unico momento a partire dal quale il possesso di terzi avrebbe potuto assumere rilevanza ai fini dell’usucapione.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte di Appello in diversa composizione. Il giudice del rinvio dovrà procedere a un nuovo esame, accertando innanzitutto la data in cui il bene ha perso la sua originaria natura demaniale. Solo a partire da quella data potrà verificare se si è configurato un possesso continuato per il tempo necessario a far maturare l’usucapione della servitù di passaggio. Questa sentenza riafferma un principio cruciale a tutela dei beni pubblici e chiarisce gli oneri probatori per chiunque vanti diritti su fondi di provenienza statale.

È possibile acquistare per usucapione un diritto di passaggio su un terreno che apparteneva allo Stato?
No, non è possibile finché il bene fa parte del demanio o del patrimonio indisponibile dello Stato. Il possesso utile per l’usucapione può iniziare a decorrere solo dal momento in cui il bene viene formalmente sdemanializzato e diventa proprietà privata.

Cosa deve dimostrare chi rivendica un diritto di passaggio per usucapione su un ex bene demaniale?
Deve dimostrare di aver esercitato il passaggio in modo continuato per il periodo richiesto dalla legge (solitamente 20 anni), ma tale periodo deve essersi interamente svolto dopo la data in cui il bene ha ufficialmente perso la sua natura pubblica.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello?
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza perché la Corte d’Appello ha erroneamente riconosciuto l’usucapione senza verificare la data di sdemanializzazione del bene. Ha illegittimamente considerato anche il periodo di possesso in cui il terreno era ancora un bene pubblico, un periodo che è giuridicamente irrilevante ai fini dell’usucapione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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